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Il circolo Acli di Castellanza, da sempre vicino ai lavoratori, sogna di conquistare i giovani

Nato negli anni Sessanta per rispondere ai bisogni di una cittadinanza in fermento industriale, il circolo Acli ci Castellanza ancora oggi mantiene viva la sua missione di accoglienza, supporto e servizio

Acli Castellanza

L’ottava tappa del nostro tour alla scoperta delle Acli del Varesotto, dopo Ispra, Bergoro , Caronno Varesino, Curiglia,  CaderoGarabiolo e Tradate, ci porta a Castellanza

Nel cuore di una città industriale cresciuta accanto all’Olona, il circolo Acli di Castellanza è sempre stato un punto di riferimento per la comunità e in particolare per i suoi lavoratori. Nato negli anni Sessanta per rispondere ai bisogni di una cittadinanza operaia in fermento, ancora oggi mantiene viva la sua missione di accoglienza, supporto e servizio.

Le origini: un circolo nato dal lavoro

Castellanza negli anni Sessanta è un centro nevralgico della Lombardia industriale. Il cotonificio Cantoni, in una fase di crisi dovuta alla crescente concorrenza dei Paesi in via di sviluppo, torna ad assumere grazie a una riconversione tecnologica. Il personale, perlopiù costituito da operaie donne, arriva in gran parte dalla Bergamasca. Queste giovani lavoratrici trovano accoglienza in alloggi condivisi, spesso predisposti dalle stesse aziende, ma necessitano di servizi, orientamento e reti di supporto.

Nel polo chimico al confine con Olgiate Olona, la Montecatini Edison, che presto prenderà il nome di Montedison, è nel suo pieno picco produttivo. La Pomini, oggi gruppo Tenova, in quegli anni impiega più di mille tute blu nel solo stabilimento dedicato alla produzione di laminatoi, riduttori e macchinari per l’acciaio.

È in questo contesto che il cavaliere Francesco Prandoni fonda nel 1961 il circolo Acli di via Vittorio Veneto, davanti alla chiesa di San Giulio, nell’edificio che ospita anche il teatro di via Dante. L’obiettivo è offrire sostegno concreto a chi lavora e vive le difficoltà quotidiane. Il cavaliere Prandoni è una figura molto amata a Castellanza, ricordata per il suo impegno nel sociale, per l’organizzazione delle colonie estive per i bambini e per l’attenzione ai più fragili. Grazie alla sua iniziativa, il circolo Acli diventa presto un punto di riferimento per le famiglie operaie, offrendo uno spazio di ascolto e dialogo e servizi.

Crisi industriali e rinascita

Negli anni Settanta il circolo Acli di Castellanza attraversa una fase di arresto delle attività, ma rinascerà presto, sempre per aiutare i lavoratori delle industrie, ormai in declino. Nel 1982, grazie all’impegno di alcuni volontari come Giovanni Passerini, Franca Cozzi e il presidente Paolo Langè, viene infatti rimesso in funzione il servizio gratuito di patronato. La Cantoni nel 1985 chiude definitivamente i capannoni di Castellanza e la Montedison è in fase di trasformazione. Gli operai e le operaie perdono il posto di lavoro e hanno bisogno di supporto. Le Acli tornano ad avere un ruolo centrale. L’attività riprende da un ufficio piccolo, sempre in via Vittorio Veneto, con orari limitati, ma diventa rapidamente un servizio essenziale.

I primi sportelli vengono aperti il giovedì pomeriggio, quando i volontari, dopo il lavoro, offrono assistenza su pensioni, equo canone, alloggi, modelli 740 e pratiche di disoccupazione. Tutto viene svolto in forma gratuita e volontaria, animato da quello spirito di servizio che ancora oggi caratterizza il circolo. La ripresa delle attività viene vissuta come una seconda nascita, con il coinvolgimento di nuove figure e il ritorno dei cittadini. Lo scrive anche Giovanni Passerini nel volantino di riapertura del circolo:

Dedicare il proprio tempo per gli altri non è mai controproducente. Le ACLI a Castellanza sono nate per questo: perché non tenerle in considerazione?

«Il circolo è sempre stato vicino ai lavoratori», dice Maria Rita Manzi, presidente dal 2022, ma che ha iniziato il suo percorso nel patronato nel 1985 come giovane diplomata e ci ha sempre lavorato. «Ricordo che alla Montedison, in particolare, seguivamo le pratiche di mobilità e cassa integrazione, collaborando con il Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro. In alcuni periodi, le Acli aprivano sportelli direttamente all’interno dell’azienda per essere vicine ai lavoratori». Anche nel 2023 una delegazione dell’Acli ha partecipato al cimitero cittadino alla commemorazione degli operai uccisi dall’esplosione di una bombola all’interno della Montedison nel 1943. Era presente anche l’allora sindaca Mirella Cerini, scomparsa il 25 aprile del 2024.

Il legame con il mondo operaio

Il legame delle Acli di Castellanza con il mondo operaio è sempre rimasto molto forte ed è ben rappresentato da un quadro appeso nell’ufficio del patronato che raffigura le Acli, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Fu donato al cavaliere Francesco Prandoni in occasione della firma dello statuto del circolo come ricordo di quell’importante evento fondativo.

