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Gestione di spazi e contributi alle associazioni ancora nella bufera a San Giorgio su Legnano

Volano ancora una volta gli stracci tra maggioranza e Uniti per San Giorgio, con la minoranza che parla di «gestione opaca» e l'assessore che ribatte "bollando" come illazioni le accuse dell'opposizione

piazza mazzini san giorgio su legnano

Non accenna a fermarsi il botta e risposta che va avanti ormai da qualche settimana a San Giorgio su Legnano tra la maggioranza e il gruppo di opposizione Uniti per San Giorgio. Ancora una volta al centro del ring politico ci sono spazi e contributi assegnati alle associazioni, con la minoranza che parla di «gestione opaca» e l’assessore che ribatte “bollando” come illazioni le accuse dell’opposizione.

Uniti per San Giorgio: “Gestione opaca di spazi e contributi pubblici”

«Le nostre osservazioni non nascono da “fantasie complottiste”, ma da un’analisi concreta e documentata sulla gestione degli spazi pubblici e dei rapporti tra amministrazione e alcune realtà associative del territorio – sottolineano Adriano Solbiati e Samuele Trevisan di Uniti per San Giorgio, rispedendo al mittente le parole della maggioranza -. Le accuse rivolteci di “strumentalizzazione” e “complottismo” sono il solito logoro paravento dietro cui questa maggioranza si nasconde ogni volta che qualcuno osa mettere in discussione l’equilibrio di potere che, da anni, governa San Giorgio su Legnano. Prendiamo atto della difesa d’ufficio della Consulta delle Associazioni e delle dichiarazioni dell’assessore Comerio. È certamente positivo e condivisibile valorizzare il mondo del volontariato, ma è proprio per rispetto di chi si impegna con genuina dedizione che chiediamo maggiore attenzione e trasparenza. L’impegno di tanti non deve essere offuscato da situazioni ambigue o da legami poco chiari tra politica e associazionismo».

«Il problema sollevato non riguarda le associazioni sane e attive che davvero operano per il bene della comunità – aggiungono i due consiglieri di minoranza -. Quelle meritano tutto il nostro sostegno. Il tema è un altro: la gestione opaca degli spazi e dei contributi pubblici, dove troppo spesso i criteri di assegnazione sembrano piegati a logiche di appartenenza politica e di vicinanza personale. Stiamo parlando di un modello nato con il “Cecchin 1”, consolidato con il “Cecchin 2” e oggi portato avanti senza vergogna sotto la regia silenziosa del sindaco Ruggeri, che si limita a recitare il ruolo di primo cittadino mentre le decisioni vengono prese altrove. Il suo unico interesse sembra essere quello di difendere l’apparenza “civica” della sua lista, mentre nei fatti ratifica un sistema che non ha avuto il coraggio di smantellare, anzi: lo protegge e lo alimenta. Mentre prova a ritagliarsi piccoli spazi di consenso con gesti che fanno più rumore che sostanza: come i fondi a un’associazione presieduta dal marito dell’assessore Comerio, o la totale tolleranza verso una sedicente no-profit che svolge attività commerciale in piena regola, a discapito delle vere imprese del territorio».

Nel mirino di Uniti per San Giorgio c’è soprattutto il centro ricreativo di via Mella, tacciato di essere «una sorta di “zona franca” dove si violano apertamente i regolamenti comunali». «Qui, sotto il cappello di un’associazione no-profit di comodo, si tengono eventi a pagamento, promozioni di prodotti privati, vere e proprie attività commerciali camuffate da iniziative sociali – è l’accusa della civica di centrodestra, che chiede anche le dimissioni dell’assessore Monica Lazzaroni -. Tutto ciò non è consentito, ma evidentemente fa comodo a qualcuno. Ma non finisce qui: all’interno della stessa struttura, si somministrano caffè e bevande senza alcuna autorizzazione, senza rispetto delle normative fiscali né delle regole sanitarie HACCP. Una vera mancanza di rispetto verso chi, nel nostro paese, gestisce attività commerciali oneste e controllate, pagando tasse e sopportando burocrazia. Tutto questo è pubblicamente visibile: basta guardare la pagina Facebook dell’associazione o i volantini esposti in loco. Nessuno può dire di non sapere. L’amministrazione sa benissimo cosa succede lì dentro. Ma tace. Perché tace? Forse perché l’associazione in questione è “amica”, “vicina”, utile? Forse perché garantisce qualche consenso da spendere sotto elezioni? Non è servizio pubblico, è privilegio per pochi».

«Parlare di “fantasie complottiste” è offensivo verso l’intelligenza dei cittadini – concludono dall’opposizione -. Il vero problema non è la nostra denuncia, ma la loro paura che, finalmente, qualcuno stia mettendo in discussione equilibri di potere che credevano consolidati e intoccabili. Queste denunce non sono frutto di rancore né di personalismi: sono un diritto, ma soprattutto un dovere di chi siede in consiglio comunale in rappresentanza dell’opposizione. Denunciare ciò che non funziona, controllare, proporre, dare voce ai cittadini: questa è l’essenza stessa della democrazia. E le nostre segnalazioni non nascono nel vuoto, ma arrivano proprio da quei cittadini sangiorgesi che ci scrivono, ci parlano, ci chiedono di intervenire. Il nostro lavoro di opposizione è reso ancora più difficile da una grave mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione, che continua a non rendere accessibile in modo adeguato l’albo pretorio online. Questo ostacola fortemente la possibilità di consultare atti pubblici fondamentali come le delibere di giunta, rendendo opaco un processo che, per legge e per rispetto dei cittadini, dovrebbe essere totalmente trasparente. È inaccettabile che in un Comune moderno si debbano superare ostacoli tecnici o burocratici per accedere a documenti pubblici che dovrebbero essere a portata di clic».

