“Salta” il Palio a Rescaldina. Per la ripartenza nel 2026 si punta sui bambini
Bambini al centro del progetto Palio per il prossimo anno. Il sindaco: «Non vogliamo rimanere ostaggio di posizioni campanilistiche e di dinamiche talvolta al limite del vivere civile»

Niente Palio a Rescaldina per il 2025: anche quest’anno salta l’appuntamento con la sfilata e i giochi tra le contrade che nel 2018 erano tornati a colorare il paese dando nuova linfa ad una tradizione nata sul finire degli anni ’60 e ripartita, dopo una prima ripresa negli anni ’90, grazie al bilancio partecipativo. La conferma è arrivata dal sindaco Gilles Ielo durante l’ultima seduta consiliare, in risposta ad un’interrogazione di Cambia Rescaldina che chiedeva conto dei «motivi che hanno impedito l’organizzazione del Palio delle contrade» e di «quali azioni sono state intraprese o si intende intraprendere per tornare a organizzare la manifestazione».
«Il Palio 2025 non sarà organizzato – ha spiegato il primo cittadino -. Per ovviare alla situazione venutasi a creare con i rappresentanti delle contrade è in animo dell’amministrazione riprendere l’organizzazione del Palio per il 2026 con chi ha sempre partecipato con entusiasmo e senza preclusione alcuna, ovvero i bambini. L’idea è quella di inserire il Palio nel piano del diritto allo studio quale progetto proposto dall’amministrazione, con un focus sull’identità e sull’autonomia nel gioco per affrontare anche un tema attuale, l’uso/abuso delle nuove tecnologie da parte dei bambini e degli adolescenti, lavorando sulla capacità di immaginare, elaborare, sviluppare e svolgere il gioco. In questo percorso non mancheremo di coinvolgere le contrade, tuttavia non vogliamo rimanere ostaggio di posizioni campanilistiche e di tutte quelle dinamiche talvolta al limite del vivere civile che abbiamo vissuto e abbiamo dovuto subire nel recente passato e che appunto non hanno permesso di finalizzare l’organizzazione del Palio 2025».
Dinamiche fatte – lo ha riferito al parlamentino il consigliere Emanuele Colombo – di abbandoni del tavolo di lavoro e di modifiche al regolamento pretese a stretto giro di posta da quando il documento stesso era stato firmato, oltre che di comportamenti “sopra le righe” che hanno impedito al confronto di sfociare in una nuova edizione del Palio. La speranza di tutte le forze politiche rimane comunque quella di riuscire a “bypassare” questa fase di stallo e far ripartire una manifestazione molto sentita – quantomeno nelle prime fasi della rinascita – dalla cittadinanza.
Magari spingendo finalmente anche sull’aspetto storico, quello legato alle vicende narrate da Tommaso Grossi nel romanzo storico “Marco Visconti”, ambientato ai tempi delle contese tra Sforza e Visconti. Nel libro, infatti, si racconta che lo scudiero Lupo da Limonta venne imprigionato nella rocchetta di Rescaldina, dalla quale riuscì a scappare con l’aiuto del giullare Tremacoldo, che chiese di partecipare ad una giostra-torneo cui in realtà si presentò, travestito, proprio Lupo da Limonta, che in sella al cavallo, invece di dirigersi lancia in resta contro la sagoma del saraceno, si diede alla fuga.
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