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Villa Cortese, la casa del custode alla ex Sasit sarà demolita

Ancora in fase di definizione i costi per la demolizione della casa del custode all'ex Sasit, ma le condizioni di sicurezza spingono ad accelerare i tempi

casetta custode ex sasit villa cortese

Giù la casetta del custode all’ex Sasit a Villa Cortese. Il futuro dell’edificio all’interno del perimetro dell’ex cotonificio, una delle parti del complesso industriale che originariamente in base al piano di riqualificazione avrebbe dovuto essere “salvata” proprio a futura memoria del passato manifatturiero dell’area, è ormai segnato da tempo e ora anche le tempistiche promettono di accelerare. Il costo dell’intervento, però, deve ancora essere definito, operazione che sarà possibile solo dopo che in Piazza Carroccio saranno stati esaminati i preventivi che ad oggi l’amministrazione sta aspettando.

I lavori di riqualificazione dell’area da poco più di 37mila metri quadri dell’ex cotonificio sono partiti nel 2007, dopo diverse vicissitudini e dopo il piano di bonifica concordato con l’Arpa nel 2004. Il progetto prevedeva, accanto a poco più di 20mila metri quadri di edificazioni residenziali nell’area centrale, la cessione al comune di un’area di 15mila metri quadri per la creazione di spazi a verde e parcheggi e la formazione di un nuovo collegamento viario. E la variante PGT adottata nei mesi scorsi dal consiglio comunalenon senza critiche dall’opposizione – ha peraltro riconfermato il ruolo centrale del completamento dell’intervento nell’area tra via da Giussano e via Canova, anche con il collegamento stradale.

Se in un primo momento le amministrazioni guidate da Bruno Dell’Acqua prima e da Giovanni Alborghetti avevano puntato alla salvaguardia dell’edificio del custode, la riqualificazione si è rivelata troppo costoso, soprattutto rispetto alle possibilità di utilizzo, e quindi già durante il secondo mandato di Alborghetti la scelta era andata nella direzione dell’abbattimento. E ora la situazione dello stabile spinge ad accelerare i tempi: «In prima battuta, oltre dieci anni fa, si era pensato ad ipotesi di recupero che però risultavano eccessivamente onerose per uno stabile il cui utilizzo sarebbe stato assolutamente limitato – spiega il sindaco Alessandro Barlocco -. Già nella scorsa amministrazione si era deliberato per l’abbattimento e oggi le condizioni di sicurezza ci fanno decidere di accelerare».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Maggio 2021
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