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Bialetti vola in Cina: l’azienda della moka non è più italiana

Il fondo cinese ha acquisito il 78 % delle azioni di Bialetti con l'intenzione di applicare nuove strategie per rilanciare il brand

moka bialetti caffettiera

Questo articolo è a cura di Giorgia Alessi dello Starting Finance club dell’Università Liuc di Castellanza
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Bialetti, il marchio che nel 1933 ha inventato uno dei simboli di design più amati al mondo, la moka, è appena passato in mano ai cinesi. L’ufficializzazione dell’acquisto è arrivata il 16 aprile 2025, quando l’imprenditore cinese Stephen Cheng, attraverso la sua società Nuo Capital, fondo d’investimento lussemburghese con sede a Hong Kong, ha versato 53 milioni di euro per acquisire il 59% delle azioni di Bialetti dall’attuale Presidente e di un ulteriore 19,5% dal fondo Sculptor. In seguito all’operazione, è previsto anche il delisting della società dalla Borsa di Milano. La chiusura dell’operazione è prevista per la fine di giugno 2025.

La crisi di Bialetti

Negli ultimi anni, Bialetti ha attraversato un periodo di difficoltà economiche. L’azienda ha dovuto affrontare un debito di circa 82 milioni di euro, principalmente accumulato nel 2018, che ha reso necessario un piano di ristrutturazione iniziato nel 2021. Nonostante i tentativi di rilancio, i conti non sono tornati in positivo. Nel 2024, infatti, l’azienda ha registrato vendite per 149,5 milioni di euro, in crescita del 5,9%, ma ha chiuso comunque con una perdita di 1,1 milioni. La situazione finanziaria critica ha spinto la proprietà a cercare un investitore con le risorse necessarie per rilanciare il marchio. La risposta è arrivata con l’ingresso di Nuo Capital, una holding della famiglia Cheng, già attiva in Italia con investimenti in brand come Venchi, Slowear, Scarpa e Bending Spoons. Questa acquisizione rappresenta un’opportunità cruciale per evitare la scomparsa di uno dei marchi più iconici del Made in Italy.

L’operazione

Va sottolineato che questa operazione non riguarda una semplice vendita del marchio, ma un cambio di controllo finalizzato al salvataggio dell’azienda. Il fondo cinese ha acquisito il 78,567% delle azioni di Bialetti con l’intenzione di applicare nuove strategie per rilanciare il brand. Francesco Ranzoni, presidente del CdA di Bialetti Industrie, ha affermato: “Si tratta di una leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri”. La Cina, quindi, diventerà il partner strategico per evitare il collasso dell’azienda. A garantire continuità nella gestione, è stato confermato Egidio Cozzi come amministratore delegato. Tuttavia, la cessione solleva dubbi sul futuro della produzione in Italia. Sebbene l’ad di Nuo Capital abbia rassicurato sul rispetto dell’identità e delle tradizioni italiane, rimane da capire se le fabbriche e i posti di lavoro saranno mantenuti nel nostro paese o se ci saranno delocalizzazioni. Il mercato ha accolto positivamente l’arrivo di un partner solido: il giorno dell’annuncio, le azioni di Bialetti hanno registrato un balzo del 60%, segno che gli investitori vedono con favore l’ingresso di Nuo Capital.

Il Made in Italy è ancora italiano?

Il futuro di Bialetti è ora nelle mani di Nuo Capital, e con esso si pone una domanda cruciale: il marchio può ancora essere considerato un simbolo del Made in Italy? Sebbene l’azienda resti legata alle sue radici italiane, l’acquisizione da parte di un fondo cinese comporta inevitabilmente dei cambiamenti significativi. Se da un lato l’ingresso di risorse internazionali può garantire un futuro più solido e una crescita sui mercati globali, dall’altro rischia di compromettere l’autenticità del prodotto, che da sempre ha rappresentato un emblema della tradizione artigianale italiana. La sfida sarà mantenere quella qualità e quel legame con l’Italia che hanno reso la moka Bialetti un’icona mondiale, senza tradire la sua essenza. La produzione in Italia sarà salvaguardata o sarà trasferita altrove? La risposta, forse, dipenderà da come verranno gestiti gli equilibri tra il capitale straniero e la tradizione del marchio.

Fonti

https://www.wired.it/article/bialetti-venduta-cina/ – :~:text=Bialetti, l’azienda fondata più,italiani – non è più italiana.

https://imbruttito.com/2025/04/18/bialetti-cina-azienda-moka

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