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“Un’altra scuola è possibile”, corteo a Legnano per lo sciopero di Unione degli Studenti

Questa mattina, 14 novembre, un gruppo di studenti ha aderito allo sciopero nazionale del sindacato di Unione degli Studenti per chiedere l'educazione sessuale nelle scuole e un modello educativo diverso da quello attuale

Un’altra scuola è possibile“. Con questo slogan venerdì 14 novembre una cinquantina di studenti delle scuole superiori del territorio ha attraversato il centro di Legnano percorrendo corso Magenta per chiedere un modello educativo diverso da quello attuale. L’iniziativa si inserisce nella mobilitazione nazionale lanciata dal sindacato dell’Unione degli Studenti, e ha visto i ragazzi portare in strada striscioni e richieste che da mesi rappresentano il cuore della loro piattaforma rivendicativa.

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Corteo a Legnano per lo sciopero di Unione degli Studenti 4 di 7

La piattaforma dell’Unione degli Studenti tocca infatti numerosi ambiti: dalla didattica alla valutazione, dal diritto allo studio alla condizione delle strutture scolastiche, passando per il ruolo della rappresentanza studentesca, l’approccio transfemminista e le problematiche connesse al rapporto scuola-lavoro. Secondo il sindacato, tutti questi aspetti mostrano un sistema educativo che necessita di un cambiamento profondo e strutturale, capace di rispondere in modo più efficace ai bisogni degli studenti.

«Oggi è stato indetto uno sciopero nazionale studentesco per la giornata dello studente e noi studenti di Legnano abbiamo deciso di partecipare per far sentire la nostra voce, per esprimere la nostra opinione sui disagi che provano gli studenti italiani, soprattutto sul nostro territorio, e per provare a cambiare le cose – ci ha spiegato una studentessa -. Le rivendicazioni che abbiamo portato riguardano la presenza di argomenti di attualità all’interno delle nostre scuole, che al momento è assente, la sicurezza per quanto riguarda i PCTO e l’edilizia scolastica per poter vivere la scuola in sicurezza senza il rischio di farsi male all’interno di un istituto perché, ad esempio, i bagni non sono a norma, e l’accessibilità dei prezzi sia per quanto riguarda il materiale scolastico, sia per i mezzi pubblici. I trasporti al momento hanno dei prezzi esorbitanti: io, ad esempio, spendo 30 euro al mese per andare a scuola in pullman, ma ci sono persone devono cambiare più mezzi e arrivano a spende 60 o 70 euro al mese, una spesa ingestibile per le famiglie italiane».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Novembre 2025
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