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Taglio del nastro a Busto Garolfo per il nuovo Spazio educativo per l’adolescenza

Lo spazio punta ad offrire un supporto educativo e terapeutico ai giovani dell'Alto Milanese e della Valle Olona in una chiave innovativa e sperimentale

Taglio del nastro a Busto Garolfo per il nuovo Spazio educativo per l’adolescenza

Taglio del nastro a Busto Garolfo per il nuovo Spazio educativo per l’adolescenza, iniziativa nata all’interno del progetto “Nuove strade” promosso dalla cooperativa laBanda e finanziato dal bando AttivaMente di Fondazione Cariplo che punta ad offrire un supporto educativo e terapeutico ai giovani dell’Alto Milanese e della Valle Olona e alle loro famiglie in una chiave innovativa e sperimentale.

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Quello dello spazio educativo è un progetto di rete, che vedrà la cooperativa laBanda, nel ruolo di capofila, fare squadra con l’Azienda Speciale Consortile Medio Olona Servizi alla Persona, la Cooperativa Energicamente, il Centro Studi Riccardo Massa (CSRM – tra i cui soci fondatori figurano l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca -, l’Azienda So.Le., i servizi sociali del territorio, i servizi di tutela minori, le neuropsichiatrie infantili, gli istituti comprensivi e gli istituti superiori, le associazioni sportive, le ProLoco, la Polizia Locale, le Aziende Ospedaliere, ditte e imprese del territorio, la Croce Rossa e gli studi di psicologi e psicoterapeuti del territorio. Un ruolo di primo piano lo avrà anche l’associazione Le Farfalle Lilla, già molto attiva nella sistemazione dei locali.

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«Unire l’ambito educativo con quello sanitario per noi è una sfida nuova – ha sottolineato durante la cerimonia di inaugurazione Cristiano Castellazzi, presidente della cooperativa capofila -, ne sentiamo molto la necessità e siamo convinti che ce la faremo solo se saremo tutti insieme, se ognuno farà il proprio pezzo e riusciremo a lavorare insieme e questo presupposto è quello che ci ha mosso fin dall’inizio».

Ad oggi sono sette i comuni direttamente coinvolti, ovvero Busto Garolfo, Castellanza, Fagnano Olona, Gorla Minore, Gorla Maggiore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona, ma il progetto si apre anche a tutti i comuni del Legnanese. «Il servizio che inauguriamo è importante per il nostro territorio comunale ma anche a livello di ambito – ha infatti spiegato l’assessore ai Servizi sociali di Busto Garolfo Stefano Carnevali, affiancato dal sindaco Susanna Biondi -. Penso che sia un progetto estremamente attuale, perché i numeri dei giovani e soprattutto degli adolescenti che stanno vivendo delle difficoltà post Covid sono davvero impressionanti: avere un servizio così innovativo e versatile nella sua strutturazione sul territorio penso sia un grande traguardo».

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Quella che ha preso il via mercoledì 18 ottobre a Busto Garolfo, peraltro, sarà un’esperienza pilota in Lombardia. «Questa esperienza costituisce una sfida altissima – ha evidenziato il prof. Pierangelo Barone, direttore scientifico del progetto e ordinario di Pedagogia generale e sociale dell’Università degli Studi di Milano Bicocca -: il benessere psicologico e la salute mentale dei ragazzi e delle ragazze passano attraverso una comunità che accoglie e si fa carico, e questo chiama in gioco anche la dimensione educativa. L’équipe di questo progetto sarà chiamata ad una sfida che avrà anche momenti difficili, di grandi fatiche, rispetto alle quali credo che sarà fondamentale l’apporto di tutti».

Che di spazi come questi gli adolescenti abbiano bisogno, del resto, lo raccontano la vita di tutti i giorni e spesso purtroppo anche i telegiornali e le pagine dei quotidiani. «Siamo in un momento difficile, i giovani presentano un livello di disagio importante, un disagio che sfocia molto facilmente in disturbo che purtroppo spesso si portano poi dietro nell’età adulta – ha spiegato Giorgio Bianconi, direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Ovest Milanese, affiancato da Susanna Fedele dello staff delle direzione socio-sanitaria -. Le risorse che abbiamo non sono sufficienti, soprattutto in area psichiatrica, per affrontare il bisogno che ci arriva ed è veramente interessante che la risposta nasca al di fuori dell’area sanitaria: ormai è chiaro che i bisogni di salute mentale vanno ascoltati sostanzialmente al di fuori delle mura dei servizi».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Ottobre 2023
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