PGT ancora sulla graticola. Uniti per San Giorgio: “Lontani da una pianificazione responsabile e lungimirante”
Levata di scudi da Uniti per San Giorgio dopo la replica della maggioranza alle critiche mosse dal gruppo di opposizione alla bozza per la variante al PGT

Maggioranza e opposizione ancora ai ferri corti a San Giorgio su Legnano rispetto alla variante al piano di governo del territorio cittadino, che promette di continuare a far discutere lungo l’iter che porterà all’adozione prima e all’approvazione poi. Se già alla presentazione della bozza era seguita una levata di scudi da parte di Uniti per San Giorgio, infatti, le risposte della maggioranza com’era facilmente prevedibile non sono bastate a spegnere le critiche del gruppo di opposizione.
«All’incontro pubblico di presentazione del documento di piano avvenuto in sala consiliare, riteniamo di essere stati chiarissimi nell’esporre le nostre perplessità in merito alla scelta di mantenere un’area industriale rispetto a un’altra – sottolineano dal gruppo di minoranza -. Non si trattava di “slogan”, ma di rilievi concreti, motivati e documentati. Nel merito tecnico: mentre l’area ATI1 risulta già urbanizzata, e quindi dotata di strada, fognatura, illuminazione pubblica e cabina elettrica, accessibile facilmente ai mezzi pesanti e collocata a debita distanza da aree residenziali, l’area definita come ATI2 è priva di qualsivoglia infrastruttura, posta in prossimità di abitazioni esistenti e difficilmente accessibile dal punto di vista logistico. Inoltre, la strada che si dovrebbe realizzare per raggiungere tale area comporterà nuovo consumo di suolo verde e un inevitabile aumento del traffico pesante su via Magenta, arteria già oggi fortemente congestionata e spesso teatro di manovre pericolose, con danni frequenti ai cordoli e agli arredi urbani. Dal punto di vista economico, la scelta appare ancora meno giustificabile: preferire l’urbanizzazione di un’area oggi priva di servizi e infrastrutture, a fronte di un’altra già pronta all’uso, esporrebbe l’ente a un potenziale danno erariale, a carico, ricordiamolo, dell’intera comunità».
Poi la RSA. «L’area destinata alla futura RSA non ha a che fare né con ATI1 né con ATI2 – aggiungono da Uniti per San Giorgio -. Non sono mai stati messi in relazione, né nel documento di piano né durante l’incontro pubblico. Sostenere oggi che la scelta della destinazione agricola di ATI1 sia stata fatta per “favorire la realizzazione della RSA” è quindi fuorviante, strumentale e populista. Noi la RSA la vogliamo, l’abbiamo inserita nel nostro programma e ne sosteniamo la realizzazione con convinzione. Ma utilizzare questo progetto, importante e sentito dalla cittadinanza, come leva retorica per giustificare una scelta urbanistica discutibile è un’operazione scorretta e, francamente, inaccettabile. Di aree alternative ce ne sono molte altre: non si può far passare l’idea che chi critica le scelte fatte sia contrario alla RSA. È una lettura distorta e, ci permettiamo di dirlo, poco rispettosa del dibattito pubblico. Siamo quindi lontani da un esempio di pianificazione “responsabile e lungimirante”: questa scelta appare piuttosto illogica, costosa e impattante sotto molteplici profili, ambientale, sociale, logistico ed economico».
«Quanto all’accusa di “processo sommario” e “insinuazioni offensive” – concludono dall’opposizione -, respingiamo con forza questa narrazione difensiva. Abbiamo sollevato questioni politiche e amministrative legittime, poste con chiarezza e nel pieno rispetto delle sedi istituzionali. A fronte di scelte urbanistiche tanto delicate, non solo è legittimo ma doveroso interrogarsi su criteri, metodi e conseguenze. Se la maggioranza ritiene di non dover rispondere nel merito e preferisce evocare “populismi” per evitare un confronto trasparente, ne prenda atto. Ma non accettiamo che chi solleva criticità venga tacciato di irresponsabilità: l’irresponsabilità, semmai, sta nell’ignorare le osservazioni di chi rappresenta una parte significativa della cittadinanza. Ribadiamo dunque la richiesta di ripensare le scelte operate, nel nome di una pianificazione più equa, sostenibile e razionale. Il futuro di San Giorgio merita risposte vere, non formule preconfezionate».
Foto di archivio del gruppo consiliare
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.