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SCARPE MADE IN PARABIAGO, CRESCE L’EXPORT

I calzaturifici della città hanno presentato le nuove collezioni al TheMICAM...

Ottima visibilità per le scarpe “made in Parabiagoal TheMICAM, la mostra internazionale della calzatura che raccoglie le aziende leader nelle fasce fine e medio- alta di prodotto, svoltasi dal 15 al 18 settembre presso il polo fieristico di Rho-Pero.

Nel 2013 la nostra fiera – commenta Diego Rossetti, Vice Presidente di Assocalzaturifici e Presidente del Gruppo Calzaturieri di Confindustria Alto Milaneseha cambiato nome in theMICAM per sottolineare il legame imprescindibile con la città della moda, Milano. Al tempo stesso abbiamo voluto creare un nuovo brand fieristico da esportare in altri Paesi, di cui il primo è la Cina. Questa manifestazione infatti non si limita ad essere un momento di promozione commerciale, ma è sempre più l’occasione per un vero confronto sui contenuti moda, tecnici, tecnologici ed emozionali racchiusi nella calzatura. Lo conferma la crescente presenza di visitatori stranieri, per lo più asiatici.

A presentare le collezioni per la stagione primavera-estate 2014 c’erano le nostre associate: A.T.A., Calzaturificio Nebuloni, Celestino’s, Luciano Padovan, Mauri Moda, Giovanni Monte e Parabiago Collezioni.

Nell’Alto Milanese, contando solo gli iscritti a Confindustria, sono presenti circa 30 fra calzaturifici e accessoristi, per un totale di un migliaio di addetti ed un fatturato complessivo di oltre 280 milioni di euro, di cui oltre il 48% all’esportazione.

Questa vetrina ha quindi premiato gli sforzi delle imprese parabiaghesi alla ricerca di nuove nicchie sui mercati emergenti: internazionalizzarsi è diventata, più che una possibilità, una vera e propria necessità per fronteggiare il difficile momento congiunturale, per nulla facilitato dalla fase di incertezza che caratterizza l’attuale situazione politica ed economica italiana.

A Parabiago – sottolinea ancora il Presidente Rossetti – le nostre aziende hanno potuto reggere meglio gli effetti della contrazione dei consumi interni grazie alla forte proiezione sui mercati esteri ed alla presenza di grandi griffes internazionali, che hanno qui i loro stabilimenti produttivi, grazie ad una filiera ben organizzata, in grado di produrre ottimi manufatti con le migliori materie prime. Credo tuttavia che in futuro occorra essere ancora più proiettati su scala globale, anticipando il più possibile i tempi di produzione e quindi di consegna sui punti vendita, così da piazzare meglio i nostri prodotti”.

Siamo soddisfatti per l’affluenza di visitatori sia stranieri, tra cui numerosi buyers tedeschi. Incoraggiante la maggior presenza di clienti italiani, che stanno apprezzando sempre di più il nostro prodotto che si distingue per la calzata confortevole ed il pregio dei materiali impiegati”, questo il riscontro di Giovanna Ceolini, Amministratore della Parabiago Collezioni s.r.l. di Busto Garolfo che vende con il marchio Thiery Rabotin.

L’export – spiega Eugenio Chiodero, titolare del Calzaturificio Nebuloni di Eugenio Chiodero & C. snc di Canegrate – è per noi una valvola di sfogo sempre più importante. Anche a questa edizione abbiamo ricevuto la visita dei nostri principali buyers esteri, tra cui cinesi e giapponesi, che ormai ci conoscono e sono molto attenti alle nostre proposte”.

Quest’anno – conclude Giovanni Monte del Calzaturificio Giovanni Monte – abbiamo lanciato una nuova linea di calzature da uomo che è stata presentata per la prima volta a theMICAM, vetrina per noi importante per verificare se il nostro prodotto incontra il gusto della clientela”.

Secondo gli ultimi dati dell’indagine congiunturale dell’Associazione, il secondo trimestre del 2013 ha visto un consolidamento del fatturato e della produzione, trainati per lo più dalla domanda estera. Nonostante la crescita dei costi delle materie prime, solo in parte trasferita sui listini prezzi, nei prossimi sei mesi le attese sono per un contenuto aumento delle vendite, pur con una diminuzione della propensione ad effettuare nuovi investimenti.

Il comparto denuncia infine un crescente fabbisogno di manodopera qualificata e per questo Confindustria Alto Milanese si è attivata negli scorsi mesi per avviare un percorso di riqualificazione professionale finanziato dalla Provincia di Milano, al fine di formare adeguatamente personale specializzato da inserire nei processi produttivi delle imprese associate.

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Settembre 2013
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