IL GIORNO DELLA MEMORIA: LE ATROCITA’ DI TEREZIN ALLE SCUOLE TOSI
Venerdì 18, inaugurazione della mostra "Disegna ciò che vedi - Helga Weissovà, da Terezin i disegni di una bambina" - La presentazione del prof. Giancarlo Restelli...

Approda a Legnano una delle mostre maggiormente indirizzate a sensibilizzare soprattutto i giovani sulle atrocità nei lager dell'ultima guerra mondiale. Alle scuole Tosi di Legnano, infatti, dal 18 gennaio all'11 febbraio 2013, è in programma "Disegna ciò che vedi – Helga Weissovà, da Terezin i disegni di una bambina". L'inaugurazione è prevista venerdì 18 gennaio, alle 18
Helga Weissovà nasce a Praga nel 1929, nello stesso anno di Anne Frank. Con i genitori, di origine ebraica, viene internata nel ghetto di Terezin poco dopo il suo dodicesimo compleanno. Rimane nel ghetto per quasi tre anni, poi viene deportata ad Auschwitz, Freiburg e Mauthausen dove è liberata con la madre nel 1945.
Helga ha, fin da bambina, uno straordinario talento per il disegno e riesce a sopravvivere nel ghetto anche grazie alla sua abilità nel ritrarre scene di vita quotidiana. A differenza dei più noti disegni dei bambini di Terezin che, guidati dalla pittrice Friedl Dicker Brandeis, prediligevano soggetti legati alla loro vita prima della deportazione, Helga disegna da sola, ritraendo con grande efficacia la tragica realtà del ghetto. I suoi disegni rappresentano ancora oggi una insostituibile testimonianza documentaria.
Helga Weissova è oggi un’affermata pittrice e vive a Praga.
"Disegna ciò che vedi", furono le parole di mio padre dopo che gli avevo portato di nascosto, all’interno del campo maschile, il disegno di un pupazzo di neve.
Era il dicembre 1941, poco dopo il nostro arrivo a Terezin. Il pupazzo di neve sarebbe rimasto il mio ultimo disegno veramente infantile. Spinta dalle parole di mio padre mi sentii chiamata, da quel momento in poi, a rappresentare nei miei disegni la vita quotidiana del Ghetto. Queste immagini, che mi avrebbero profondamente segnato, hanno posto fine alla mia infanzia. Quasi tutti i miei disegni li ho realizzati nell’"alloggio delle ragazze" L410, dove avevo un posto nel piano di mezzo di un letto a castello di tre piani, proprio di fianco alla finestra, da cui vedevo la strada. Tenendo un blocco sulle ginocchia disegnavo dal mio letto tutto quello che vedevo e vivevo. Solo alcuni disegni li ho fatti all’aperto, per strada e nei cortili delle baracche. Nel trasporto verso Terezin avevo portato con me un blocco da disegno, una cassetta di acquerelli, pastelli e matite colorate. I colori mi durarono per quasi tre anni. Il prezioso blocco da disegno che avevo portato da casa era finito presto e in seguito ho usato qualsiasi tipo di carta mi fosse possibile trovare. In questo modo ho realizzato quasi 100 disegni.
Accanto alle immagini che documentavano la vita quotidiana del Ghetto, annotavo le mie esperienze personali. Quando nel 1944 fui deportata ad Auschwitz con mia madre, tre giorni dopo la partenza di mio padre per la stessa meta, lasciai i disegni e il diario in custodia a mio zio, che li nascose e riuscì a salvarli.
Subito dopo la Liberazione, nell´estate del 1945, quando i ricordi erano ancora vivissimi nella mia mente, ho completato i miei ricordi di Terezin e ho descritto ciò che sperimentai nei lager successivi, dove non ebbi più la possibilità di disegnare o scrivere.
Non c´è nessuna fotografia relativa a quei giorni, pertanto i disegni ne sono l´unico documento visivo.
Spero di avere fornito in questo modo una viva, convincente e durevole testimonianza, che possa contribuire a non far cadere il passato nell´oblio e a impedire il ripetersi di qualcosa di simile!”
Helga Weissova
I disegni di Helga, cliccare qui
Straordinario parallelismo tra la realtà di Terezin e i disegni di Helga, cliccare qui
Giancarlo Restelli
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