In cammino per l’inclusione: la Fondazione Renato Piatti celebra 25 anni
Dal 17 al 22 settembre 2025 il cammino da Lavena Ponte Tresa ad Abbiategrasso lungo la Via Francisca del Lucomagno per raccontare la storia e l’impegno della Fondazione a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie

Dal 17 al 22 settembre 2025, la Fondazione Renato Piatti Onlus celebra i propri 25 anni di attività con un cammino di 104 km lungo la Via Francisca del Lucomagno, da Lavena Ponte Tresa ad Abbiategrasso, coinvolgendo persone con disabilità, famiglie, operatori, volontari e comunità locali.
Un’esperienza unica che racconterà, tappa dopo tappa, la storia della Fondazione e il suo impegno costante nel migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità intellettive, disturbi del neurosviluppo e autismo.
“Quando nacque nostro figlio ci mettemmo subito in contatto con altri genitori. Lui – Renato Piatti ndr – voleva proprio ci si unisse, perché uniti si vince, da soli non si va da nessuna parte” afferma Cesarina del Vecchio, Fondatrice della Fondazione Renato Piatti in una recente intervista.
Un cammino per raccontare un percorso fatto in questi anni
Il cammino attraversa simbolicamente le tappe e i luoghi fondamentali della crescita della Fondazione:
– Varese: il luogo di nascita della Fondazione;
– Busto Arsizio: la crescita di Fondazione e nuovi progetti sperimentali dell’abitare
– Abbiategrasso: nuova sede operativa dal 1° gennaio 2025.
L’impegno della Fondazione oggi: il passo in più
“Camminare insieme significa costruire relazioni, superare barriere e generare benessere condiviso. Questo progetto è l’espressione dei valori che guidano la nostra Fondazione fin dalla nascita” afferma Emilio Rota, Presidente Fondazione Renato Piatti e di Anffas Lombardia presentando il nuovo Bilancio Sociale 2024 della Fondazione (scaricabile a questo link ) – il 16 esimo di una lunga storia di rendicontazione sociale e di impegno concreto dalle e al fianco delle famiglie- anch’esso sempre in cammino per rispondere a sempre più bisogni e persone.
Costituita nel 1999, a partire da un gruppo di genitori visionari, la Fondazione avvia la propria attività a partire dal 1° gennaio 2000 e gestisce oggi 22 luoghi di cura tra residenziali, diurni, riabilitativi e ambulatoriali tra le province di Varese e Milano, prendendosi cura di oltre 1000 persone grazie all’impegno di più di 600 operatori e volontari.
I servizi sono articolati in tre grandi aree di missione:
– Età evolutiva: 3 centri riabilitativi semiresidenziali (CTRS), 1 comunità terapeutica e 1 poliambulatorio;
– Età adulta e terza età: 5 centri diurni (CDD), 2 Residenze Sanitarie per persone con Disabilità (RSD), 8 comunità socio sanitarie (CSS), 1 gruppo appartamento e 1 CSE;
– Famiglie: servizi di presa in carico, case management, orientamento e un fondo di solidarietà per chi si trova in condizioni di fragilità sociale.
“Un timone arricchito da approfondimenti dedicati, in questa edizione speciale, alla nostra storia e ai nostri fondatori, infografiche, interviste e testimonianze di vita di chi, a diverso titolo, abita i nostri luoghi di vita, cura e riabilitazione – afferma Franco Radaelli, Direttore Generale – e soprattutto testimonia con indicatori concreti, quel passo in più al servizio della qualità di vita delle nostre persone e famiglie che rappresenta l’approccio distintivo della Fondazione Renato Piatti e di tutta la comunità che le è al fianco da 25 anni nel sostenere progetti concreti costruiti su misura per loro”.
Una società più inclusiva è possibile
Questo cammino è anche un’occasione per dire grazie a tutti coloro che hanno sostenuto la Fondazione nel suo percorso. Un’iniziativa dunque per fare rete e creare legami favorendo esperienze di inclusione e al contempo sensibilizzando la comunità al tema dell’accessibilità attraverso un coinvolgimento diretto e partecipato sul territorio.
Come approfondito nel volume, infatti, solo nell’ambito dei servizi di presa in carico e accompagnamento delle famiglie, l’ente sostiene direttamente oltre 600 colloqui familiari (di cui 150 specifici di orientamento) e investe in progetti per la realizzazione della massima qualità di vita per le proprie persone e famiglie al fine di garantire percorsi significativi e personalizzati come sport, trasporti, attività di autonomia e socializzazione.
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