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Cerro Maggiore ricorda Walter Tobagi

Il paese ha ricordato Walter Tobagi con una cerimonia nel cimitero cittadino, dove riposano le spoglie della storica firma del Corriere della Sera

cerro maggiore ricorda walter tobagi

A 40 anni dalla sua tragica scomparsa, Cerro Maggiore non dimentica Walter Tobagi. Nonostante le restrizioni necessarie a contenere la diffusione del coronavirus non abbiano permesso una cerimonia con la presenza degli studenti come negli anni passati, il paese ha comunque dedicato un momento di raccoglimento all’anniversario della scomparsa della storica firma del giornalismo italiano nel cimitero cittadino dove è sepolto, alla presenza del sindaco, Nuccia Berra, e di Roberto Gobbi, giornalista del Corriere della Sera.

Tobagi fu ucciso brutalmente con cinque colpi di pistola esplosi da alcuni terroristi della Brigata XXVIII Marzo in via Salaino a Milano la mattina del 28 maggio 1980. Prima di approdare al Corriere della Sera, la penna di Tobagi ha scritto per Avanti e Avvenire. Nell’anniversario della sua scomparsa, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricordato, proprio dalle pagine del quotidiano con cui collaborò il giornalista.

«Il 28 maggio 1980 veniva barbaramente ucciso a Milano il giornalista Walter Tobagi, che oggi riposa a Cerro Maggiore.  Tobagi fu giornalista di Avanti e Avvenire occupandosi di tematiche diverse, dall’economia ai temi sociali e studenteschi, prima di approdare al Corriere della Sera, dove cominciò ad occuparsi in modo sistematico di temi politici e sindacali e in particolare delle brigate terroristiche dell’estrema sinistra. Questi giorni turbolenti di “fase 2”, in cui la speranza nel futuro è ancora affiancata dalla paura e dal dolore per la scomparsa dei nostri concittadini, il violento assassinio di Walter Tobagi deve ricordare a noi tutti, cittadini e amministratori, che anche in momenti difficili, in cui sembra che le istituzioni siano distanti e non riescano a dare risposte concrete ai bisogni delle persone, non bisogna mai lasciare che l’odio politico e sociale prenda il sopravvento. Il nostro Comune ha intitolato una scuola dell’infanzia e una via a Cantalupo a Tobagi, ma oggi vorrei ancora una volta ricordare l’uomo e il grande professionista che fu Walter Tobagi: un professionista dell’informazione che condusse inchieste scomode e pericolose che gli procurarono la morte ma sempre con perizia nella ricerca di informazioni autentiche».

Nel discorso della prima cittadina, ampio spazio anche ad una riflessione sul ruolo del giornalismo al giorno d’oggi. «Il giornalismo di Tobagi, così come di molti suoi colleghi, deve far riflettere soprattutto in quest’ultimo periodo sull’importanza di un giornalismo credibile e al servizio della libera informazione – ha sottolineato Berra -, mentre troppo spesso abbiamo dovuto leggere articoli sensazionalistici ma privi delle dovute verifiche delle fonti, salvo poi il giorno seguente vedere l’informazione capovolta. L’informazione giornalistica riveste oggi più che mai un ruolo centrale nella società e abbiamo toccato con mano in questa epidemia quanto fare informazione politica e scientifica in modo approssimativo possa creare danni sociali ed economici enormi al nostro Paese. Il sacrificio di Walter Tobagi deve ricordarci la sua dedizione al giornalismo responsabile, e nell’era dei social deve ricordarci che siamo noi tutti un po’ responsabili della circolazione di notizie e della diffusione di un sentimento sociale, che può essere veicolato in maniera distruttiva verso l’odio reciproco, come fecero le Brigate Rosse, o verso un sentimento di comune fratellanza e speranza nel futuro economico e sociale dell’Italia».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Maggio 2020
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