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“Il Carroccio”: Dalla Fondazione ancora più forza (e risorse) per il Palio di Legnano

In distribuzione l'ultimo numero della rivista editata dal Collegio dei capitani e delle contrade del Palio di Legnano

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In questi giorni, è stato diffuso l’ultimo numero della rivista Il Carroccio, a cura del Collegio dei capitani e delle contrade. Tra le considerazioni, ecco quella del gran maestro Raffaele Bonito. Per la versione digitale, cliccare qui 

Lo so, l’abbiamo detto tante volte ma mai come ora repetita iuvant. Giova ripetere che finalmente il nostro Palio si presenta nella sua forma migliore, con tanto di sfilata tra le vie della città, abbracciato dai legnanesi e dai tanti che vengono a conoscere, o tornano a vedere questa eccellenza non solo lombarda.
Contrade al completo dopo due anni di sosta forzata, contradaioli al massimo di quell’energia che da anni ci dà la carica per fare sempre meglio, affinché voci e colori, trombe e tamburi possano cantare al mondo la fine di un’emergenza che speriamo sia davvero tale una volta per tutte.
Riaprire i manieri, come abbiamo fatto il Primo Maggio e per tutto il “mese paliesco” per eccellenza, ritrovarsi attorno ai propri colori non può che far bene a tutta la comunità. E sappiamo bene che in Contrada si lavora tutto l’anno, porte aperte al confronto di idee e proposte, al lavoro e alla festa.
Ma c’è un’altra novità, che sicuramente avremo modo di conoscere meglio, ed è quella della Fondazione Palio, uno
strumento – si dice spesso così, ma mi piace di più pensare a una squadra – che mette insieme le competenze di diversi ambiti: da quello istituzionale a quello più strettamente organizzativo, dal Comitato di indirizzo al Consiglio di Amministrazione.
Dunque ancora più forza alla nostra storia, e speriamo più risorse, perché, come dice la Presidente Maria Pia Garavaglia su queste stesse pagine “Con la Fondazione può esprimersi al massimo la collaborazione, perché si è più flessibili e autonomi nella ricerca di collaborazioni, di sostegno, di promozione del nostro Palio”.
Noi ce la metteremo tutta, insieme a voi, con la città e per la città, certo perché tutto venga fatto “secondo antica e consacrata tradizione”, ma anche per guardare avanti, poiché – come ho avuto già modo di scrivere e credo non mi stancherò di ricordare – ritengo fondamentale quanto tramandatoci dal filosofo tedesco Paul Tillich: “…soltanto se la tradizione viene trasformata frequentemente può essere salvata come realtà vivente…”.
Questo ci sprona a trovare nuove strade per rinnovare il senso di quel 29 maggio 1176, della vittoria delle libertà comunali contro l’invasore, che ci rende orgogliosi di ascoltare nell’inno nazionale quel “dall’Alpe a Sicilia ovunque è Legnano”, che sempre ci scalda il cuore nel meritarne l’eredità.
Raffaele Bonito, gran maestro del Collegio dei capitani e delle contrade

Redazione
info@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Luglio 2022
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