Via Francigena, inviato a Parigi il primo dossier per la candidatura Unesco
Il documento segna una tappa cruciale del percorso avviato nel 2015 per il riconoscimento del cammino come patrimonio mondiale dell’umanità

È stato spedito a Parigi il Preliminary assessment, primo documento fondamentale per la candidatura della Via Francigena italiana nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. L’invio, avvenuto il 31 luglio, è stato curato dalla Regione Toscana, ente capofila del progetto, tramite la propria Fondazione Sistema Toscana.
Il ruolo della Regione Toscana e delle istituzioni coinvolte
La Regione ha coordinato la redazione del dossier grazie a una collaborazione con il Ministero della Cultura e con l’Associazione Europea delle Vie Francigene, raccordando le amministrazioni regionali attraversate dal percorso. Fondazione Sistema Toscana ha pianificato il processo di elaborazione del documento, armonizzando i contributi di esperti scientifici e cartografici.
Le tappe già compiute verso il riconoscimento
Il percorso verso la candidatura è iniziato ufficialmente a maggio con la firma di un protocollo d’intesa tra il Ministero della Cultura e le Regioni coinvolte – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio – durante il Festival delle Regioni a Venezia.
Successivamente, a giugno, il Preliminary assessment era stato consegnato al Ministero e aveva ottenuto il parere positivo del Comitato nazionale italiano Unesco (Cniu). L’ultimo passaggio è ora l’invio del documento a Parigi.
Giani: «Valore universale eccezionale per un asse culturale paneuropeo»
«La candidatura della Via Francigena – spiega il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – si fonda sulla volontà condivisa di dimostrare il valore universale eccezionale del tracciato, condizione imprescindibile per il riconoscimento. Rappresenta il frutto di un lavoro iniziato dieci anni fa, sostenuto da studi scientifici, accordi istituzionali e investimenti volti alla valorizzazione del percorso».

Bruschi: «Un progetto a lungo termine che vuole tutelare lo splendido patrimonio culturale lungo il cammino»
«Prendere in mano il dossier oggi è stato emozionante. – Ha scritto Luca Bruschi, direttore della Via Francigena – Così come provo un grande orgoglio nel far parte del gruppo tecnico-scientifico internazionale che ha elaborato questo documento e che segue il progetto fin da quel primo incontro, ormai datato di dieci anni . Un progetto a lungo termine che vuole tutelare lo splendido patrimonio culturale lungo il cammino, che attraversa aree rurali e ubicate al di fuori di circuiti turistici. In prospettiva, questa candidatura riguarderà anche il tratto svizzero, francese, inglese, in ottica di valorizzare l’intero percorso europeo, già certificato dal Consiglio d’Europa come itinerario culturale dal 1994 (con l’estensione del tratto VF sud dal 2018)».
Prossime tappe: assemblea a Roma a novembre
Il prossimo appuntamento sarà l’assemblea nazionale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, in programma a Roma il 7 novembre. In quell’occasione si lavorerà per consolidare il percorso di candidatura e avvicinarsi al riconoscimento ufficiale del cammino come patrimonio mondiale Unesco.
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