La truffa e la lite fanno scoprire un allevamento abusivo di pappagalli in un condominio a Castano
Ad agosto c'era stato un parapiglia per una storia di cure inesistenti, ne è nata un'indagine. Denunciati per truffa i due titolari, un uomo e una donna pregiudicati. In casa sessanta volatili, tra cui due esemplari esotici protetti
Nei giorni scorsi, in esecuzione di decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, gli agenti del Comando Intercomunale di Polizia locale di Castano Primo e Nosate – insieme con i Carabinieri Forestali di Magenta, quelli di Castano e i veterinari – hanno proceduto a verificare le condizioni di salute e regolare possesso di oltre 60 esemplari di pappagalli di varie tipologie detenuti in un appartamento sito in condominio del centro urbano di Castano Primo. L’appartamento era stato trasformato in un allevamento amatoriale.
Nei primi giorni di agosto al Comando della Locale e al 112 era arrivata una segnalazione per una lite tra persone: il proprietario di un pappagallo di una amazzone aestiva, dopo aver letto un annuncio sulla piattaforma “subito.it” avente ad oggetto la rieducazione di animali esotici, aveva preso accordi e lasciato l’esemplare ai “titolari” dell’attività amatoriale. I due “allevatori”, per assicurarsi maggiori guadagni, avevano detto che il pappagallo dopo pochi giorni si era ammalato ed aveva avuto bisogno di costose cure. Insospettito, il proprietario si era appunto recato poi nei pressi del condominio che ospita l’allevamento per verificare di persona le condizioni di salute del suo pappagallo e qui ne nasceva una furiosa lite tra le parti.
All’esito dell’intervento, l’amazzone veniva riaffidato al proprietario, il quale però data la condotta tenuta durante la discussione veniva anch’esso denunciato.
L’intervento per la lite ha scoperchiato il caso, avviando un’accurata indagine che ha portato alla denuncia per il reato di tentata truffa in concorso i titolari dell’allevamento amatoriale, una donna ed un uomo, T.L. e L.B., di nazionalità italiana, con precedenti penali e di polizia specifici.
La successiva perquisizione delegata dalla Procura ed operata in vari immobili nella disponibilità degli indagati nei comuni di Castano Primo e Turbigo (con l’intervento anche del Nucleo Carabinieri Forestali CITES di Milano, dei veterinari del Distretto Veterinario Ovest Milanese ATS, coadiuvati da medico veterinario specializzato in esotici e Tecnici del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ATS) ha consentito di recuperare anche due esemplari di pappagalli di cui uno rientrante nell’allegato “A” perchè di specie particolarmente tutelata dalla normativa CITES e l’altro rientrante nell’Allegato “B”. I volatili sono stati trovati privi di regolari documenti di cessione e/o di marcatura con anello inamovibile o micro chip identificativo.
I due soggetti sono stati sanzionati anche per oltre diecimila euro perché trovati privi dei registri CITES di carico e scarico e per aver omesso di dichiarare le nascite di alcuni esemplari rientranti negli allegati predetti.
Infine sono state poi imposte una serie di prescrizioni veterinarie inerenti il benessere animale, l’alimentazione, la corretta gestione e detenzione. Altri accertamenti sono ancora in fase di sviluppo.
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