L’olimpionica Gulotta a Legnano: l’intervista di Sofia
Sofia Rondena, 11 anni (!), ha intervistato l'atleta "reduce" da Rio 2016 all'Ospedale di Legnano...

Riceviamo e pubblichiamo con piacere l'intervista a cura di Sofia Gianna Rondena all'atleta olimpionica di sciabola femminile, Loreta Gulotta. L'undicenne, che frequenta la prima media a Corbetta, ha avuto l'occasione di incontrare la campionessa all'ospedale di Legnano dove stava effettuando il prelievo per l'iscrizione all'ADMO. L'atleta è di origini siciliane ma il fratello abita vicino a Legnano.
Con spiglio e intraprendenza Sofia non si è fatta sfuggire l'occasione di intervistare la schermitrice che ha partecipato per la prima volta alle olimpiadi di Rio 2016, nelle specialità della sciabola femminile e ha battuto la medaglia d'oro di Londra 2012. Siamo ben contenti di rendere pubblica il suo lavoro corredato da foto
Intervista a Loreta Gulotta atleta olimpionica italiana di sciabola femminile. Loreta è siciliana di Castelvetrano, è nata nel 1987 ed è nelle Fiamme Gialle col grado di Finanziere Scelto.
A quanti anni hai iniziato a praticare scherma?
A 7 anni ho fatto un provino e mi sono appassionata subito a questo sport. I miei genitori mi hanno sostenuta sin da piccola: addirittura sono andata già quell’anno con la mia istruttrice a Genova, dalla Sicilia.
Quale è stata la tua prima gara?
Il trofeo Topolino, da bambina: era un percorso divertente e comprendeva alla fine qualche stoccata.
Quali sono le specialità di scherma che preferisci?
Sciabola, che è la mia arma, e fioretto che dà le basi.
Quali sono le differenze principali tra le specialità?
La sciabola è più veloce perché il bersaglio è più ampio, mentre nel fioretto si può toccare solo il busto. Per tirare di sciabola devi prendere decisioni rapidissime e devi essere anche un po’ impulsiva e questi tratti mi appartengono particolarmente.
Quanto ti alleni al giorno e che tipo di allenamento fai?
Mi alleno 6-7 ore al giorno diviso in 2 sedute: una al mattino e una al pomeriggio. La mattina è dedicata alla preparazione atletica, mentre il pomeriggio il lavoro è più specifico, sulla sciabola.
Qual è la vittoria che più ti ha emozionato?
È stata la vittoria in Belgio, con la quale ho ottenuto la qualifica per le olimpiadi di Rio 2016: mi ha emozionato forse anche più della vittoria a Rio, perché le Olimpiadi sono il sogno di ogni atleta.
A proposito di Olimpiadi… Tu a Rio hai sconfitto Kim Jiyeon la medaglia d’oro di Londra 2012, cos’hai pensato durante la gara?
Durante la gara pensavo sempre di essere in vantaggio: solo alla fine mi sono resa conto di essere stata anche sotto. La gioia che ho provato nella vittoria non si può descrivere! Alle Olimpiadi il clima è davvero speciale: sembra di essere in un mondo parallelo. Quando siamo entrati con la parata iniziale allo stadio Maracanà, l’impatto è stato davvero notevole con 100.000 persone sugli spalti!
Anche oggi per te è un giorno importante: sei venuta all’ospedale di Legnano ad effettuare un prelievo, per metterti a disposizione dell’ADMO come donatore di midollo osseo. Quali sono i motivi che ti hanno spinto a prendere questa decisione?
L’anno scorso ho visto in TV un servizio che parlava dell’importanza di questa donazione! Mi sono ripromessa di impegnarmi ad iscrivermi tra i potenziali donatori, qualora fossi riuscita a conquistare la qualificazione alle Olimpiadi di Rio; penso sia un dovere di tutti impegnarsi, come si può, ad aiutare chi sta male e penso sia un gesto che faccia bene non solo al ricevente ma anche al donatore!
C’è qualcosa che vorresti dire ai bambini che amano lo sport e che sognano un giorno di partecipare alle Olimpiadi?
Ai bambini che amano lo sport consiglio di viverlo con passione e spensieratezza, pian piano essere sportivi diventa uno stile di vita, che porta ad essere dei combattenti anche fuori dalle palestre! Arrivare alle olimpiadi è un sogno e l’aspetto più bello di diventare una sportiva professionista è proprio questo: vivi ogni giorno come fosse una sfida continua con te stesso e alla fine, senza nemmeno accorgertene, diventi una persona migliore.
Sofia G. Rondena – classe 1^ B – scuola secondaria di primo grado Simone da Corbetta, Corbetta (MI)
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