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A Rescaldina dichiarazione antifascista per bandi ed eventi. E il consiglio comunale si spacca

Scontro in consiglio comunale tra centrodestra e maggioranza sulla dichiarazione antifascista che in queste settimane è finita al centro delle cronache

comune rescaldina

Sarà la campagna elettorale alle porte, sarà l’eco mediatica che ha visto approdare la vicenda anche sulla stampa nazionale. Tant’è che non accenna a spegnersi la polemica nata a Rescaldina intorno alla dichiarazione antifascista che ormai da anni viene chiesta per la partecipazione ai bandi e per l’organizzazione di eventi.

Dopo che nei giorni scorsi la querelle aveva coinvolto i candidati sindaci, l’ex ministro Storace intervenute dalle colonne di Libero e l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, infatti, la dichiarazione antifascista venerdì 23 febbraio ha “spaccato” anche il consiglio comunale cittadino, tra i cui banchi è approdata un’interrogazione del centrodestra che chiedeva contro delle «ragioni del persistere nell’imporre la dichiarazione» e dell’eventuale intenzione di «abrogare una norma non solo contraria allo spirito che ha animato la risoluzione del Parlamento europeo (qui il testo), ma anche profondamente divisiva», parlando di una «prassi da sempre condannata con forza dal centrodestra unito».

Il sindaco: “Richiesta legittima”

Dai banchi della giunta il sindaco Gilles Ielo ha difeso a tutto campo la scelta della maggioranza, bollando l’interrogazione del centrodestra come «quantomeno pretestuosa e strumentale» e ricordando che l’introduzione della dichiarazione antifascista risale ad una delibera di giunta del 2018 e da allora il modulo è stato «sottoscritto da tutti i gruppi politici». Il primo cittadino, inoltre, ha anche ricordato che il modulo è allegato al “Regolamento per la concessione di patrocini e contributi economici”, durante il cui iter di approvazione non ci fu «nessun commento da parte del centrodestra». Gli unici dubbi di costituzionalità, allora, furono sollevati in commissione dal consigliere del M5S Massimo Oggioni, cui la maggioranza rispose sentenze del TAR alla mano: l’approvazione in consiglio comunale arrivò all’unanimità.

«Quanto richiesto dall’amministrazione è totalmente legittimo e coerente con l’azione della pubblica amministrazione – ha replicato Ielo, sottolineando come non si tratti di «un reale problema per il paese» -, in quanto non abbiamo fatto altro che chiedere una dichiarazione di rispetto dei valori della nostra Costituzione allorché un partito o un’associazione intendano promuovere attività su suolo pubblico rivolta alla cittadinanza e per la partecipazione ai bandi».

«Storicamente è evidente e insindacabile che tali valori risiedano nell’antifascismo – ha aggiunto Ielo -. La Costituzione, che nasce in un preciso contesto storico, non è stata volutamente storicizzata e fossilizzata nel passato con continui riferimenti al fascismo, ma è antifascista nell’anima perché proclama una serie di diritti fondamentali inviolabili che contrastano con l’idea che era stata del fascismo di partito unico, di stato gerarchico, di assenza di elezioni e di pluralismo. La nostra Costituzione è talmente antifascista e liberale che non ha paura del passato e pone principi contro ogni autoritarismo, e anzi permette a chiunque di esprimere la propria opinione, anche la più antidemocratica. Tutto ciò è l’antitesi del fascismo, ed è questo che chiediamo nel modulo: non una dichiarazione sul proprio orientamento politico, ma il rispetto di questi valori».

Il centrodestra: “La Costituzione condanna tutti i totalitarismi”

Risposte, quelle del sindaco, che non sono bastate all’opposizione, con la capogruppo del centrodestra Mariangela Franchi che ha parlato di una «risposta che non entra nel merito della questione ma cerca di fuorviare l’argomento che ha portato all’interrogazione» e ha attribuito l’assenza di obiezioni ai tempi della delibera alle tempistiche «più volte criticate» con cui vengono consegnati i documenti alle opposizioni, che non permettono di «vedere la documentazione in tempo corretto per farne una valutazione approfondita di gruppo».

«Il sindaco ha fatto una dotta relazione sulla nostra Costituzione, che sui giornali ha definito “splendida, sana e robusta” – le obiezioni di Franchi – : condividiamo assolutamente questo giudizio sulla nostra Carta Costituzionale, che riteniamo un documento completo in tutte le sue parti, ma proprio per questo facciamo questa interrogazione. La nostra Costituzione condanna qualsiasi tipo di comportamento che sia di carattere totalitario».

«È chiaramente una Carta contro tutti i totalitarismi, non contro un totalitarismo, e noi siamo d’accordo ancora oggi nel dire che questa è la lettura corretta che bisogna dare al documento e alla risoluzione europea che nasce proprio per evitare quello che oggi sta succedendo in questa aula, perché si ponga l’attenzione a quanto la memoria è importante per il futuro dell’Europa. Nel momento in cui si pone l’accento su una delle due parti che hanno compiuto crimini contro l’umanità e su una sola, inevitabilmente nasce ostilità e nasce divisione. Avremmo sperato che ci fosse una riflessione su questo argomento. La Costituzione non è solo antifascista, è contro tutti i regimi totalitari, ma preferite continuare con un atteggiamento divisivo che crea solo ostilità».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Febbraio 2024
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