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Piccolo e dinamico. Il circolo Acli nel cuore del borgo di Ispra

La prima tappa del nostro viaggio tra i circoli Acli ci porta sulle rive del Lago Maggiore, nel comune più internazionale del Varesotto. Qui un gruppo di volontari ha contribuito a raccogliere un'eredità importante fatta di cura delle relazioni e attenzione al prossimo

Generico 21 Jul 2025

La prima tappa del nostro tour alla scoperta delle Acli del Varesotto inizia da Ispra. Qui troverete tutte le puntate del nostro reportage

Immaginate una coppia, marito e moglie, negli anni del Dopoguerra. Hanno una borsa di pelle agganciata al portapacchi di una vespa con all’interno appunti, buste e documenti. Ad affidarglieli sono state le persone del paese, Ispra, e a volte anche dei comuni vicini. Uomini e donne che hanno lavorato per tutta la vita e che hanno raggiunto il momento della pensione ma non sanno nemmeno da che parte si cominci per farne richiesta. Ci sono lavoratori e lavoratrici che potrebbero richiedere contributi, agevolazioni, indennità ma che semplicemente non lo sanno poiché in quegli anni le informazioni sui doveri sono molto più capillari e perentorie rispetto a quelle sui diritti. Qualcuno però lo ha scoperto dal passaparola o parlando con quel funzionario delle Acli che da qualche tempo si occupa di aiutare gli altri, conosce le sfumature della parola scritta e non teme le difficoltà della burocrazia. Anno dopo anno, i viaggi in vespa di Cornelio Tamborini fondadore con Giulio Scarton diventarono via via più frequenti. Una volta alla settimana partiva da Ispra verso Varese perché alla sede provinciale era possibile ricevere le informazioni di cui aveva bisogno e mandare avanti tutte quelle pratiche e quelle richieste che gli erano state affidate. Aumentavano i tragitti verso il capoluogo così come i documenti nella sua borsa di pelle.

Quando tornava con una pratica accettata era felice e quella era una gioia che si estendeva di conseguenza a tutta la famiglia

Ecco, basterebbe questa immagine per spiegare cosa sono state le Acli per le comunità. E che cosa sono tutt’ora. “Per mio padre, spiegare agli altri le possibilità che avevano, non per concessione dall’alto ma perché ne avevano diritto era una missione” dice Gabriella che oggi è tra le volontarie (e consigliere) che mandano avanti questo piccolo ma dinamico circolo del Basso Verbano.

Gabriella Tamborini, figlia di Cornelio, fondatore delle Acli di Ispra con Giulio Scarton

Gli anni Cinquanta, l’Italia che cambia e il circolo nato nei locali dell’oratorio

Il comune di Ispra è tra i più internazionali d’Italia. La sua storia si lega a quella della Comunità Europea e del Jrc, il Centro comune di ricerca che ha mosso i suoi primi passi nel decennio che ha seguito la fine della Seconda guerra mondiale. Erano anni di grande trasformazione quelli, per l’Italia ma anche per i territori in cerca di nuove vie per la crescita e lo sviluppo. Giulio Scarton, l’altro fondatore del circolo, viveva vicino all’oratorio. Entrambi frequentavano l’ambiente cattolico e le attività della parrocchia. Fu l’incontro con il parroco di allora, Don Giulio Rivolta, a portare all’apertura del circolo. «La sede originaria era situata presso l’oratorio di Ispra, in un’aula al piano terra – ricorda il presidente del circolo Isprese, Giampiero Dal Bon -. A quel tempo, la figura del coadiutore, Don Giulio, fu un punto fermo. Era un sacerdote attento e sensibile al tema dei diritti dei lavoratori e in quegli anni questo era molto importante perché era un periodo di profondi cambiamenti civile e sociali. L’attività proseguì per circa vent’anni, in un’epoca significativa per il circolo e la comunità».

Al lavoro iniziale dei due soci fondatori si è aggiunto nel tempo l’impegno di decine di volontari – uomini e donne – che hanno contribuito alla crescita e al mantenimento delle attività del circolo. A tutti loro va oggi il nostro ringraziamento.

