Fa discutere a Nerviano la situazione del cimitero di Sant’Ilario, dove in alcuni loculi nei sotterranei è stata accertata la presenza di acqua stagnante nelle botole. Se a sollevare il problema era stata nei giorni scorsi la Lega, parlando di una «grave carenza igienico-sanitaria e strutturale, che evidenzia una gestione superficiale e inefficace delle manutenzioni» e chiedendo all’amministrazione chiarimenti e soprattutto «risposte immediate e azioni concrete», ora è la sindaca Daniela Colombo a mettere i puntini sulle i e a richiamare le responsabilità storiche.

«Il problema riscontrato è circoscritto a una parte dei manufatti – sottolinea la prima cittadina -. Quanto evidenziato non può essere ricondotto a una presunta “carenza di manutenzione”, bensì a una situazione di natura strutturale: non si tratta di infiltrazioni ma dell’innalzamento della falda acquifera che impedisce il corretto drenaggio. Questa criticità affonda le sue radici nel progetto originario dei loculi, risalente al 2004, quando a sedere nel parlamentino cittadino era la stessa Lega, e in una progettazione che non prevedeva adeguati sistemi di scarico dell’acqua, di falda o meteorica».

«L’amministrazione comunale, pur non avendo responsabilità dirette sull’origine del problema, sta valutando alcune soluzioni tecniche per prevenire il ripetersi di tali episodi, consapevole dell’importanza di un luogo tanto caro alla comunità. Quanto accaduto è l’ennesima riprova di un patrimonio immobiliare che, oltre all’obsolescenza, sconta le conseguenze di progettazioni inadeguate e approssimative. È proprio la natura di scelte superficiali e poco lungimiranti che oggi ci costringe ad intervenire con risorse e competenze per rimediare a errori del passato. L’amministrazione non intende sottrarsi alle proprie responsabilità attuali, ma è doveroso che i cittadini sappiano distinguere tra chi oggi lavora per risolvere i problemi e chi, ieri, li ha creati».