Quest’anno la scuola primaria Carducci e la scuola secondaria di primo grado Leopardi di San Vittore Olona hanno attivato una serie di interventi finalizzati all’integrazione degli alunni provenienti da contesti migratori. «L’amministrazione comunale – spiegano dall’istituto – si è dimostrata sensibile e generosa verso le esigenze scolastiche e, attraverso il Diritto allo Studio, ha sostenuto per i plessi di San Vittore un progetto articolato in facilitazione linguistica e mediazione linguistico-culturale».

Il progetto vede la partecipazione di mediatori e facilitatori della cooperativa Stripes e sta dando risultati rilevanti: «Il nostro istituto è a forte processo migratorio e, quindi da molti anni – spiegano – è attento a
queste tematiche. Spesso sono inseriti, anche ad anno in corso, alunni di origine straniera che non conoscono la lingua italiana (alunni NAI, neo arrivati in Italia) e che si ritrovano in una realtà culturalmente diversa. A questi alunni vengono proposti percorsi didattici ad hoc, elaborati e attuati dai docenti, anche grazie al contributo di volontarie esterne. Nei prossimi mesi verranno proposte agli alunni NAI alcune ore di approfondimento dell’italiano come lingua di studio con la mediatrice ed è già in atto un confronto sistematico tra i docenti dei plessi e la mediatrice di riferimento, dottoressa Simona Falsitta».

Tuttavia, la comunicazione con le famiglie è spesso difficoltosa perché anche i genitori non parlano italiano. Il confronto è ancora più complicato quando è il momento della scelta della scuola superiore, poiché le famiglie non conoscono né l’organizzazione scolastica del nostro Paese né gli istituti del territorio. «Per questo motivo, tra dicembre e gennaio ci sono state diverse mediazioni, coordinate dalla dottoressa Falsitta e dalla prof. Lomazzi, Funzione Strumentale Intercultura del nostro Istituto, con le famiglie degli alunni NAI di terza media. Le mediazioni, che hanno coinvolto anche alcuni fratellini che frequentano la primaria, hanno visto il contributo di mediatori di lingua araba (per alunni marocchini ed egiziani), cinese, urdu (per un alunno pakistano) e albanese».

«Questi momenti di incontro – prosegue la nota stampa – a cui hanno partecipato anche alcuni docenti e membri della Commissione Intercultura, sono stati significativi e proficui per ricostruire la biografia scolastica e personale dei ragazzi; per condividere con i genitori l’iter didattico e inclusivo; per informare circa i progressi nell’apprendimento della lingua italiana. Alunni e famiglie si sono aperti in lingua-madre, esprimendo generale soddisfazione per l’esperienza scolastica italiana e raccontando difficoltà e paure del processo di integrazione. Gli alunni delle diverse classi sono accoglienti e disponibili verso i compagni migranti ma migliorare il percorso di inclusione permette di rendere più efficace e positivo il clima di lavoro per ogni studente. La multiculturalità è una ricchezza per tutti: le nostre scuole e il nostro Comune si sono prefissati la mission di custodirla e farle fruttare. L’obiettivo, che stiamo perseguendo giorno dopo giorno, è che nessuno si senta straniero nelle nostre scuole».