Non profit e fisco, da gennaio si cambia. A Legnano una serata per spiegare le novità
Da gennaio 2026 entreranno in vigore la nuova fiscalità per gli Enti del Terzo Settore e l’assoggettamento all’IVA delle attività a corrispettivo per il mondo associativo. Lunedì 22 settembre a Legnano un incontro informativo

Il classico circolo ricreativo sociale di paese dove la quota-contributo dato dai soci a sostegno delle attività è immutata da anni, rendendo il luogo accessibile a ogni tasca. La visita ginecologica erogata dal consultorio sociale di zona con tariffario calmierato rispetto al mercato privato o con accesso rapido rispetto all’offerta pubblica. Il corso estivo fornito da un’associazione per impiegare il tempo dei ragazzini mentre i genitori ancora lavorano. Cosa hanno in comune questi esempi? Sono di certo servizi fondamentali per i nostri territori, soprattutto in un presente di perdurante crisi, ma più tecnicamente sono tutte attività erogate da realtà non profit e definite “a corrispettivo”, cioè paghi e ottieni il servizio o il bene richiesto. Da gennaio 2026 questo scenario potrebbe cambiare radicalmente per un’ampia parte del mondo non profit con l’entrata in vigore, contemporanea, della nuova fiscalità per gli Enti del Terzo Settore e dell’assoggettamento all’IVA delle attività a corrispettivo per il mondo associativo.
Per questo gli esperti di CSV Milano – Fare Non Profit, insieme a Fondazione Comunitaria Ticino Olona, Forum Terzo Settore Alto Milanese hanno ideato un ciclo di incontri informativi e momenti formativi che toccheranno anche il territorio del Ticino Olona, a partire dall’appuntamento di lunedì 22 settembre a Legnano alle 20.30 nella Sala Stemmi di Palazzo Malinverni, organizzato in collaborazione con il comune.
«Gli esempi elencati poc’anzi sono una minima percentuale di attività che potrebbero venire impattate da questa rivoluzione copernicana, voluta dalla Riforma del Terzo settore – racconta Andrea Fanzago, presidente CSV Milano -: per questo, per la complessità della materia, per accompagnare le non profit dei nostri territori, abbiamo pensato fosse importante iniziare dai e nei territori, con il supporto delle amministrazioni locali, un percorso informativo e formativo, rivolto alle associazioni, fondazioni, comitati e altri enti senza scopo di lucro. Camminare insieme senza farsi sorprendere dalle novità burocratiche, con l’aiuto di specialisti competenti è l’unica scelta saggia per affrontare questo cambiamento radicale. Un cambiamento che dovrà interrogare obbligatoriamente, anche a livello culturale, l’azione di chi si spende per i nostri territori, realtà non profit chiamate probabilmente a rimodulare, ripensare, rivedere le priorità e le parole d’ordine che sorreggono, spesso da decenni, la propria natura di ente senza fini di lucro e i relativi servizi e attività che, instancabilmente, fungono da fulcro aggregativo e collante sociale in un presente economico e sociale così complesso».
A livello tecnico il nuovo sistema di fiscalità porta, infatti, con sé alcune conseguenze epocali, come la disapplicazione del regime forfettario “398” per tutte le associazioni all’infuori di quelle sportive e l’abrogazione definitiva della qualifica di onlus, con l’obbligo di migrare al RUNTS entro il 31 marzo 2026, pena la devoluzione del proprio patrimonio. A questa si aggiungerà, come anticipato, l’avvio definitivo per gli enti associativi dell’IVA per le attività a “corrispettivo”, anche nei confronti dei propri associati. Cambiamenti che vertono innanzitutto su concetti diversi dal passato, a partire dalla comprensione di cosa sarà commerciale o cosa non sarà commerciale ai fini IRES o se ciò che si farà, in termini associativi, sarà rilevante o non rilevante ai fini IVA. Ripensamenti che dovranno spingere le organizzazioni a una verifica di come le novità impatteranno sulle proprie attività, come possano essere affrontate e cosa possa servire per continuare a svolgere ciò che si sta meritoriamente svolgendo.
«L’incontro del 22 settembre – conclude Fanzago – è solo un primo passo, aperto a tutte le realtà sociali di ogni ordine e grado, di un percorso più complesso che nei prossimi mesi si diramerà in iter formativi e informativi distinti, divisi per ogni tipologia di realtà non profit, in modo da trattare ad hoc le novità fiscali previste dalla riforma. E proprio questa seconda fase prevedrà corsi di formazione, erogati in collaborazione con l’Università del Volontariato di Milano ai quali si aggiungerà per tutto il 2026 l’impegno di CSV Milano affiancato da specialisti provenienti da Manager No Profit che saranno a disposizione come “tutor” per gli enti che eventualmente necessitassero di una più approfondita riflessione sulla propria capacità di gestire tale transizione fiscale. Insomma, il nostro intento è non lasciare indietro chi, quotidianamente, sui nostri territori già si impegna perché nessuno venga lasciato indietro. La tenuta sociale dei nostri territori passa anche da qui, cioè dal comprendere, assimilare e rispondere alla sfida, più culturale che meramente burocratica, di questa radicale rivoluzione copernicana».
Per partecipare all’incontro del 22 settembre è obbligatoria l’iscrizione (qui il link). Per maggiori informazioni e per ulteriori materiali informativi è possibile visitare il sito www.farenonprofit.it oppure contattare il numero 02.45475857, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e la mail farenonprofit.milano@csvlombardia.it.
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