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Sarà recuperato l’edificio del vecchio Ospedale Santa Corona di Garbagnate Milanese

L'iniziativa di Elisabetta Strada (consigliere regionale Lombardi Civici Europeisti) di concerto ed in sinergia con il Comune di Milano

ospedale garbagnate

C’è soddisfazione in  Elisabetta Strada (consigliere regionale Lombardi Civici Europeisti) dopo l’approvazione di un ordine del giorno, di concerto ed in sinergia con il Comune di Milano, proprietario dell’immobile- per il recupero e la valorizzazione dell’edificio del vecchio Ospedale Santa Corona di Garbagnate Milanese.

“Abbiamo suggerito – spiega la consigliera civica- la promozione di un concorso di idee che coinvolga le facoltà di architettura presenti sul territorio e altresì una manifestazione pubblica di interesse per attrarre investitori privati e/o soggetti del Terzo Settore, utilizzando gli strumenti della contrattazione negoziata previsti nella Legge Regionale 40/2019.  Per inciso, già nel 2018, su mia iniziativa, in Consiglio Comunale era stato approvato un ODG per realizzare un protocollo di intesa Comune, Città Metropolitana e Regione per prendere in mano la situazione e non lasciare abbandonata questa struttura, che era una sanatorio. Ma il vecchio Ospedale è tuttora in stato di degrado.”

L’ospedale Santa Corona di Garbagnate Milanese è un complesso architettonico di 24 mila mq inserito nel Parco delle Groane e interessato da vincolo storico e architettonico per la parte edificata, e da vincolo paesaggistico e forestale per la parte verde. Il vecchio ospedale è stato acquisito in proprietà del Comune di Milano in data 20 luglio 2009, ha cessato la sua funzione nell’ottobre 2015 ma ora, sebbene sia ancora affidato in comodato gratuito al nuovo ospedale per garantire la viabilità e l’accesso allo stesso, risulta dismesso e oggetto di atti di vandalismo.

“Per questo bene di patrimonio pubblico – conclude Strada- ritengo doveroso intraprendere tutte le iniziative utili in stretta sinergia e collaborazione tra l’Ente proprietario -Comune di Milano- e la Regione Lombardia -fruitrice del comodato- affinché si possano coinvolgere privati e/o associazioni del terzo settore, fatto salve le competenze giuridico amministrative, con l’intento di recuperare la struttura sia dal punto di vista architettonico ed ambientale sia dal punto di vista sociale”.

Redazione
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Pubblicato il 18 Dicembre 2020
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