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Aquaman, il Re dei mari e della… negatività

Grandi numeri, ma scarsa qualità nel film che ha saputo catturare l'attenzione del pubblico

Il primo film del 2019 che voglio suggerirvi può vantare il titolo di campione d’incassi al box office. Stiamo parlando di Aquaman.
Interpretato da Jason Momoa, Khal Drogo ne Il Trono di spade per intenderci, il Re dei mari ha saputo catturare l’attenzione del pubblico e risulta essere, almeno con i numeri alla mano, un grandissimo film.
Ma le due ore e mezza di film dirette da James Wan merita tutto questo successo? Scopriamolo.
Parlare di un cinecomic è dura, è un genere talmente saturo che si fa fatica anche a dare un giudizio. La sensazione è quella di “ne ho visti cosi tanti che ormai non so più cosa dire, sono tutti uguali!”.
Personalmente Aquaman non ha nessuna ventata di novità. Si accoda al resto della massa e non spicca in nulla. Ok, ai box office ha grandi numeri ma quelli non contano nulla. Se andiamo a vedere i numeri risulta che l’ultimo film della triologia firmata Nolan, Il cavaliere Oscuro – Il ritorno, ha incassato “solo” 448 milioni che, con tutto il rispetto per il re dei mari, è superiore a questa pellicola di gran lunga.
Forse questo successo è dovuto ad una grande campagna pubblicitaria che ha reso un supereroe sconosciuto ai più in uno dei personaggi di punta di mamma DC.
Ma il film merita? Non vuole essere un capolavoro, si accontenta di spiegarci la storia del protagonista e niente di più. La sceneggiatura non spicca per originalità, gli effetti speciali non mi sono sembrati dei migliori in certe circostanze e la recitazione, a parte qualche personaggio, non è particolarmente convincente.
C’è qualcosa di positivo in questa pellicola? Ve ne dico due : il personaggio di Re Orm, interpretato da un convincente Patrick Wilson, fratello/villian del protagonista e la regia di James Wan, che avevo già apprezzato nei due film della saga The Conjuring.
E di negativo? Tante cose. Potrei parlare dei personaggi secondari non all’altezza, i cambi di scena che quasi sempre sono preceduti da un’esplosione a caso e l’eventuale attacco dei nemici, un eroe che potrebbe controllare ogni essere vivente acquatico ma non usa mai questo suo potere rivelandosi una capacità di contorno, o solo un modo per avere un film di due ore e mezza?
Almeno Black Manta, il nemico di Aquaman, è un bel personaggio ? La prima volta che entra in scena sembra di vedere un personaggio uscito dalla serie dei Power Ranger, il costume non aiuta, dal mio punto di vista non è stata una grande scelta visiva.
Alla fine dei conti il successo di questo film deve ringraziare il momento infinito dei cinecomic, la grande campagna pubblicitaria e la poca voglia dello spettatore medio di vedere altre pellicole più valide nel suo tempo libero.
Voto: 5.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Gennaio 2019
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