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Torna Bicipace, in bici verso il Ticino per non arrendersi alla guerra

Mentre i conflitti infiammano il mondo e alimentano il riarmo, l'iniziativa per la pace e l'ambiente arriva alla quarantesima edizione

Bicipace

Ambiente e pace: due sfide difficili oggi, ma ancora una urgenza. Sono le due parole che muovono Bicipace, l’iniziativa in bicicletta che unisce il territorio tra Varesotto e Milanese. Domenica 26 maggio 2024 si torna a pedalare, con tanti “rivoli” che si riuniranno in un fiume di bici fino alle sponde del fiume Ticino.

Quest’anno è l’anno del quarantesimo: la pedalata collettiva – dalla Valle Olona, dal Legnanese, dal Magentino, dalla zona di Malpensa – nacque dai comitati per la pace che si opponevano alla installazione in Italia dei missili a testata nucleare Cruise e dai primi circoli di una Legambiente appena fondata.

«Quando abbiamo iniziato sognavamo che dopo quarant’anni ci saremmo trovati in un mondo migliore» ragiona Flavio Castiglioni, coordinatore di Bicipace. «Purtroppo, la tutela della pace e del disarmo è diventata sempre più difficile e sembra non interessare i potenti della terra».

Sul versante ambientale, per Castiglioni «stiamo continuamente cementificando il territorio costruendo capannoni, nuovi ipermercati, parcheggi, nuove infrastrutture stradali, ampliando il sedime aeroportuale facendo leggi per superare i pareri negativi del Ministero dell’Ambiente, quasi tutto su terreni agricoli o boscati, tutto questo nascondendoci dietro parole come ‘Sviluppo Sostenibile’. Ancora oggi fatichiamo a riprogettare le nostre città per le persone, promuovendo la pedonalità e una mobilità ciclistica diffusa: siamo ancora troppo legati all’uso indiscriminato dell’automobile privata».

Oltre cinquanta comuni coinvolti lungo diversi itinerari testimonieranno sia il presidio ai temi propri della manifestazione sia la necessità di una mobilità diversa, più sostenibile ma anche più efficiente.

Un fiume di bici: come “funziona” Bicipace”

l modello infatti è quello ormai consolidato, con i diversi spezzoni che partono da paesi e città e man mano si aggregano gli uni agli altri, secondo gli orari di riferimento.
Così ad esempio gli spezzoni dalla Valle Olona arriveranno a Legnano (orario di riferimento 9.30 in piazza Ferrè – Galleria Cantoni), poi a Canegrate si uniranno alle 10.15 le “colonne” da Rho, Lainate e Saronno, per proseguire verso Inveruno.

L’arrivo alla Colonia Fluviale di Turbigo attiverà il programma degli approfondimenti e delle mostre, non senza musica, mercati, animazione e buon cibo di fronte alle acque del Ticino.

Bicipace 2024

Non arrendersi alla guerra

E poi c’è il tema della pace e del disarmo. Su cui il pacifismo è quantomai in affanno, in una fase di grande riarmo globale: «Le leggi italiane impediscono di esportare armi in paesi belligeranti ma, a differenza di quanto affermato dal governo, si continuano a rifornire gli eserciti. Secondo il report Economia a Mano Armata di Sbilanciamoci (2024) la Lombardia è in prima fila con le aziende produttrici di armi in questo tipo di fornitura. Tra Lecco e Brescia si producono armi leggere e proiettili mentre in provincia di Varese aerei, in massima parte esportati verso Israele. Lo stesso studio evidenzia che nel decennio 2013 – 2023 l’Italia ha aumentato del 26% le spese militari».

A cosa serve allora una manifestazione come il “fiume” di bici che si vedrà domenica?
«Bicipace evidenzia un rischio molto concreto, ovvero che questa situazione riesca ad inserire nelle nostre menti qualcosa di più duraturo e pervasivo di un conflitto, cioè la capacità umana di convivere con le atrocità, di farci pace, perfino di trarne un beneficio».

Redazione
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Pubblicato il 24 Maggio 2024
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