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QUEI RAGAZZI DEGLI ANNI ’60, GENTE PER BENE

Un lettore, nell'apprendere alcuni gesti di maleducazione segnalati in città, ricorda il passato e individua in un'immagine in bianco-nero un periodo in cui la gioventù sembrava ispirata da migliori intenti...

Buongiorno,

leggo l’articolo “Troppi maleducati nelle aree pubbliche” (qui il nostro servizio) e subito mi viene in mente l’immagine dei “nostri” ragazzi degli anni '60 appena pubblicata sulla rivista della Famiglia Legnanese “La Martinella”.

Facce pulite, un senso di educazione e speranza nel futuro, un futuro da costruire, ecco cosa mi suggeriscono  quegli sguardi. Insomma, gente per bene.

Che differenza con tanti giovani di oggi, piercing, tatuaggi ma soprattutto tanto menefreghismo.

Sembra una foto di un’altra epoca.

Speriamo nei nostri bambini, sta a noi dare loro una buona educazione nel rispetto degli altri.

Un saluto,

Giuseppe


Non può essere un piercing oppure un tatuaggio il segnale di buona o cattiva educazione, di serietà oppure di menefreghismo. E, sicuramente, anche all'epoca della fotografia, esitevano i "buoni" e i "cattivi". Resta il fatto che un'immagine come quella qui accanto potrebbe dar ragione al nostro lettore. Ma è giusto fermarsi all'apparenza?  Il dibattito è senz'altro aperto.

marco tajé

Redazione
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Pubblicato il 12 Luglio 2012
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