“Educare insieme”: Bambinisenzasbarre porta il carcere nelle scuole e continua la sua lotta per i diritti dei bambini
Dalla “Partita con mamma e papà” nelle carceri italiane alla sensibilizzazione nelle scuole delle periferie metropolitane, un progetto innovativo per sostenere il diritto alla continuità affettiva dei figli di genitori detenuti

Si è conclusa con grande successo la nona edizione della “Partita con mamma e papà”, un evento organizzato dall’associazione Bambinisenzasbarre ETS, che dal 2015 lavora per promuovere i diritti dei bambini figli di genitori detenuti. L’iniziativa ha coinvolto oltre 1.700 bambini, 1.100 genitori detenuti e più di 1.400 familiari in 550 eventi organizzati negli istituti penitenziari italiani. Un appuntamento che non solo offre un momento di gioco, ma rappresenta anche un’opportunità educativa per rafforzare il legame tra genitori e figli, nonostante la separazione imposta dal carcere.
Un progetto in continua evoluzione
La “Partita con mamma e papà” è diventata nel corso degli anni una parte integrante del percorso trattamentale per i genitori detenuti, un’iniziativa che va oltre il gioco e diventa un vero e proprio strumento per lavorare sulla genitorialità in carcere. Il progetto ha ricevuto il riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, e il sostegno internazionale della UEFA Foundation.
Il progetto ha anche visto il coinvolgimento di importanti associazioni partner, come la Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione e la Cooperativa Nazareth, in Lombardia, e altre realtà in diverse regioni italiane, che hanno contribuito attivamente alla sua realizzazione. La nona edizione si è svolta in numerose città italiane, coinvolgendo tantissime realtà locali e rafforzando il legame tra carcere e comunità.
“Educare insieme”: un’azione nelle scuole delle periferie
Nel 2025, parallelamente alla “Partita con mamma e papà”, Bambinisenzasbarre ha avviato un nuovo percorso di sensibilizzazione nelle scuole delle periferie metropolitane di Milano, grazie al bando “Educare insieme” promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’associazione ha coinvolto 14 scuole, lavorando con 48 classi in 29 scuole primarie, 13 scuole dell’infanzia, e nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il programma ha visto la realizzazione di laboratori didattici, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sui temi della legalità, cittadinanza attiva, e sulla condizione dei figli di genitori detenuti.
Il progetto ha avuto un impatto positivo, con numerosi insegnanti che hanno integrato i temi trattati nei laboratori nei loro percorsi educativi. Gli alunni hanno risposto con riflessioni, disegni e testi che hanno mostrato empatia, crescita emotiva e maggiore consapevolezza civica.
I temi trattati nelle scuole: empatia, diritti e inclusione
I laboratori hanno affrontato temi complessi, adattati ai diversi gruppi di età. Per i più piccoli, il focus era sulla lontananza dal genitore (sia per motivi di lavoro che per la detenzione), stimolando la riflessione sull’empatia. Con i ragazzi più grandi, invece, si sono esplorati concetti legati alla pena, alla giustizia e ai diritti, in particolare quelli sanciti dalla “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”, un documento che promuove il diritto dei bambini a mantenere il legame affettivo con il genitore in carcere.
Il progetto ha trovato un terreno fertile nelle scuole dei quartieri più fragili di Milano, come Ponte Lambro e Stadera, dove ha rappresentato un punto di riferimento concreto per le famiglie e le scuole, creando un ambiente inclusivo e stimolante per tutti.
Un modello di collaborazione istituzionale e sociale
La collaborazione tra Bambinisenzasbarre e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano ha dato vita a un progetto che ha unito scuole, famiglie e carcere. La rete scolastica si è dimostrata motivata e coinvolta, rispondendo positivamente alla proposta e chiedendo continuità nelle attività. L’associazione ha monitorato costantemente i laboratori e, attraverso momenti di restituzione, ha affrontato anche i casi di fragilità familiare, rafforzando la fiducia delle scuole nel progetto.
Il bilancio del 2025: una rete solida e in crescita
Il 2025 si chiude con un bilancio positivo: Bambinisenzasbarre ha consolidato la propria presenza nelle scuole, ampliando la rete di collaborazione tra scuole, famiglie e istituzioni. Il progetto “Educare insieme” ha posto solide basi per future espansioni, con l’obiettivo di continuare a promuovere i diritti dei bambini, in particolare quelli figli di genitori detenuti, e di sensibilizzare la società civile sul tema della giustizia e dell’inclusione.
Campagna “Non un mio crimine, ma una mia condanna”
Parallelamente, Bambinisenzasbarre continua la sua campagna “Non un mio crimine, ma una mia condanna”, che ha l’obiettivo di sensibilizzare sulla condizione dei bambini che vivono in silenzio il peso della detenzione di un genitore, spesso vittime di pregiudizi e emarginazione. Un tema che, secondo la Presidente Lia Sacerdote, merita attenzione e impegno a livello istituzionale e sociale.
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