La vecchia sede in via San Martino, dietro la chiesa parrocchiale

Tuttavia, il tempo ha portato a cambiamenti strutturali. La sede si è trasferita poi in uno stabile dietro la chiesa e ha mantenuto la sua posizione per un lungo periodo, fino alla scomparsa dei due soci fondatori. «Uno dei fondatori – prosegue Dal Bon – è venuto a mancare circa quattro o cinque anni fa e questo evento ha segnato di fatto la chiusura della sezione di Ispra. Successivamente, il circolo è stato commissariato per alcuni anni ed è iniziato il nuovo corso traghettato da Anna Poltronieri, che ha assunto il ruolo di commissario».

I nuovi locali nel cuore del paese e un futuro da scrivere

Anna Poltronieri è una donna solare, dal passo svelto e il sorriso contagioso. Da sempre è impegnata nel sociale. Per le Acli varesine e lombarde è stata ed è, un po’ come una colonna portante. È stata dirigente provinciale e regionale nelle fila del patronato, volontaria storica e oggi consigliera in rappresentanza delle Acli di Angera, la sua cittadina. È stata lei ad accompagnare la nuova dirigenza del circolo di Ispra verso il nuovo corso rappresentato oggi dalla sede aperta in via Madonnina del Grappa, a due passi dal municipio e dalla chiesa. Pochi locali, in uno spazio di proprietà dell’amministrazione comunale, ma tanti servizi a disposizione dei cittadini.

Un percorso in divenire che il presidente Dal Bon racconta così: «Dopo il periodo di commissariamento, la sede di Ispra ha recentemente riaperto, segnando un nuovo capitolo nella sua storia».

Le ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) rappresentano da sempre un pilastro fondamentale nel panorama del volontariato e dell’assistenza sociale in Italia. A Ispra, il circolo locale incarna pienamente questa missione, cercando di offrire un’ampia gamma di servizi e mantenere un legame profondo con il territorio.

La loro attività si snoda tra le campagne fiscali, la gestione di pratiche burocratiche complesse, l’assistenza personalizzata ai cittadini e la promozione di iniziative di solidarietà, consolidandosi come un punto di riferimento essenziale per la comunità locale. L’impegno si estende oltre i confini comunali, coinvolgendo anche i paesi limitrofi come Travedona, Cadrezzate e in collaborazione con il circolo più grande e attivo della zona, che è quello di Angera.

Non solo dichiarazioni dei redditi…

Le ACLI di Ispra offrono una vasta gamma di servizi, strutturati per rispondere alle diverse esigenze dei cittadini, spaziando dall’assistenza previdenziale e fiscale al supporto in ambito sanitario e legale.

Troviamo i servizi di Patronato, l’anima storica delle ACLI che continua a essere un pilastro fondamentale delle attività dei circoli: pensioni, invalidità, accompagnamento (ai sensi della Legge 104), disoccupazione (NASPI) e altre prestazioni sociali. Per garantire un’assistenza qualificata, una volta alla settimana, una impiegata proveniente dalla sede di Varese è presente a Ispra. Tutti gli appuntamenti sono su prenotazione, assicurando un servizio organizzato ed efficiente. L’obiettivo principale è fornire assistenza, supporto e consulenza per le prenotazioni e la gestione delle pratiche.

L’altra grande attività riguarda i servizi fiscali, che si avvale di un’operatrice dedicata della sede ACLI di Varese presente in un altro giorno della settimana. Questa operatrice si occupa di pratiche importanti come l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e il RED (dichiarazione reddituale dei pensionati), servizi fondamentali per accedere a diverse agevolazioni e prestazioni sociali. Il periodo del 730 (dichiarazione dei redditi) rappresenta un momento di massima attività per il circolo. Durante questo periodo, le ACLI di Ispra hanno raddoppiato il numero di giorni dedicati alla compilazione dei moduli, rispondendo a una crescente domanda. I dati mostrano una crescita significativa nelle pratiche 730 negli ultimi anni. Recentemente, il responsabile provinciale dell’area fiscale ha espresso i suoi complimenti al circolo di Ispra, evidenziando come, in un paese di poco più di 5000 abitanti, le ACLI gestiscano una percentuale di pratiche molto significativa, dimostrando l’ampio raggio d’azione e l’efficacia del loro operato.

