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A Busto Garolfo “Congo, una terra che piange”, con la testimonianza dei genitori dell’ambasciatore Attanasio

Una serata testimonianza con convegno e mostra organizzata dall’associazione Hakuna Matata per ricordare 15 milioni di vittime e chi si è sacrificato in nime della pace

La tragedia del Congo e il cooperante varesino

A Busto Garolfo venerdì 28 novembre alle 21 l’Associazione Hakuna Matata, in collaborazione con l’Associazione La Créme e con l’accompagnamento musicale di Donat Munzila e Benjamin Makamba, organizza l’evento “Congo, una terra che piange”, dedicato alle 15 milioni di vittime di trent’anni di guerra e al ricordo dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, uccisi in un agguato nel febbraio 2021. La serata, organizzata in occasione del ventesimo anniversario dell’associazione Hakuna Matata, sarà ospitata dalla Sala Besana della BCC di Busto Garolfo e Buguggiate in via Manzoni. L’ingresso è libero.

Uno dei momenti più significativi dell’evento sarà la presenza dei coniugi Attanasio, i genitori dell’ambasciatore Luca Attanasio. La loro partecipazione darà voce e volto a una testimonianza diretta e preziosa, capace di ricordare non soltanto il diplomatico e il suo impegno per la pace, ma anche l’uomo, il figlio, il marito, attraverso lo sguardo di chi ne custodisce ogni ricordo. La loro presenza renderà ancora più forte il messaggio della serata, trasformando il ricordo in un invito concreto a non voltarsi dall’altra parte di fronte alle tragedie che colpiscono terre lontane ma umanamente vicine.

Accanto ai coniugi Attanasio interverranno il Stefano Carnevali, assessore del comune di Busto Garolfo, Noella Castiglioni, che racconterà la sua esperienza di vita in Congo, e Luca Ramaioli, presidente dell’associazione ispirata al lavoro del dottor Denis Mukwege, Premio Nobel per la Pace e autore di “Le figlie ferite dell’Africa”. A completare il percorso della serata, sarà allestita una mostra fotografica dedicata alle donne, ai bambini e ai villaggi colpiti da decenni di violenze e sfruttamento.

«Il premio Nobel per la pace ha rappresentato per noi un punto di ascolto fondamentale – spiega la presidente di Hakuna Matata, Carmen Zocche -. Ci ha raccontato la sua esperienza con queste donne violentate, abusate, vittime di una guerra nascosta, dove ancora si sfrutta il territorio per i materiali destinati ai nostri cellulari. Ci è sembrato importante farlo presente anche sul territorio di Busto Garolfo».

Zocche sottolinea come la tragedia personale che ha colpito l’ambasciatore Attanasio, Iacovacci e Milambo renda ancora più urgente parlare di questa realtà: «Ci saranno anche i genitori di Luca, che porteranno la loro esperienza. È un evento importante, perché dà la possibilità di capire meglio cosa è accaduto in quel frangente, in quella situazione angosciante». La scelta di includere momenti musicali e culturali è parte essenziale dell’iniziativa: «Abbiamo invitato anche un duo artistico che proporrà musiche congolesi – aggiunge l presidente di Hakuna Matata -, insieme a donne con abiti tradizionali, proprio per far capire, oltre le parole, anche attraverso i costumi e gli usi di questo popolo, che vive una guerra terribile. Come tanti Paesi dell’Africa».

«Ricordare chi ha perso la vita mentre operava per portare pace e dignità in una terra lontana non è soltanto un dovere morale: è un gesto che rinnova la nostra responsabilità verso il bene comune – commenta Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate -. La storia dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo ci insegna che la pace non è un concetto astratto, ma un impegno quotidiano che richiede coraggio, dedizione e la capacità di vedere nell’altro un fratello. La presenza dei coniugi Attanasio a questa serata di testimonianza è un richiamo potente e commovente al valore di chi ha perso la vita per portare pace in una terra lontana. La loro partecipazione ci ricorda che dietro ogni missione umanitaria ci sono famiglie, affetti, legami profondi che continuano a vivere anche dopo le tragedie più devastanti. Come banca di comunità, sentiamo il dovere di custodire la memoria di chi ha operato per costruire ponti, per alleviare sofferenze, per difendere i più fragili anche lontano da casa. Onorare queste vite significa continuare a promuovere valori di solidarietà, giustizia e umanità, affinché le tragedie del passato diventino un invito ad agire, e non soltanto un ricordo. A loro va la nostra gratitudine più sincera e il nostro impegno a mantenere vivo il senso profondo della loro missione».

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Pubblicato il 26 Novembre 2025
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