“Movimenti stupefacenti in provincia”: a Rescaldina un seminario per fare rete contro lo spaccio nei boschi
Durante il seminario si parlerà di strategie e modalità per promuovere sicurezza e salute pubblica

Un seminario per parlare di strategie e modalità per promuovere sicurezza e salute pubblica a due passi da uno dei “boschi della droga” dell’hinterland di Milano e Varese. Giovedì 15 maggio l’auditorium di Rescaldina farà da cornice a “Movimenti stupefacenti in provincia”, con gli interventi del sindaco Gilles Ielo, del direttore U.O. a valenza regionale Promozione Salute Corrado Celata e dello psicologo psicoterapeuta del presidente onorario del Gruppo Abele Leopoldo Grosso, seguiti da una tavola rotonda a cui prenderanno parte il comandante della Compagnia Carabinieri di Legnano Francesco Laghezza, l’assessore alla Prevenzione e sicurezza sociale di Rescaldina Rosario Vitolo, la dott.sa Giovanna Bielli della S.C. Dipendenze dell’ASST Ovest Milanese, la coordinatrice dell’unità di strada Alto Milanese “Gasoline” Elisa Caini e la sindaca di Gerenzano Stefania Castagnoli.
In paese, peraltro, ormai da tempo grazie ad un finanziamento regionale è attiva l’Unità di strada Alto Milanese “Gasoline”, un osservatorio sul fenomeno della marginalità e del consumo di stupefacenti in provincia promosso dalla cooperativa sociale Albatros, dal Comune, dall’ASST Ovest Milanese e dalla cooperativa Lotta contro l’emarginazione con il sostegno dell’Ufficio di Piano Alto Milanese. Nata come progetto sperimentale, “Gasoline” negli anni ha permesso di dare vita ad un sistema di intervento integrato che vede amministrazioni comunali, forze dell’ordine e terzo settore lavorare in rete per favorire l’aggancio di adulti a rischio marginalità e in condizioni di vulnerabilità.
«Il lavoro svolto ha portato all’individuazione di luoghi specifici, che si caratterizzano per la presenza di spaccio e consumo di sostanze, conflitti sociali, situazioni di degrado e presenza di senza fissa dimora – spiega la cooperativa Albatros -. Si tratta di un fenomeno complesso che si modifica ciclicamente e si connota per la presenza di una popolazione eterogenea. Il seminario si propone approfondire il tema dello spaccio e del consumo di sostanze con uno sguardo di sistema che fuoriesce dai confini territoriali e si rivolge ad una comunità più ampia. Durante l’evento, esperti del settore, amministratori locali e forze dell’ordine, discuteranno delle diverse strategie e approcci per migliorare la sicurezza e la salute pubblica, analizzando le problematiche legate all’uso di droghe e le risposte che le comunità possono adottare. Sarà un’opportunità per condividere conoscenze, esperienze e buone pratiche, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere tutti i partecipanti nella creazione di un ambiente più sicuro e sano».
«L’idea del seminario nasce dall’esigenza di condividere le esperienze esistenti sul territorio volte a contrastare il fenomeno sociale relativo al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti che esiste in certe parti delle aree boscate del nostro Comune e in quelle immediatamente confinanti circolarmente con il nostro territorio – aggiunge l’assessore alla Prevenzione e sicurezza sociale di Rescaldina Rosario Vitolo -. Ci riferiamo segnatamente ai Comuni di Cerro Maggiore, Uboldo, Gerenzano, Cislago, Marnate, Castellanza e Legnano. La piaga purtroppo è comune e le azioni da porre in essere richiedono un coordinamento fra Comuni e Aziende Sanitarie, enti del terzo settore, associazioni del territorio, Forze di Polizia a competenza generale e Polizie Locali nel quale ognuno si riconosca e venga riconosciuto nel proprio ruolo istituzionale e sociale».
«Crediamo che la condivisione di una visione sulla sicurezza di tipo integrato e partecipato che riesca a presentire e prevedere le ricadute sociali e soprattutto sanitarie, che lungimiranti e politiche di riduzione del danno mirano a contenere, possa costituire un’occasione di crescita professionale per gli operatori – conclude Vitolo -. Abbiamo voluto aprire il seminario anche alla partecipazione e agli interventi della cittadinanza perché crediamo che coinvolgere i cittadini nelle trame degli interventi che le istituzioni pongono in essere possa aiutare a creare le condizioni di una maggiore coesione sociale e consapevolezza che il contrasto al fenomeno della dipendenza e dello spaccio di sostanze stupefacenti passa attraverso la cooperazione di più attori sociali in un clima di leale collaborazione istituzionale, senza disimpegno di alcuno».
Foto di archivio
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