Gli avvocati del Foro di Busto Arsizio si appellano a Mattarella: “Questa non è più giustizia civile”
Le stime parlano di circa 50 milioni di euro di crediti congelati e 8 milioni di parcelle per gli avvocati bloccate a causa dei ritardi nei decreti ingiuntivi: "Servono giudici e personale"

Un arretrato sempre più pesante, carenze di organico e tempi biblici per fissare le udienze. L’Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio ha deciso di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere un intervento urgente sulla situazione dei due Uffici del Giudice di Pace di Busto Arsizio e Legnano.
Nella lettera firmata dalla presidente Eliana Morolli e da tutto il consiglio, inviata al Quirinale, si denuncia uno scenario che rischia di compromettere la fiducia dei cittadini nella giustizia e paralizzare l’attività economica del territorio.
Giudici e personale insufficienti: udienze fissate al 2031
Nel circondario del Tribunale di Busto Arsizio operano due Uffici del Giudice di Pace, uno a Busto Arsizio (con sede a Gallarate) e uno a Legnano. In entrambi i casi, le risorse umane sono ben al di sotto di quanto previsto: a Busto Arsizio lavorano due giudici e mezzo per il civile e uno per il penale, a fronte di un organico previsto di otto. Il personale amministrativo si ferma a due/tre unità, contro le dieci teoriche.
Le prime udienze civili vengono fissate dopo circa un anno dal deposito del ricorso introduttivo, ma in alcuni casi i rinvii arrivano addirittura al 2031. Secondo il Consiglio dell’Ordine, le cause durano ormai sette o otto anni, salvo ulteriori rinvii.
I numeri: oltre 14.000 procedimenti civili pendenti a Busto
Nel 2024 l’Ufficio di Busto Arsizio ha chiuso l’anno con 14.046 procedimenti civili pendenti, di cui 8.771 sono decreti ingiuntivi e 4.697 procedimenti ordinari. E la tendenza resta negativa: nei primi quattro mesi del 2025 sono già oltre 7.500 i decreti ingiuntivi ancora da trattare.
Decreti ingiuntivi: 50 milioni di crediti congelati
Il ritardo nell’emissione dei decreti ingiuntivi ha conseguenze economiche pesanti: secondo le stime dell’Ordine degli Avvocati, un anno di ritardo comporta il congelamento di circa 50 milioni di euro di crediti, ma la cifra potrebbe essere ben più alta. A ciò si aggiungono circa 8 milioni di euro di parcelle per gli avvocati che restano sospese, con gravi ripercussioni anche sulla categoria professionale.
Legnano: solo un giudice e due anni di attesa per l’udienza
La situazione non è migliore a Legnano, dove l’Ufficio del Giudice di Pace conta su un solo giudice e tre unità di personale giudiziario. Il personale amministrativo si ferma a quattro unità (contro le cinque previste).
Anche qui i tempi sono lunghissimi: le prime udienze civili vengono fissate dopo due anni. I decreti ingiuntivi arretrati sono circa 1.000. Nel primo quadrimestre del 2025 restano in sospeso 821 decreti ingiuntivi.
Penale: a Legnano servono 262 giorni per un procedimento
Anche sul fronte penale emergono criticità. A Busto Arsizio il tempo medio per definire un procedimento nel 2024 è stato di 172 giorni, dato confermato anche nel 2025. A Legnano, invece, nel primo quadrimestre 2025 si è arrivati a una media di 262 giorni. Una differenza di quasi tre mesi, che – si legge nella lettera – mina la fiducia dei cittadini nella giustizia.
L’appello: “Giustizia bloccata, cittadini senza tutela”
L’Ordine degli Avvocati, presieduto da Eliana Morolli, non ha usato mezzi termini nella lettera inviata al Capo dello Stato: «La situazione è insostenibile e la soluzione è improcrastinabile». Il circondario coperto dal Tribunale di Busto Arsizio include circa 380.000 persone e l’aeroporto internazionale di Malpensa, ma ad oggi – denunciano gli avvocati – ogni interlocuzione con il Ministero della Giustizia si è rivelata inutile. «Risultano garantiti solo i “diritti” dei debitori e dei furbi», si legge in chiusura, mentre cittadini e imprese restano privi di tutela.
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