Nel quadro sono rappresentati i valori e le radici dell’associazione: la croce, simbolo dell’appartenenza alla Chiesa; il libro, che rappresenta la cultura e allo stesso tempo richiama il Vangelo; l’incudine, la vanga e la spiga, che simboleggiano il lavoro e il legame con il mondo operaio. Ogni elemento è espressione dell’identità delle Acli, della loro storia e del loro impegno per il territorio, come spiega Manzi:

Ogni giorno guardiamo il quadro con i nostri simboli, ci aiuta a ricordare quale è la nostra missione: aiutare chi ha bisogno, guidati dai valori dell’accoglienza, dell’ascolto e delle relazioni.

Attività e servizi: il cuore dell’Acli di Castellanza

Negli anni il circolo ha avuto anche uno sportello all’oratorio: venne attivato con il parroco don Luigi, nel centro di Castegnate, particolarmente frequentato. Questa scelta amplia ulteriormente il raggio d’azione delle Acli sul territorio, rafforzando il legame con la comunità e aumentando l’accessibilità ai servizi.

Oggi il circolo offre sempre il servizio di patronato, ma il nuovo direttivo ha dato impulso anche a molte altre iniziative: gite culturali, eventi informativi, momenti conviviali e incontri formativi. Tra le prime attività realizzate sotto la nuova presidenza guidata da Manzi, c’è la gita sui Navigli del giugno 2022, che ha segnato il rilancio della dimensione sociale del circolo. Sono seguite visite nelle Langhe, all’Arena di Verona e soggiorni estivi a Milano Marittima. Le gite, aperte anche a familiari e amici, hanno un grande successo, contribuendo all’aumento degli iscritti, passati da 38 a 106 in meno di tre anni.

Dalla festa della mamma alla gita al villaggio operaio di Crespi d’Adda, ogni occasione diventa così un’opportunità per stare insieme, come spiega Stefania Frigoli, consigliera molto attiva nel direttivo.

Il beneficio principale che noi diamo alla comunità è quello di creare occasioni di aggregazione attraverso l’organizzazione di eventi. Tutte le persone che hanno voglia di condividere momenti di gioia lo possono fare insieme a noi. Anche con iniziative semplici, lontane dalla tecnologia ma vicine alle persone, il circolo continua a generare partecipazione e comunità.

Parallelamente, prosegue il lavoro quotidiano dei servizi. Il patronato opera tre giorni alla settimana, gestendo ogni settimana decine e decine di pratiche, previdenziali, assistenziali e di sicurezza sociale, tra cui le dichiarazioni ISEE. Le operatrici aiutano le persone a districarsi tra le complessità burocratiche relative a pensioni, assegni familiari, invalidità, disoccupazione e tanto altro. Il giovedì pomeriggio è dedicato allo sportello libero, mentre il servizio fiscale è attivo in modo intensivo nei mesi della campagna dichiarazioni. A supportare l’attività, accanto alla presidente, ci sono volontari storici come Carla Barbaglia, segretaria che si occupa di tesseramento e contabilità. «Se serve un numero, basta chiederlo alla Carla», ci dice la presidente che ha tante persone di fiducia al suo fianco.

Nel nostro ufficio passano persone con ogni tipo di bisogno: noi ci siamo, sempre.

Negli ultimi anni, il circolo ha anche ospitato incontri pubblici su salute, nutrizione, medicina olistica e sicurezza sul lavoro, in collaborazione con il Comune di Castellanza, l’associazione Il Prisma e il Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro. Momenti di sensibilizzazione che rispondono alle esigenze di una comunità in continua evoluzione: «Fare rete con le associazione per noi è molto importante», ci dicono le volontarie. Gli uffici del patronato condividono anche la sede con la Caritas della parrocchia con cui c’è un proficuo rapporto di collaborazione: «Aiutiamo le persone e le inviamo ai diversi servizi servizi se necessario», spiega la presidente.

Il circolo Acli di Castellanza, da sempre vicino ai lavoratori, sogna di conquistare i giovani

Sguardo al futuro: giovani e formazione

Il circolo Acli di Castellanza guarda oggi con attenzione alle nuove generazioni. Tra i progetti in cantiere, uno dei più sentiti è dedicato ai giovani e al loro rapporto con il mondo del lavoro. Si stanno progettando incontri informativi su contratti, buste paga, diritti del lavoro, con un’attenzione particolare al tema dell’occupazione transfrontaliera e del lavoro in Svizzera, molto diffuso nel territorio. L’obiettivo è dare voce alle esigenze delle nuove generazioni, offrendo supporto competente e aggiornato, anche con la collaborazione di esperti e professionisti, in modo da coinvolgerli.

Il sogno nel cassetto rimane però quello di trovare una nuova sede più ampia e accessibile anche per ospitare eventi. Attualmente gli uffici si trovano al primo piano di un edificio privo di ascensore, e questo limita l’accesso soprattutto per le persone con disabilità. L’idea è di individuare uno spazio più ampio, comodo e funzionale, dove poter accogliere sempre più persone e ampliare i servizi offerti.

Qui troverete tutte le puntate del nostro reportage

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Agosto 2025
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