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Un braccio bionico per Allegra Magenta, campionessa di tennistavolo

L'ex giocatrice del BSC Legnano, dopo un incidente, pratica il tennistavolo e da giorni vive con una protesi di ultima generazione per il suo braccio destro

Allegra Magenta è una ragazza milanese di 31 anni, laureata in chimica e impiegata presso l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano. La giovane è da sempre una grande appassionata di sport, specialmente softball, disciplina che ha praticato ad alti livelli per quasi dodici anni. Purtroppo, nel 2012, la sua vita cambia, costringendola a stare su una sedia a rotelle, privata anche del braccio destro.

Un evento che non ha scalfito la sua voglia di vivere e di fare sport: «Durante una vacanza a Sestriere, nell’estate del 2013, ho conosciuto Patrizia Saccà, che mi ha convinto a provare il tennistavolo – racconta Allegra – Ho così cominciato ad allenarmi e una volta al mese mi recavo a Torino, perché nella mia città non c’era un posto dove potessi praticare questo sport». Da qualche anno però la situazione è cambiata: «Dal 2015 mi alleno con la ‘Asd Nerviano tennistavolo’, dove siamo in tre a giocare ad alti livelli. Qui c’è un clima davvero bello e tanta voglia di crescere e di migliorare!». Dopo tanti allenamenti intensi, dove la ragazza ha dovuto imparare a colpire con la mano sinistra, ad agosto è arrivata per Allegra la medaglia di bronzo di tennistavolo a Bangkok, entrando di diritto nel ranking internazionale. Un grande risultato per le ambizioni di Allegra: “Le Paralimpiadi di Tokio 2020 è un obiettivo concreto e spero tanto di raggiungerlo!.

INNOVAZIONE E PROTESI

Venuta a conoscenza di Officina Ortopedica Maria Adelaide – una delle poche realtà accreditate in Italia per l’applicazione degli arti bionici – Allegra decide che è arrivato il momento di un altro cambiamento nella sua vita, una protesi di ultima generazione, in grado di agevolare la sua quotidianità. Nello specifico si tratta di una protesi di braccio, per un'amputazione al di sopra del gomito, equipaggiata con un gomito cinematico, non elettrico, il cui movimento è indotto da una trazione inter-scapolare dell'arto controlaterale. La mano, invece, è una bionica I-Limb, sviluppata dalla Touch Bionics – brand scozzese che ha realizzato questi apparecchi per i reduci dall’Afghanistan. La struttura della mano è multiarticolata, con un comando mioelettrico (il motorino viene attivato solo attraverso la contrazione muscolare), grazie al quale Allegra può comandare 12 prese, modificandole e impostandole attraverso l’app scaricabile gratuitamente sullo smartphone.

UNA NUOVA VITA

La ASL di Milano ha contribuito a pagare interamente la protesi applicata da Officina Ortopedica Maria Adelaide, per un costo totale di circa 25.000 euro: “Adesso dovrò seguire un periodo di addestramento, così da poter usare questo arto al meglio – continua Allegra – Quindi dovrò allenarmi il doppio!”. I-Limb, infatti, permette di muovere in modo autonomo tutte e cinque le dita, consentendo al paziente di compiere sia movimenti elaborati, come prendere piccoli oggetti, che altri semplici ma impossibili con una normale protesi mioelettrica a pinza, come indicare un oggetto o stringere la mano. “È una sensazione bellissima. Naturalmente non potrò usare questa protesi per gareggiare, ma sapere di poter contare di nuovo sull’arto destro per tutto il resto, è di certo qualcosa di veramente importante!”.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Novembre 2019
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