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Rescaldina tra spaccio nei boschi e gioco d’azzardo, M5S: «Diverse facce di un solo problema»

Il M5S chiede di lavorare in parallelo per contrastare lo spaccio nei boschi e il gioco d'azzardo legale pro capite sopra la media nazionale in paese

movimento 5 stelle

L’allarme gli attivisti lo avevano lanciato già un anno fa, quando avevano portato in consiglio comunale un’interrogazione incentrata su gioco d’azzardo e ludopatia sottolineando come a Rescaldina la spesa pro capite per il gioco d’azzardo legale sia più alta rispetto alla media nazionale. E ora, a pochi giorni dai recenti fatti di cronaca che hanno riacceso i riflettori sullo spaccio di droga nel Bosco del Rugareto, il Movimento 5 Stelle torna a parlare anche di gioco d’azzardo e a chiedere di lavorare su binari paralleli per contrastare i due fenomeni.

Gioco d’azzardo, la “Las Vegas” del Legnanese è Cerro Maggiore

«Il gioco d’azzardo legale è il sistema privilegiato per ripulire il denaro sporco, il denaro guadagnato illecitamente – sottolineano i pentastellati -. I proventi della vendita di droga, contanti, vengono ripuliti e legittimati attraverso le giocate: si prendono 100 euro “sporchi”, si giocano nelle slot, se ne perdono una minima percentuale, che per legge non può essere superiore al 10%, ed il rimanente, che ritorna come cifra vinta, è perfettamente legale e attestata da ricevuta. Cento euro “sporchi” dopo un lavaggio nelle slot diventano 90 euro puliti, e la quota di perdita è il costo di lavaggio. Che Rescaldina sia al centro di un mercato della droga e contemporaneamente svetti nella classifica dei paesi con più alte quote giocate pro capite, non è sicuramente un caso. Per questo riteniamo che occorra trattare i due problemi come un problema unico: al momento, una volta guadagnati i soldi dalla vendita di droga nei boschi, è possibile ripulirli immediatamente senza uscire dal paese. Crediamo per questo che vadano messe in campo tutte le iniziative possibili di controllo nei luoghi di “gioco”, ma anche fuori, nelle immediate vicinanze, in maniera da intercettare i “corrieri delle pulizie” e rendere il loro lavoro più difficile».

«Spezzare la catena di lavoro che consente ora di eseguire tutte le operazioni in pochi minuti può essere il primo passo per contrastare questi fenomeni – aggiungono dal M5S -. Occorre quindi che il nostro comune venga supportato in questa lotta dalle istituzioni superiori, Regione e Stato, e dagli organismi di pubblica sicurezza, per arginare il processo di desertificazione morale in corso. Occorre anche che il comune per primo cominci a trattare questi problemi come le diverse facce di un solo problema, per la cui soluzione forse ha solo armi spuntate, ma che in ogni caso deve cominciare ad usare. Minimizzare è una pessima strategia, bollare di allarmismo chi si preoccupa è segno di inadeguatezza, che adesso non possiamo veramente permetterci».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Aprile 2022
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