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Il 28 dicembre l’aeroporto di Milano Malpensa ha superato i 31 milioni di passeggeri da inizio 2025

Dopo aver raggiunto quota 30 milioni a metà dicembre, arriva un nuovo record storico per l'aeroporto. Si era partiti da 17 milioni nel 2009, l'annus horribilis dopo il de-hub di Alitalia

Malpensa Generiche

Nella mattina di domenica 28 dicembre, a tre giorni dalla fine del 2025, l’aeroporto di Milano Malpensa ha superato il “muro” dei 31 milioni di passeggeri da inizio anno.

Un record assoluto, da sempre, un nuovo traguardo dopo quello dei 30 milioni di passeggeri, annunciato a metà dicembre  dal numero uno di Sea, Armando Brunini.

L’associazione Aeroporti Lombardi ricorda che nel primo anno dopo il dehubbing di Alitalia (il 2009) si era scesi 17.551.635 i passeggeri annui e la somma dei passeggeri a Malpensa e di quelli a Linate raggiungeva quota 25.810.734.
A questi dati si aggiunge poi la continua crescita di Orio al Serio che dai 7.157.421 del 2009 è passata a circa 16,9 milioni nel 2025. Che si può considerare comunque un anno di passaggio, visto che lo scalo è in via di potenziamento e prevede ulteriore crescita.

Vent’anni complessi

Dopo il dehubbing di Alitalia nel 2008, che segnò l’uscita dello scalo varesino dalla strategia di hub nazionale della compagnia di bandiera e determinò un brusco ridimensionamento dei voli intercontinentali e del traffico complessivo, Malpensa ha attraversato una lunga fase di transizione e di riposizionamento. In quegli anni lo scalo perse centralità nel sistema aeroportuale italiano, registrando un calo significativo dei passeggeri e vedendo spostare parte dei collegamenti su Fiumicino. La scommessa di Lufthansa Italia, che aveva mosos i primi passi per creare un nuovo hub sul Mediterraneo, si è rivelata nel tempo fallimentare, con l’addio nel 2011.

A partire dalla prima metà degli anni Dieci, tuttavia, l’aeroporto ha avviato una graduale ripresa, fondata su un modello diverso: meno dipendenza da un unico vettore e maggiore apertura al mercato internazionale. Il rafforzamento del ruolo delle compagnie low cost, in particolare easyJet, e l’arrivo progressivo di nuovi vettori europei ed extraeuropei hanno permesso di ricostruire una rete di collegamenti solida e diversificata.

Parallelamente, Malpensa ha consolidato la propria vocazione cargo, diventando nel tempo il primo aeroporto italiano per traffico merci, un asset strategico che ha garantito stabilità anche nei momenti di crisi.

La crescita è proseguita fino al 2019, anno record prima della pandemia, quando lo scalo aveva superato i 28 milioni di passeggeri. Il biennio 2020-2021 ha rappresentato una nuova battuta d’arresto a causa dell’emergenza sanitaria globale, ma la ripartenza è stata rapida: già dal 2022 il traffico ha mostrato segnali di forte recupero, trainato dal ritorno dei voli intercontinentali, dall’espansione delle rotte verso Nord America, Medio Oriente e Asia e da un rinnovato interesse dei grandi vettori stranieri (con grande presenza cinese in particolare).

Si è rafforzato progressivamente anche il ruolo di Neos, compagnia di base a Malpensa, passata dai soli voli charter ad un portfolio di destinazioni intercontinentali non disprezzabile.

La sfida delle Olimpiadi e la convivenza con il territorio

Va ricordato che il 2026 sarà l’anno delle Olimpiadi invernali, che prevedono un picco di traffico prima (per l’arrivo di atleti e delegazioni) e in corrispondenza dell’evento mondiale. A Malpensa – principale porta di accesso dall’estero –  sono previsti 340 passeggeri attesi in soli 60 giorni, tra atleti, delegazioni, media e spettatori.

In ogni caso il rapporto tra Malpensa e il territorio è complesso e sfaccettato, intrecciando opportunità economiche, dinamiche sociali e forti tensioni ambientali su scala locale e regionale. Da un lato, lo scalo internazionale rappresenta un volano significativo per l’economia di Varese e della Lombardia, generando indotto occupazionale nei settori dell’indotto logistico, del trasporto e dei servizi, favorendo attrazione di investimenti e stimolando lo sviluppo di infrastrutture connesse al sistema aeroportuale. La gestione del traffico passeggeri e merci e i piani di sviluppo, come il Masterplan 2035, sono percepiti da istituzioni e operatori economici come essenziali per rafforzare la competitività dello scalo e la capacità di attrarre collegamenti internazionali di rilievo. Tuttavia, questo processo di crescita non è privo di criticità segnalate dalla comunità locale e dall’associazionismo ambientalista. Negli ultimi mesi diverse sigle di comitati e associazioni, riunite nella Rete Comitati Malpensa (RCM), hanno promosso tavole rotonde e momenti di confronto pubblico per sollevare interrogativi sugli impatti reali delle scelte infrastrutturali e sui possibili squilibri tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente, della salute e della qualità della vita nelle aree circostanti. Tra i temi più dibattuti figurano le ricadute del Masterplan sull’ambiente, la gestione del traffico e dei volumi di volo, e la necessità di un maggiore coinvolgimento dei comuni nei processi decisionali, così come il consumo di suolo.

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Pubblicato il 28 Dicembre 2025
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