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Lavoratori in sciopero alla Zucchi di Rescaldina, dichiarato lo stato di agitazione permanente

Tra i problemi maggiori, i percorsi di riqualificazione dei 25 esuberi negli uffici «praticamente fermi, nonostante le assunzioni in corso su Rescaldina e Cuggiono» e il ripristino delle 6 ore lavorative in magazzino

Lavoratori in sciopero alla Vincenzo Zucchi S.p.A di Rescaldina: martedì 25 ottobre una rappresentanza dei dipendenti della sede di Rescaldina e dello stabilimento di Cuggiono ha incrociato le braccia in via Legnano, dando di fatto il via al pacchetto di ore di sciopero, che al momento riguarda due ore per turno, deciso nell’assemblea con la RSU e le organizzazioni sindacali territoriali lo scorso 13 ottobre, quando è stato anche dichiarato lo stato di agitazione permanente. Sindacati e dipendenti si dicono pronti a risedersi al tavolo con l’azienda ma pretendono risposte chiare sui percorsi di riqualificazione dei 25 esuberi negli uffici, «praticamente fermi, nonostante nuove assunzioni» oltre che sulla richiesta del tempo pieno per i dipendenti del magazzino. A preoccupare fortemente è l’allargamento della cassa straordinaria (in scadenza a marzo 2023) a nuovo personale, assolutamente ingiustificato, secondo le organizzazioni sindacali, considerato «l’incremento del lavoro e del fatturato».

Zucchi Rescaldina

«Nelle assemblee è emersa la profonda delusione e l’amarezza rispetto alle informazioni ricevute nell’incontro tenutosi il 26 settembre – spiegano Luisa Perego (Filctem CGIL regionale), Vito Zagaria (Femca CISL) e Giandonato Di Pierro UILTEC -, durante il quale l’azienda, invece di dare risposte sul piano di ricollocazione come previsto nella procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria aperta a marzo 2022, ha comunicato il ripristino delle sei ore lavorative in magazzino dal mese di gennaio nonostante gli straordinari in corso e l’utilizzo della cooperativa, la chiusura definitiva della mensa, del servizio di ristorazione e neanche la predisposizione di una saletta per consumare il pranzo, il riscaldamento spento in tutto il magazzino per tutto l’inverno, percorsi di riqualificazione e ricollocazione previsti nell’accordo quadro di gestione dei 25 esuberi negli uffici mai partiti, nonostante le assunzioni in corso su Rescaldina e Cuggiono e la ricerca di addetti alle vendite su Milano e aumento dell’utilizzo della cassa integrazione straordinaria. In questo clima di profonda preoccupazione e incertezza le lavoratrici ed i lavoratori chiedono maggior chiarezza e trasparenza sui progetti in corso e sul piano industriale oltre al rispetto degli accordi sottoscritti». In presidio, davanti ai cancelli dell’azienda, alcuni lavoratori del magazzino e degli uffici commerciali, mentre all’interno il lavoro è proseguito regolarmente: «Lavoro alla Zucchi da 32 anni e in questo momento sono in cassa straordinaria un giorno la settimana – ci spiega una lavoratrice -. Il lavoro è male organizzato e, nonostante gli esuberi, ci siamo trovati a dovere formare il nuovo personale assunto senza esperienza. Tutto questo a dimostrazione che il lavoro c’è ma non c’è la volontà di valorizzare le figure interne. Questo non fa altro che aumentare la preoccupazione per il nostro futuro lavorativo».

Sciopero alla Zucchi di Rescaldina

Presente ad ascoltare i lavoratori anche il sindaco di Rescaldina, Gilles Ielo che ha incontrato due volte la dirigenza per parlare del progetto di riqualificazione dell’area: «Si è trattato solo di incontri interlocutori ma dal primo incontro di agosto a quello di settembre l’idea di progetto era già più ridimensionata. Da parte nostra abbiamo ribadito che ci sono vincoli nel Pgt e che una eventuale richiesta di cambio di destinazione d’uso di aree aziendali, come i parcheggi, a residenziale non sarebbe coerente con la riqualificazione dell’azienda».

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Ottobre 2022
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