“IMMAGINIFICA”
domeniche 5 – 12 – 19 novembre 2023
Ingresso ore 14:30 – 17:30
Villa Corvini – via Santa Maria, 27-Parabiago (MI)

“Immaginifico”… che crea immagini…L’invenzione di questa parola è attribuita a Anton Maria Salvini, grecista del ‘700, che nel tradurre Platone cercava un termine che rendesse l’eidolopoiós greco. Lo trovò in “immaginifico” e con questa parola volle intendere proprio il carattere del creatore d’immagini, in particolare
riferendosi a scrittori e artisti.

Questo termine risulta essere molto potente, così bello da non meritare una definizione tanto ristretta. Oggi si può parlare di immaginifico riferendoci ad artisti che con le loro figure e le loro ambientazioni sforzano la nostra fantasia. È una parola intrisa di significato quasi magico e occulto, che rende appieno il poetico della figurazione.

Nelle opere esposte la forza poetica della pratica artistica non risiede solamente nell’impatto estetico. I volti di donna che emergono da fondi scuri e profondi, piuttosto che le figure femminili immerse in contesti surreali e immaginifici, hanno in sé una forza delicatamente conturbante. La pittura dell’immaginifico si fa strada silenziosamente, ti “prende per mano” e ti accompagna in un mondo che va al di là dell’immagine stessa. E’ lo spettatore che attraverso la propria immaginazione, interpreta e comprende l’immagine che ha di fronte, completandola nel suo significato metaforico.

NOTE BIOGRAFICHE, FORMAZIONE e ESPOSIZIONI
Michela Malandrin, artista ed insegnante, nasce a Castellanza nel 1974. Vive e lavora a Gorla Maggiore. Dopo essersi diplomata presso il “Liceo Artistico P. Candiani” di Busto Arsizio, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano conseguendo il Diploma Accademico in Pittura. L’artista ha all’attivo un’ ampia attività espositiva , con numerose personali e collettive, presso spazi espositivi prestigiosi e Gallerie d’Arte sul territorio lombardo. Ha partecipato ad eventi di carattere nazionale come l’EXPO-ARTE Montichiari (BR). L’artista ha eseguito numerose opere per privati ed enti pubblici, conservate in tutta Italia e all’estero. Negli anni, diversi critici d’arte e personalità del settore hanno scritto e parlato di lei; il suo nome è apparso su cataloghi, riviste del settore e giornali d’informazione.