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Le Dante Alighieri di Cerro Maggiore ricordano le vittime delle mafie: “Siate sempre dalla parte della giustizia”

Nel corso della cerimonia sono stati letti dai ragazzi della scuola Dante Alighieri tutti i nomi delle 1013 vittime innocenti delle mafie

Le scuole Dante Alighieri di Cerro Maggiore ricordano le vittime delle mafie

Via le parole che incarnano le conseguenze della presenza mafiosa dalle finestre delle scuole Dante Alighieri di Cerro Maggiore, dove gli studenti giovedì 21 marzo hanno ricordato le vittime innocenti della mafie sostituendole simbolicamente con «parole luminose di impegno e speranza».

La cerimonia, che ha coinvolto l’intera comunità scolastica, è stata l’ultimo tassello di un percorso che aveva già visto gli alunni delle classi seconde impegnati nella visione di film e in una serie di incontri che hanno visto protagonisti Massimiliano Di Giovanni, già Gruppo 24 Ore e consulente editoriale Casa editrice Zolfo Editore, David Gentili, già presidente della Commissione Antimafia del comune di Milano e referente per la Lombardia di Avviso Pubblico, l’associazione degli enti locali contro la corruzione, e Lorenzo Sanua, referente di Libera per il Sud-Ovest milanese e figlio di Pietro Sanua, vittima innocente di mafia.

Le scuole Dante Alighieri di Cerro Maggiore ricordano le vittime delle mafie

Nel corso della cerimonia sono stati letti dai ragazzi tutti i nomi delle 1013 vittime innocenti di mafia: nomi che sono stati anche trasmessi a spezzoni durante la programmazione di Radio Punto, radio dell’Alto Milanese che ha sede a San Vittore Olona, e all’esterno dell’osteria sociale La Tela di Rescaldina, nata sulle ceneri dell’ex Re Nove, locale sequestrato e poi confiscato alla ‘ndrangheta al timone del quale, attraverso una serie di prestanome, c’erano esponenti della locale di Mariano Comense.

All’iniziativa hanno preso parte anche la dirigente scolastica Elena Osnaghi e il sindaco di Cerro Maggiore Nuccia Berra. La prima cittadina ha parlato ai ragazzi di legalità e ha chiesto agli studenti «di essere sempre dalla parte della giustizia e di denunciare quando sentono di aver subito un torto, facendosi loro stessi parte attiva all’interno della comunità e segnando la strada giusta», senza «subire in silenzio le angherie». «La mafia si può sconfiggere – ha sottolineato Berra, che ha ringraziato studenti e insegnanti -, ma non da soli: si può farlo solo ed esclusivamente se tutti insieme facciamo squadra e riusciamo ad isolare quelle persone che oggi vivono nell’ombra e cercano di far prevalere con la forza un’impostazione sbagliata».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Marzo 2024
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