L’assessore: “Dalla minoranza illazioni”

Accuse respinte ancora una volta al mittente tanto dal sindaco Claudio Ruggeri, che sottolinea come sia «tutto pubblicato sull’albo pretorio» e come l’amministrazione «non escluda nessuno» («Ho personalmente invitato coloro che si sentono esclusi a inviare la programmazione delle loro attività così da condividerle e inserirle nel calendario degli eventi sul territorio: stiamo ancora aspettando»), quanto dall’assessore alla Cultura e al Tempo Libero Cristiana Comerio.

«Forse occorre fornire delle informazioni chiare per dare una risposta alle illazioni che da tempo alcuni consiglieri di minoranza avanzano nei miei confronti – ribatte Comerio -. Ho sempre cercato di dare risposte pensando che le mie parole, il mio agito e i documenti che li sostengono potessero essere sufficienti, ma è evidente che così non è, almeno per qualcuno. Le associazioni che sono sul territorio di San Giorgio e che fanno parte della Consulta delle Associazioni sono circa 23 e ognuna di loro si spende a beneficio di tutti per aiutare i cittadini bisognosi e per creare eventi rivolti alle diverse fasce di età e interesse, aiutando l’amministrazione comunale nel grande compito di portare supporto, sensibilizzazione, riflessione, benessere, conoscenza, bellezza, e svago a chi vive il nostro paese e non solo».

«Moltissimi sono stati gli interventi realizzati in questi anni: serate informative, serate culturali, teatrali, musicali, conferenze, corsi, letture e laboratori – aggiunge l’assessore alla partita -. Dietro ad ogni singolo evento ci sono innumerevoli ore di lavoro dei soci volontari delle singole associazioni perché tanti sono gli aspetti da curare: dall’ideazione alla scrittura dei progetti, alla pubblicizzazione, alle pratiche amministrative, al reperimento delle risorse, riunioni, realizzazione, allestimento e riordino a fine evento di tutte le attrezzature utilizzate. L’unico tornaconto per chi ha questo tipo di impegno è la soddisfazione di un evento partecipato e apprezzato dai cittadini che ne godono. Mi domando se i consiglieri che hanno mosso queste accuse ne siano consapevoli».

L’assessore respinge al mittente in primis le accuse di «un’opacità di azioni che opache non sono». «Le associazioni che singolarmente hanno chiesto un patrocinio, oneroso o meno, hanno inviato al comune i loro progetti e i loro preventivi di massima, la giunta comunale li ha valutati e votati permettendone la realizzazione – spiega -. A fronte di un rendiconto dettagliato, gli uffici preposti hanno erogato la parte economica: non abbiamo mai escluso nessuna associazione che ne abbia fatto richiesta. L’associazione di cui fa parte mio marito segue l’iter come tutte le altre: l’associazione culturale Città invisibili non è nata ieri ma nel 2016, lavora sul territorio da anni, ha realizzato molti eventi e si è prodigata anche per sostenere le altre realtà associative in modo vicendevole. Le delibere che sono state proposte alla giunta comunale sono state votate e valutate. Durante queste votazioni la sottoscritta non ha partecipato. Anche per questa associazione, come per tutte le altre, i contributi sono stati erogati solo a fronte di un rendiconto».

«Parlate di vicinanza, ed è vero, ci si avvicina molto perché fare rete significa ragionare insieme per ottimizzare le forze e il tempo, perché insieme tutto diventa più leggero e piacevole – conclude Cristiana Comerio -. La rete che stiamo costruendo ci permette di conoscerci e di stringerci le mani. Il nostro paese ha meno di 7mila abitanti e le persone che dedicano il loro tempo per il volontariato sono davvero poche, purtroppo: stiamo cercando di far sì che queste realtà non muoiano, ma che possano rifiorire e per questo abbiamo bisogno davvero di tutti. Sprecare energie per screditare, additare e insinuare storture inesistenti non aiuta né noi tutti, nel delicato e onorevole ruolo che abbiamo scelto di accettare, sia maggioranza che minoranza, né i nostri cittadini. Quello che davvero mi piacerebbe accadesse è un “risveglio”, che possa condurci a momenti di collaborazione fattiva per il nostro paese, anche in modo critico e attento, ma soprattutto propositivo. Rinnovo l’invito ai consiglieri di minoranza di Uniti per San Giorgio a partecipare agli eventi, intervenire e ad essere attivi portando progetti, idee o semplicemente un aiuto concreto alle associazioni, proprio come il nome del loro gruppo suggerisce».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Giugno 2025
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