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Nerviano, via libera al bilancio di previsione. La Lega: «Da noi mai libri dei sogni»

Critica l'opposizione, che ha messo in luce durante la seduta consiliare tutti gli obiettivi non raggiunti nei cinque anni di mandato dall'amministrazione Cozzi

consiglio comunale nerviano

Via libera in consiglio comunale a Nerviano al bilancio di previsione per il triennio 2021/2023, l’ultimo della giunta Cozzi che è ormai in scadenza di mandato. Il documento, come ha spiegato l’assessore alla partita Alba Airaghi, «per l’ennesima volta è finanziato quasi interamente con le entrate che derivano dai tributi locali» ma nonostante questo non registra un aumento della pressione fiscale dal momento «nell’arco di questi cinque anni non è stato aumentato nessun tipo di tributo ad eccezione della TARI per un obbligo imposto dall’autorità superiore». E punta su «tre punti fondamentali» portati avanti fin qui dall’amministrazione guidata da Massimo Cozzi, ovvero il piano di diritto allo studio, il piano socio-assistenziale e la gestione del verde pubblico.

«In questi cinque anni di mandato i principi cardine della nostra azione amministrativa sono stati concretezza e attuabilità – commenta la Lega, forza trainante della coalizione che sostiene il sindaco -. Non sono mai stati creati “libri dei sogni”, ma ogni anno sono state stanziate somme che avrebbero, e hanno, permesso fattivamente di portare a compimento il nostro programma elettorale. Lo Stato centrale molto spesso si è mostrato assente, ma nonostante tutto, questa amministrazione comunale non ha mai aumentato le aliquote. Difatti, la pressione fiscale è rimasta invariata, ma si sono trovate ugualmente le risorse necessarie a mantenere alta la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza. Non sono state incrementate le imposte, ma gli investimenti sì. Basti pensare alla cura del verde, che dal 2016 ad oggi ha visto le risorse stanziate crescere di anno in anno fino a raddoppiare, alla tutela dei parchi, alla sostituzione e la riqualificazione dei giochi nei giardini pubblici e al rinnovamento dell’arredo urbano. Tasse invariate, ma al contempo ingenti investimenti nel campo delle opere pubbliche, come l’incremento annuale delle somme destinate alla riasfaltatura delle strade e dei marciapiedi, oppure la completa riasfaltatura di viale Lombardia, che da anni giaceva in condizioni disastrose, e il completamento di opere ereditate e rimaste incompiute dal passato, come la ciclabile “Betulle-Garbatola” o l’area esterna della nuova scuola di via di Vittorio. Ampio investimento anche per i servizi alla persona con il piano socio assistenziale a cui è “dedicato” ben un quarto dell’intera parte corrente del bilancio».

Sulla pressione fiscale è tornato anche Paolo Zancarli, capogruppo di Nerviano Più. «Il bilancio di quest’anno nella struttura a mio modo di vedere ricalca le puntate precedenti – il suo pensiero -: purtroppo il carico fiscale è a carico del contribuente. L’indice di autonomia finanziaria del comune si attesta al 96% e questo vuol dire che di fatto non dipende da fattori esterni per erogare servizi o pagare gli stipendi ai dipendenti: lo leggo sia in positivo, perché il comune per sostenersi è indipendente da fattori esterni, ma  ne faccio anche un problema di equità fiscale perché cittadino è tassato a livello locale per mantenere il proprio ente e a livello centrale per mantenere la burocrazia di uno Stato da riformare. Il cittadino non ne ha colpa, ma nemmeno l’amministrazione. In questi cinque anni siamo tornati ad approvare il bilancio di previsione in tempi logici e questo vuol dire pianificare: in passato siamo arrivati ad approvarlo anche a metà esercizio, quando non ha senso di esistere».

Fortemente critiche, invece, le opposizioni. «Mi sarebbe piaciuto almeno una volta in questi cinque anni sentire il commento del documento unico di programmazione – ha sottolineato Daniela Colombo, capogruppo di Tutti per Nerviano -: questo momento si è sempre risolto in un esercizio matematico che mette in fila i numeri letti come in un compitino che l’amministrazione deve mettere in bella calligrafia e mi viene il dubbio che la bella calligrafia sia l’unico contributo dato al processo di stesura del bilancio. Anche stavolta commentiamo i numeri in un modo sterile che nulla ha che vedere con le strategie da mettere in atto per poter contribuire in maniera efficace al benessere della comunità. Che i costi siano sostenuti dalla fiscalità non è un vanto: ci sarebbe da nascondersi per non essere riusciti ad inserire un euro di provenienza diversa per opere che servono al nostro territorio. Nemmeno non aver aumentato la tassazione è un vanto dato che è già la massimo. Il massimo obiettivo che vi siete posti in cinque anni è asfaltare le strade: abbiamo visto il rifacimento di un viale fatto in qualche modo, spendendo 400mila euro senza dare risposte a quasi un migliaio di cittadini che chiedevano qualcosa di diverso. Per lo sviluppo digitale il bilancio è sistematicamente e tremendamente a zero. Di Sercop non si parla né in termini di servizi sociali, né in termini di utilizzo e proseguimento della convenzione. Sul miglioramento dei servizi all’istruzione stendiamo un velo pietoso: durante uno degli ultimi consigli comunali ho chiesto all’assessore se fosse stata fatta una mappatura dei bisogni visto che per ovvie ragioni in questo momento sta prendendo piede la DAD e la risposta è stata che le scuole hanno ricevuto fondi da organismi sovracomunali».

Sulla stessa linea anche Gente per Nerviano. «Leggendo gli obiettivi strategici del documento unico di programmazione di questi cinque anni vedo obiettivi non raggiunti anche se magari non comportavano una spesa alta – ha incalzato il caporgruppo Lorenzo Lattuada -. Abbiamo avuto e abbiamo settori strategici del comune sguarniti di personale, mentre in altri settori chi va via viene sostituito in un batter di ciglia. Mi aspettavo in cinque anni di vedere sistemate alcune situazioni come il piano di Protezione Civile o ad esempio la sicurezza intesa come sistema di videosorveglianza, invece abbiamo visto rifare piazze mantenendo le dotazioni che c’erano, non funzionanti prima e oggi; ora sembra finalmente si sia stia muovendo qualcosa, ma ci arriviamo dopo cinque anni. Per il piano socio-assistenziale l’obiettivo strategico era una presentazione annuale, ma sono almeno due anni che non viene presentato. Per il piano di diritto allo studio, invece, nonostante manchino tre mesi al termine dell’anno scolastico la presentazione non c’è ancora stata. Quanto all’innovazione digitale solo sullo sportello unico edilizia c’è stata un’evoluzione».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Marzo 2021
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