Dal Bon sottolinea che ci sono anche servizi importanti ma ancora poco conosciuti: «Una delle iniziative più recenti e di grande impatto sociale avviata dalle ACLI di Ispra, a partire da giugno 2023, è l’impegno per affrontare il problema delle lunghe liste d’attesa per le visite specialistiche. Questo fenomeno, purtroppo diffuso, vede spesso i cittadini confrontarsi con tempi di attesa insostenibili presso il CUP (Centro Unico di Prenotazione), con disponibilità che si estendono a volte fino a anni (es. “fino al 2026 non c’è posto”) o la necessità di rivolgersi a strutture private, dove i posti sono immediatamente disponibili ma a pagamento. Le ACLI di Ispra si sono attivate per risolvere questo problema e tutelare i diritti del cittadino. Il loro approccio prevede di invitare le persone a recarsi presso la sede, raccogliere tutte le informazioni relative alla pratica e fornire una PEC (Posta Elettronica Certificata) contenente una richiesta di ricorso all’ASST di Varese (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) affinché trovi una soluzione. Inizialmente, questa iniziativa ha avuto un discreto successo, probabilmente anche grazie a una campagna pubblicitaria a livello nazionale che ha coinvolto anche la televisione. Negli ultimi tempi, tuttavia, l’adesione è leggermente calata, e il circolo auspica una maggiore collaborazione per potenziare questo servizio vitale».

Un altro servizio degno di nota è il sostegno al Tribunale di Varese: il circolo offre sostegno alle attività della cancelleria del Tribunale di Varese. Questa collaborazione è nata dalla richiesta del Tribunale stesso, che, a causa di carenza di personale e eccessiva burocrazia, ha chiesto aiuto ad associazioni no-profit. Le ACLI di Ispra, insieme ad altre due associazioni di Varese, erogano questo servizio ogni giovedì mattina presso il tribunale di Varese. L’obiettivo è agevolare i cittadini che hanno dubbi o necessitano di informazioni, evitando loro di dover affrontare lunghe e complesse trafile burocratiche in cancelleria. Questo impegno si estende a livello provinciale: uno dei volontari delle ACLI di Ispra partecipa a questa iniziativa una settimana ogni tre, contribuendo a un’attività di rete che vede coinvolti diversi circoli della provincia di Varese.

Restituire e rendersi utili, la bellezza del mettersi a disposizione degli altri

Il circolo isprese non si limita all’erogazione di servizi, ma si integra attivamente nel tessuto sociale del territorio, promuovendo iniziative di solidarietà e collaborando con altre realtà locali.

Essere parte delle Acli oggi vuol dire dedicare del tempo agli altri, fare attivamente qualcosa che sia utile alla comunità e cercare di portare valore.

Prosegue Dal Bon – A Ispra, da alcuni anni, collaboriamo all’organizzazione della Festa del volontariato che si tiene l’11 novembre in occasione della festa di San Martino, il patrono della cittadina.  Questa festa è un momento di gioia che celebra l’aiuto al prossimo e le associazioni di volontariato che hanno come scopo il supporto alla persona. Tra le diverse realtà che partecipano a questa iniziativa vi sono tra le altre anche Andos, le ACLI stesse, la Caritas, la parrocchia e l’Associazione Volontari Ispresi... Quest’anno, è prevista anche la partecipazione della Casa della Misericordia di Barza. L’anno precedente, le ACLI hanno allestito un banchetto fuori dalla chiesa il giorno di San Martino, partecipando all’iniziativa della benedizione del pane di San Martino e distribuendo il pane benedetto. Tutti i ricavati di questa manifestazione di tre giorni sono stati destinati in beneficenza alla Casa della Misericordia di Barza».

«Ci sono persone che entrano qui per motivi che a volte non hanno nulla a che fare né con il patronato né con il campo fiscale ma perché hanno bisogno di un sostegno e ancora prima di trovare delle persone che li ascoltino», racconta una volontaria. «Pensate agli anziani che non hanno dimestichezza con tutto ciò che è informatico, in un mondo dove ormai non c’è attività che non passi da internet. Persone che magari non hanno figli o nipoti che possano aiutarli a “connettersi” o che li hanno ma non sono capaci, nella pratica, ad aiutarli. Poi ci sono soggetti fragili, per motivi svariati, economici, sociali, sanitari e che possiamo aiutare nel percorso dell’ottenimento dei propri diritti».

Non possiamo risolvere tutto ma anche soltanto alleviare qualcosa, nelle situazioni di difficoltà è importante. Anche poter parlare con una persona faccia a faccia, fa ancora la differenza.

 

Tutte le puntate del nostro reportage

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Pubblicato il 22 Luglio 2025
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