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Debutta la MoSaIC Symphonic Choir&Orchestra

Primo esempio di ensemble sinfonico “multiculturale” - Ensemble Amadeus (Italia – project leader) presente per l’Europa Mediterranea

Riceviamo e pubblichiamo:

L’orchestra MoSaIC Symphonic Choir&Orchestra debutta a Bruxelles.

Dopo le selezioni dello scorso inverno e mesi di arrangiamenti e prove, il prossimo 19 gennaio i musicisti della prima orchestra al mondo composta da cittadini europei e da persone immigrate e richiedenti asilo saliranno sul palco del Centro culturale olandese TenWyngaert per un grande concerto, che vedrà per la prima volta uniti tutti i musicisti che hanno aderito al progetto MoSaIC – Music for Sound Integration &Creativity, lanciato nel 2018 dall’orchestra Amadeus di Milano.

Un ensemble musicale con un obiettivo dichiarato:l’integrazione artistica, culturale e multietnica in Europa, ottenuta attraverso il linguaggio universale della musica, che per la sua stessa essenza è in grado di raggiungere tutti, esecutori ed ascoltatori.

[pubblicita]    Un evento davvero importante, dove strumentisti e cantanti si esibiranno fianco a fianco, a rappresentare le culture presenti in Europa e resedalle quattro orchestre-partner partecipanti al progetto:

Ensemble Amadeus (Italia – project leader) per l’Europa Mediterranea
Koor&Stem (Belgio) per l’Europa Continentale
Swinging Europa (Danimarca) per il Nord Europa
Sound Cultural Foundation (Romania) per l’Europa dell’Est

Il concerto di debutto, dal titolo “BecomingMoSaIC”, si terrà non a caso proprio nella capitale europea, a Bruxelles, domenica 19 gennaio, alle ore 11, nell’auditorium del Centro Culturale Olandese “TenWyngaert” inBondgenotenstraat 54, al termine di due giornidi prove.

Nomi e numeri

I musicisti della Mosaic sono oltre duecento e la delegazione italiana è la più nutrita, con più di novanta elementi, cui si uniranno musicisti da tutto il mondo.

Maestro e direttore concertante dell’orchestra multietnica è Marco Raimondi, 52anni, tra i principali promotori del progetto e direttore dell’ensemble Amadeus di Milano. 

I coordinatori artistici delle orchestre partner sono:

Enrico Raimondi (Italia – Ensemble Amadeus)
AurélieLierman (Belgio – Koor&Stem)
Mette Marie JensenØrrnstrup (Danimarca – Swinging Europe)
Petra Simone Acker (Romania – Sound Cultural Foundation)

Il coro è formato da circa cento elementi ed è composto dal Coro Sinfonico Amadeus e da artisti internazionali provenienti da Germania, Svezia, Belgio, Danimarca, Romania, Russia, Stati Uniti, Uzbekistan, Costa d’Avorio, Corea, Giappone, Venezuela, Iran, Ruanda, Irlanda, Kurdistan, Gambia e Senegal.

L’orchestra è composta anch’essa da un centinaio di musicisti, tra cui moltissimi giovani.

I cinquanta archi tra violini, viole, violoncelli e contrabbassi  vedono, accanto ai molti italiani, la presenza di musicisti  ucraini, iraniani, russi, brasiliani, ecuadoregni, albanesi, ungheresi, spagnoli, serbi, cechi, inglesi, francesi, norvegesi, statunitensi, tedeschi e curdi.

I legni – ovvero flauti, ottavini, oboi, clarinetti, fagotti, sassofoni e cornamuse – sono in tutto diciotto e oltre a musicisti italiani sono presenti finlandesi, olandesi, cechi, danesi, irlandesi e moldavi.

I venti ottoni – corni, trombe, tromboni e basso tuba – sono rappresentati da musicisti provenienti da Italia, Giappone e Cuba mentre le dieci percussioni provengono da Italia, Romania e Svezia.

Gli strumenti a corda, chitarre e arpe, sono suonati da musicisti italiani e colombiani, ma sono presenti anche strumenti particolari della tradizione di taluni paesi, come il liuto suonato da un artista turco e l’Oud persiano, è suonato da un interprete siriano.

Per le tastiere, accanto al pianoforte classico e all’organo suonati da mani italiane ci sono anche il piano jazz ed il sintetizzatore, suonati da un artista rumeno e da un musicista ungherese.

Ricordiamo che il progetto MoSaIC è cofinanziato dalla Commissione Europea e sostenuto in Italia anche da Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS, presso cui è stato aperto un conto corrente per la raccolta di fondi a sostegno, Fondazione Ticino Olona ONLUS, Gruppo ICCREA e Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Gennaio 2020
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