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Al via la seconda edizione del progetto “Una patente per lo smartphone”

Il progetto coinvolge 12 istituti comprensivi della Città Metropolitana di Milano, tra cui l'IC Viale Legnano di Parabiago nelle vesti di capofila

patente per lo smartphone parabiago

Al via la seconda edizione del progetto “Una patente per lo smartphone”, percorso formativo di sensibilizzazione su bullismo e cyberbullismo che coinvolge 12 istituti comprensivi della Città Metropolitana di Milano, tra cui l’IC Viale Legnano di Parabiago nelle vesti di capofila.

Scopo del progetto, presentato nei giorni scorsi in videoconferenza, è quello di «dare ai giovani della scuola secondaria di primo grado coordinate e strumenti utili per districarsi nel mare magnum della rete, riconoscendo il grande potenziale delle nuove tecnologie, ma al contempo valutando eventuali rischi laddove un uso non consapevole potrebbe arrecare danni a se stessi e agli altri».

«Ringrazio tutti i presenti, siamo veramente tanti – ha sottolineato Monica Fugaro, dirigente scolastica dell’IC Viale Legnano, in apertura dell’incontro -. Esserci è importante, la presenza è la prima forma di attenzione, interesse, responsabilità sociale», quella responsabilità sociale che la dirigente ha indicato come «base dell’alleanza educativa tra scuola, famiglia, studenti».

Opinione diffusa tra tutti i dirigenti scolastici intervenuti per saluti istituzionali e per trasmettere alle singole comunità educanti il forte messaggio educativo del progetto è l’importanza di non vietare, non demonizzare l’uso delle nuove tecnologie ma al contrario educare ad un uso consapevole.

Tanti gli ospiti che hanno partecipato alla presentazione, come la senatrice Elena Ferrara, madrina della “patente smartphone” e prima firmataria della Legge 71 inerente bullismo e cyberbullismo, che ha sottolineato la grande attenzione che le scuole italiane riservano a queste tematiche anche grazie agli interventi legislativi, come la legge 92/2020 che introduce l’educazione civica in tutti gli ordinamenti scolastici e quindi contribuisce a promuovere l’educazione alla cittadinanza digitale tra i giovani.

La pedagogista Francesca Paracchini, invece, ha condiviso con i genitori presenti «spunti di riflessione utili spiegando che non esiste un’età “giusta” per tutti per iniziare a navigare in rete e aprire profili social ma che varia in base alla maturità dei ragazzi, ed è importante pertanto avere contezza del grado di maturità dei propri figli ed essere presenti, offrire supporto, chiedere loro cosa fanno in rete – sottolineano dall’IC Viale Legnano -. Il dialogo, l’attenzione, la presenza di figure adulte protettive sono indicazioni emerse da diverse voci, diversi relatori anche ad evidenziare la sinergia costruttiva dei diversi stakeholders intervenuti».

Sull’importanza della figura protettiva si è concentrato anche Pietro Forno, pubblico ministero garante per l’attuazione del Protocollo di intesa finalizzato alla collaborazione per la realizzazione di azioni congiunte in favore delle vittime vulnerabili, che «ha condiviso l’esperienza maturata nelle scuole dell’hinterland milanese dove incontra quasi diecimila studenti all’anno, portando in classe parole che possono gettare un seme costruttivo».

La Polizia Postale, infine, ha dato voce non solo ai sondaggi inerenti i giovani e l’utilizzo della rete, ma anche ai contatti utili e all pagine social dove chiedere informazioni e soprattutto un supporto sicuro e qualificato: informazioni che saranno condivise dai dirigenti scolastici anche attraverso i canali istituzionali.

La seconda edizione del progetto ha voluto coinvolgere anche lo scrittore Luigi Ballerini, orientatore e scrittore per giovani che ha pubblicato oltre trenta romanzi tradotti in venti lingue, due dei quali sono entrati nel White Raven Catalogue. A lui il compito di raccontare il “dopo bullismo”, il “cosa saremo poi” attraverso la narrativa e la fiction. Il suo intervento si è concentrato sulla ripartenza, lanciando «un messaggio di salvezza e concretezza grazie alla ricerca di figure adulte protettive: insegnanti, dirigenti, catechisti, coach, allenatori, parroci» e sottolineando «l’importanza delle storie, dell’immedesimazione, del non sentirsi soli ma anche del potere salvifico delle proiezioni nel futuro».

In copertina, un’immagine della cerimonia finale della prima edizione del progetto “Una patente per lo smartphone”

Redazione
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Pubblicato il 09 Marzo 2023
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