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In ritardo al volo a Malpensa, scaglia una transenna contro l’addetta all’imbarco

È l'ultimo episodio accaduto a Malpensa, nella mattina di martedì. Un caso che - per le modalità - ripropone la sicurezza degli operatori, in particolare in alcune fasi e su alcuni voli

La nuova Malpensa

È arrivato in ritardo al gate a Malpensa e quando ha scoperto che l’imbarco era già chiuso ha preso una transenna e l’ha scaraventata addosso all’addetta all’imbarco. «Mirava a me e ha cercato anche di avvicinarsi» racconta la lavoratrice coinvolta.

È l’ultimo episodio di aggressione al personale avvenuto a Malpensa. Mattina di martedì 7 settembre, all’imbarco del volo WizzAir per Tirana, un volo considerato “caldo” dal personale degli imbarchi. L’addetta aggredita racconta con diversi dettagli le modalità ed è una ricostruzione interessante, perché emergono una serie di elementi ricorrenti e problematici.

Ad esempio: le nuove norme anti-contagio sono un pezzo del problema, perché si sono tramutate in un ulteriore elemento di attrito, che si aggiunge ad altri. «La discussione era già iniziata nelle prime fasi di imbarco: l’uomo e la moglie erano in regola con il Green Pass, ma mancavano quelli dei figli» spiega la lavoratrice. «È stato inviato a fare il tampone per i figli ma quando è tornato all’imbarco era ormai in ritardo».

Non erano già mancate espressioni violente e minacce a mezza voce («Io adesso questa la sfondo»), ma a questo punto si è passati alle vie di fatto. «Ho visto che mi veniva incontro, si è trovato di fronte alle transenne e me ne ha scagliata una addosso». Per fortuna la pesante transenna in metallo non ha colpito la donna, che si è poi allontanata mentre altri colleghi tenevano a distanza l’aggressore (“contenuto” anche dagli stessi familiari, va detto). Un altro aspetto è legato alla possibilità di scannerizzare il QR Code del Green Pass: è possibile nella prima fase di ingresso in aeroporto, ma all’imbarco si può fare solo il controllo visuale – senza scannerizzazione – e questo crea ulteriori ragioni di attrito.

L’episodio è come detto solo l’ultimo di una sfilza di cui – in quella città particolare che è a Malpensa – si sta cercando di tenere una contabilità, per così dire, per dare l’idea del fenomeno. Perché episodi di aggressività sono sempre esistiti, ma secondo sindacati e lavoratori stanno aumentando, complice appunto anche la maggiore burocrazia e i vincoli in periodo pandemico.

Il “registro” delle aggressioni recenti tenuto dal sindacato di base Cub Trasporti è forse solo parziale, ma sicuramente dà un buon quadro. C’è il passeggero di Easyjet per Napoli che perde il volo, impazzisce e brandendo un paletto delle transenne spacca il banco check-in. C’è l’addetta che finisce circondata dai passeggeri inferociti dopo la cancellazione di un volo Wizzair su Tirana (una tratta “calda”, si diceva) e che riesce a fuggire solo aprendo la porta del “finger”, vale a dire il ponte che porta dall’area imbarchi direttamente all’aereo.

Spesso sono le lavoratrici donne  le più esposte: come la addetta che al gate di un volo Air Senegal per Dakar ritardato di 22 ore, imbarcato e poi sbarcato per allerta fulmini, «si prende gratuitamente della “puttana” e della “troia”». Ci sono gesti di rabbia sull’arredo aeroportuale e aggressioni verbali, ma anche sputi in faccia e strattoni, a volte persino da passeggeri che non avevano neppure interagito prima con il personale.

I voli “a rischio” sono spesso quelli delle low cost, dove si creano più problemi per le norme sui bagagli, che comunque ci sono anche su tutte le tratte.

Secondo il racconto dei lavoratori i momenti più a rischio sono gli ultimi minuti dell’imbarco, quando anche la polizia (presente su alcuni voli considerati “caldi”) si allontana e quando rimangono i passeggeri che non hanno potuto risolvere problemi specifici. È successo così anche martedì mattina: «Aveva già minacciato, ma c’era ancora presente la polizia. L’aggressione c’è poi stata quando è tornato all’imbarco, che era appunto già chiuso» racconta la lavoratrice (fornita “in somministrazione” da un’agenzia alla società che garantisce l’handling, i servizi a terra che comprendono anche check-in e imbarco).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 08 Settembre 2021
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