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La bici tra futuro, libertà e odio degli automobilisti della domenica

Giovedì sera la sede di Materia ospita Guido Rubino, giornalista e fondatore di Cyclinside. In vista della serata, VareseNews ha intervistato l’ospite. Un’occasione per scoprire il mondo della bicicletta, tra evoluzione tecnologica, cultura e passione

Generico 14 Jul 2025

La bicicletta ti appassiona? Perché i ciclisti in italia sono così odiati? Che modello di bici dovrei scegliere? Vuoi trovare risposta a queste domande?  Giovedì 17 luglio alle ore 21, a Materia in via Confalonieri 5 a Castronno, arriva Guido Rubino. Fondatore del portale Cyclinside che presenterà il suo nuovo libro La bicicletta da corsa (Hoepli). Dalla sua esperienza tra strada, fango e pixel, nasce un manuale ricco di passione, tecnica e visione sul futuro delle due ruote. In vista dell’incontro lo abbiamo incontrato e intervistato.

Iniziamo da ciò che muove o almeno sarebbe bello muovesse tutte le nostre azioni, vale a dire la passione. Com’è nato il tuo grande interesse per la bici? Perché proprio questo tipo di veicolo, tra i tanti?

«Quando ero ancora un ragazzo- avevo tra i 13 e 15 anni – come tanti adolescenti volevo un motorino. Ora vivo a Varese da quindici anni ma in quel tempo vivevo a Roma. Quando espressi il mio desiderio i miei genitori mi dissero di no. Lo ritenevano troppo pericoloso per un giovane nel traffico della capitale. Decisero quindi di regalarmi la mia prima bicicletta. Pedalata dopo pedalata mi innamorai subito. Cominciai a frequentare un gruppo di cicloturisti, e a muovermi sempre in bici.  Nel mio gruppo ce n’era uno che correva in pista, così a 15 anni cominciai anch’io con le gare. E da lì la mia passione per la bici non si è mai spenta. Ho iniziato a lavorare in un magazine di biciclette e poi ho aperto un piccolo sito di informazione per appassionati che è diventato il mio giornale online».

Il tuo nuovo libro parla dell’evoluzione tecnica della bicicletta tra tradizione e innovazione. È alla portata di tutti?

«È un libro nato con lo stesso principio di chiarezza e informazione del mio sito Cyclinside. Adatto a tutti: esperti, chi ama la bici  o anche chi è semplicemente curioso e vuole iniziare. Il libro, nato dalla collaborazione con l’editore Hoepli e pubblicato il 9 maggio 2025, è una guida utile per orientarsi in un mondo in continua trasformazione. Rispetto alla prima edizione, abbiamo tolto la parte troppo manualistica e ci siamo concentrati sull’evoluzione culturale e tecnica della bici da corsa, sulle bici Gravel, sulle e-bike, fino al ritorno del vintage».

Generico 14 Jul 2025

Nelle pagine del libro racconti la bici in tutte le sue sfaccettature : bici gravel, bici elettrica e bici vintage. Potresti definire in maniera semplice, per chi non sa cosa sia, la bici gravel?

«La bici Gravel? Certo. È un tipo di bici che incontra sempre di più il gusto degli appassionati perché è un modello che coniuga bicicletta da corsa stradale e off-road da fuoristrada. In pratica hai un telaio che in tutto e per tutto somiglia a una bici da strada ma cambiando le gomme si presta anche ad un uso off-road. È un ibrido. Per i più puristi il gravel «non è né carne né pesce» ma in realtà si tratta semplicemente di una bici molto versatile. A me piace dire che se non è né carne né pesce è proprio Gravel! Giovedì a Materia spiegherò meglio perché a parer mio è perfetta per cominciare a fare cicloturismo».

Il sito Cyclinside, invece, com’è nato?

«Per caso. Quando lavoravo per una rivista, prendevo appunti tecnici e mi è venuto in mente: se li metto online, magari servono anche ad altri. Era l’inizio degli anni 2000, solo HTML, senza pretese. Oggi è un punto di riferimento».

Ripartirei ora dal titolo dell’incontro: Perché i ciclisti in Italia sono così odiati?

«Una volta ho scritto un articolo anche un po’ scherzoso proprio su questo tema. Dicevo che in termini di rispetto stradale vengono prima cani, gatti e animali in genere. Poi automobilisti e motociclisti. E in fondo i ciclisti, ovvero i meno rispettati. Oggi forse solo quelli in monopattino sono odiati più dei ciclisti. Sul perché i ciclisti siano così odiati direi che è una questione culturale. I ciclisti in Europa non sono poi così più disciplinati rispetto a quelli italiani. C’è però più rispetto reciproco. Siamo stati abituati dalle pubblicità in tutti questi anni a vedere gli automobilisti come «i più liberi, i più forti”. Se chi guida la macchina è un figo, di conseguenza chi guida la bici non lo è. Inoltre molte piste ciclabili in italia sono state fatte rubando spazio a corsie stradali o a parcheggi per automobili. Questo è solo uno dei tanti esempi. Dopo il Covid c’è stato un boom: la bici è tornata protagonista. È sostenibile, versatile, e grazie alle nuove tecnologie, è davvero per tutti. Che tu voglia scalare il Monte Grappa- come sono riuscito a fare io da non sportivo- o fare un giro in famiglia, c’è una bici adatta. Nel mio caso è stata la Gravel. Sostenibilità, versatilità e comodità sono solo alcuni dei vantaggi della bicicletta. La bici è uno strumento potentissimo anche per il turismo, la vita urbana e la salute. In poche parole potrebbe essere il veicolo del futuro».

Ci lasci con una frase che porti il lettore all’incontro? Perché partecipare alla serata di giovedì a Materia?

«La bicicletta ti dà la libertà che le pubblicità delle auto ti promettono. Consiglio l’incontro perché parleremo di bici come non se ne parla di solito. Non solo tecnica o prestazioni, ma libertà, sostenibilità, viaggi, città. Sarà un momento informale, dove confrontarsi e magari cambiare punto di vista sul nostro modo di muoverci e di vivere il territorio. E magari scoprire che la bici non è solo sport, ma uno stile di vita. Con leggerezza, passione, e magari con la voglia di pedalare un po’ di più».

La serata

Giovedì 17 luglio, ore 21:00 – Materia Spazio Libero

Presentazione del libro “La bicicletta da corsa” (Hoepli) con Guido Rubino e Lorenzo Franzetti

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Pubblicato il 14 Luglio 2025
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