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Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio

Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese, e ogni sirena possibile: ambulanze, navi, barche, porti

Generico 21 Jul 2025

Si susseguono gli appelli e le iniziative per Gaza. Anche sul nostro territorio è partito un tam tam dopo una proposta lanciata dal nostro giornale e da semplici cittadini. Diversi parroci hanno manifestato interesse per l’idea di suonare le campane. Intanto però è nata un’idea a cui molti stanno aderendo e che riportiamo integralmente qui. Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare tutto il possibile facendo più fracasso possibile.

La collegiata di Castiglione con il suo parroco Don Ambrogio Cortesi sono i primi ad aderire. Facciamo sentire forte la voce dal Varesotto.

“Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale, e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando.

A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c’è più tempo.
Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto ‘mondo libero’ stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima.
Anche il nostro governo continua a sostenere Israele: impedendo la sospensione dell’accordo con l’Unione europea; continuando a vendergli armi; coprendolo in ogni modo. Il nostro governo ha le mani sporche di sangue.

Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio.
Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità.
Vogliamo disertare questo silenzio di morte.
Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza.

Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese, e ogni sirena possibile: ambulanze, navi, barche, porti. Suoniamo ogni fischietto, battiamo le pentole. Facciamo più rumore, più chiasso, più fracasso possibile.
Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto.

Che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli.
Che ci sentano nei palazzi del potere italiano: perché lì sappiano, invece, che sono soli; e che la verità li ha potuti e fracassare il silenzio dei complici e dei vili.

Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentramento in cui Israele ha trasformato Gaza.
Lo saremo davvero se resteremo muti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di sterminio di massa: ma noi, il popolo dei sudari, delle luci, delle sanzioni popolari, non ci fermiamo.
Non rimarremo in silenzio, mentre la gente di Gaza viene sterminata”.

Ultimo giorno di Gaza

(Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Tomaso Montanari, Francesco Pallante, Evelina Santangelo)

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Pubblicato il 24 Luglio 2025
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