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Sciopero per Gaza e per il lavoro negli aeroporti, a Milano Malpensa decine di voli cancellati

Ampio l'impatto sui voli. Sciopero per le condizioni di lavoro e per alcune sigle anche per la Palestina, nella stessa giornata anche gli scioperi di altri servizi in aeroporto

presidio malpensa usb

Erano 39 già prima della mezzanotte i voli cancellati ma questa mattina sui tabelloni di Malpensa compaiono ancora decine e decine di cancellazioni per questo venerdì in cui è scattato lo sciopero dei sindacati di base in solidarietà con Gaza e la Palestina e (anche) contro l’uso degli scali aeroportuali per il transito di armamenti e dotazioni militari dirette in Israele.

A questo sciopero si sono aggiunti, sempre per i servizi di terra, anche quelli dei confederali (Cgil, Cisl e Uil) e della sigla autonoma Flai. Nella stessa giornata sono previsti scioperi in alcune compagnie (WizzAir e Volotea) e in altri servizi aeroportuali.

L’impatto dello sciopero è stato ampio a Milano Malpensa, con diversi voli – soprattutto low cost ma non solo – cancellati.

Numerosi i voli Ryanair annullati, per Marrakech, Londra Stansted, Bari, Cagliari al mattino, Malaga e Malta in tarda mattinata, Bratislava, Kos e Barcellona a metà giornata e così via. Air Dolomiti ha cancellato due Francoforte e due Monaco di Baviera e sono saltati anche i voli di Lufthansa per le due città. Swiss ha cancellato il volo per Zurigo, Easyjet quello per Napoli. E ancora il Madrid di Air Europa e quello di Iberia, il volo per la Libia di Medsky Airways, Podgorica di WizzAir, un Parigi Cdg di Air France, i voli Neos per Cagliari e Praga, quello di Austrian su Vienna.

Generico 22 Sep 2025
Generico 22 Sep 2025

Le ragioni dello sciopero

Lo scioperò è stato dichiarato sia per ragioni economiche, sia per Gaza e la Palestina e contro il transito di armamenti, contestato anche per ragioni di sicurezza:  “Gli aeroporti, come i porti, sono infrastrutture strategiche nel mondo globale, dove oltre a persone e merci, si muovono purtroppo anche le spedizioni di armamenti” si legge in un comunicato diffuso da Usb. “A Malpensa si vivono condizioni di lavoro insostenibili con carichi di lavoro sempre più pesanti turni di lavoro massacranti e i contratti sono sempre ribassati, le persone che già faticano a sostenere una vita priva del dovuto un equilibrio tra lavoro e ambito privato, sono chiamate, inconsapevoli, a caricare armi o ad avere a che fare con queste, anche negli aeroporti civili”.

sciopero malpensa
Il presidio di venerdì mattina di fronte al terminal 1 di Malpensa

«Questo sciopero ha un duplice obiettivo» spiega Luca Pistoia, segretario regionale USB. «Da una parte denunciamo i carichi diventati insostenibili per i lavoratori: turni massacranti e contratti al ribasso hanno messo in ginocchio i lavoratori. Dall’altra siamo qui per dire basta al genocidio del popolo palestinese e chiedere la sospensione di ogni transito di armi da Malpensa verso Israele. Proprio al Cargo di Malpensa – aggiunge – è stato aperto anche un ufficio dell’Aeronautica militare che ha l’obiettivo di accelerare le procedure doganali, anche delle forniture belliche. Per noi è inaccettabile».

«Chiediamo che le buste paga dei lavoratori vengano rispettate» spiega Gianni Cervone di USB Trasporti, presente al presidio. «Al Cargo ci sono già 50-70 lavoratori che stanno bloccando il traffico merci e tra poco partirà un corteo verso il terminal. Questa mobilitazione ha due motivi: i salari e le condizioni di lavoro sempre più pesanti, e quello che sta accadendo a Gaza, di fronte al quale non possiamo restare indifferenti. L’apertura di un ufficio dell’aeronautica militare per velocizzare il passaggio di armi è un fatto grave, che in quarant’anni di lavoro qui non avevo mai visto. Per noi questa è solo la prima chiamata allo sciopero».

Gli altri scioperi del 26 settembre 2025

Come detto nelle stesse ore erano previste altre proteste per altre vertenze, tra cui quelle che riguardano alcune compagnie (WizzAir e Volotea) nonché uno sciopero sempre dei servizi di terra dichiarato dalla sigla autonoma Flai. Altra vertenza quella delle addette alle pulizie (che prosegue ormai da diversi mesi) per le condizioni contrattuali: in questo caso è stato dichiarato per 24 ore dalla sigla Adl, che insieme alla Cgil sta contestando le proposte dell’appaltatore.

 

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Pubblicato il 26 Settembre 2025
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