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Pregnana Milanese: l’amministrazione comunale sollecita ATS per il medico di base

L’Amministrazione Comunale di Pregnana sta valutando l’ipotesi di allestire a spese del Comune un ambulatorio medico e poi di metterlo a bando a prezzo simbolico

pregnana milanese

Il sindaco di Pregnana, Angelo Bosani, ha inviato al direttore del Distretto Rhodense di ATS Milano Città Metropolitana una lettera in cui sollecita nuovamente un suo intervento in relazione alla carenza dei Medici di Base nel territorio comunale, tema molto sentito dalla popolazione e promosso da un Comitato di cittadini.

Sebbene la gestione della Sanità Pubblica non ricada nelle competenze dei Comuni, da oltre un anno l’amministrazione comunale e il sindaco in prima persona hanno dedicato tempo e attenzione a questo tema, ascoltando le richieste provenienti dal Comitato e dai singoli pregnanesi.

La scorsa estate il sindaco aveva contattato ATS chiedendo un sostituto per la dottoressa Maestroni, che si è ritirata a luglio, ricevendo la promessa che a breve nuovi medici sarebbero stati assunti. Il sindaco aveva anche sentito direttamente alcuni medici già abilitati per la professione offrendo loro supporto per agevolarne il trasferimento a Pregnana. In quel momento il Comune contava anche sul rinnovo del contratto di sostituta provvisoria della dottoressa Tomba, costretta invece a lasciare il suo posto poche settimane fa.

Il Comune aveva contattato tutti i livelli degli Enti preposti, da ATS ad ASST, fino ai vertici della Sanità lombarda, per provare a convincere la scuola Regionale di Brescia a far svolgere il tirocinio alla dottoressa Tomba in un ospedale di Milano, garantendole la possibilità di poter continuare ad esercitare a Pregnana. Recentemente il sindaco aveva anche scritto al Prefetto chiedendo un suo intervento diretto.

Intanto, l’Amministrazione Comunale di Pregnana sta seriamente valutando l’ipotesi di allestire a spese del Comune un ambulatorio medico e poi di metterlo a bando a prezzo simbolico per un Medico di Medicina Generale che volesse trasferirsi qui. Va detto però che la carenza dei medici disponibili è tale in Lombardia che anche questa soluzione potrebbe rivelarsi inutile.

“Nel caso della dottoressa Tomba sarebbe bastato che qualcuno forzasse le prassi ordinarie concedendo una deroga dettata dalle esigenze contingenti. E’ difficile pensare che questa forzatura possa diventare invece una strategia almeno nel medio periodo? Se nei prossimi tre anni non ci sarà nessuno che cambierà questo tipo di prassi attuando delle soluzioni tampone, il problema grave che già stiamo vivendo ci esploderà nelle mani” affermano dal Comune.

Redazione
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Pubblicato il 02 Maggio 2022
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