Pastasciutta Antifascista nel Legnanese e Rhodense: più di 600 persone con l’Anpi per chiedere la Pace
Nel Legnanese e nel Rhodense la partecipazione alla tradizionale Pastasciutta Antifascista si trasforma in un appello per la pace, contro ogni forma di dittatura e di guerra

In un mondo attraversato da oltre 56 conflitti armati attivi, secondo le stime di osservatori internazionali, il numero più alto dal secondo dopoguerra, la richiesta di pace risuona oggi con una forza nuova. Guerre e tensioni non sono più lontane cronache esotiche: ci toccano da vicino, geograficamente e umanamente. Ucraina, Medio Oriente, Sudan, Myanmar, Sahel, Yemen, Congo, Somalia, e ora anche le tensioni crescenti tra Thailandia e Cambogia. La guerra non è più un’eccezione: è una realtà diffusa, che ci interroga ogni giorno. È in questo scenario che la Pastasciutta Antifascista, tradizionale appuntamento promosso dall’ANPI in ricordo della storica iniziativa della Famiglia Cervi, acquista un valore ancora più profondo. Lontano dalla retorica, vicino alla quotidianità. Un gesto semplice: un piatto di pasta che diventa un atto di memoria e di impegno civile, per riaffermare i valori di libertà, giustizia e democrazia.
Erano infatti passati solo pochi giorni dalla caduta di Mussolini, il 25 luglio 1943, quando i fratelli Cervi offrirono pastasciutta agli abitanti di Campegine per celebrare l’evento. Oggi, 81 anni dopo, quel gesto viene ricordato e ripetuto, non solo per onorare la memoria, ma per difendere la democrazia e i diritti di fronte alle nuove forme di autoritarismo e intolleranza. Come ha dichiarato Primo Minelli, presidente ANPI Milano e referente della sezione di Legnano: «Fare memoria non è retorica. Fare memoria è evitare che la storia sotto altre forme si possa ripetere ed è un modo per difendere la libertà. In un tempo di disillusione e disgregazione, eventi come questo offrono una via concreta per riconnettere le persone ai valori fondanti della nostra Repubblica. Il ricordo della Pastasciutta della Famiglia Cervi non è una semplice commemorazione: è un atto di resistenza attiva, un invito alla costruzione di un futuro di pace in un presente che sembra sempre più fragile. La memoria è azione. La pace è partecipazione».
La risposta nel Legnanese e nel Rhodense
Partecipazione inaspettata per dire “no” alla guerra a Villa Cortese. Al PalaVilla, la risposta della comunità del Legnanese, richiamata dalle sezioni Anpi del territorio, è stata importante: ben 355 persone si sono ritrovate la sera del 25 luglio per condividere un momento che è stato insieme conviviale e profondamente politico. «Questa forte adesione – ha commentato Minelli – ci dice che l’ANPI è ancora oggi una realtà importante e il suo ruolo nella difesa dei valori costituzionali è riconosciuto».
Anche Rho ha risposto con grande partecipazione. Su invito del Comune, insieme a ANPI e ANED, tanti cittadini hanno celebrato la Pastasciutta Antifascista come momento di aggregazione e resistenza civile. Il sindaco Andrea Orlandi ha espresso l’intenzione di rendere annuale l’appuntamento. Con lui il vicesindaco Maria Rita Vergani, ideatrice della serata insieme a Paola Cupetti dell’ufficio cerimoniale. Importanti anche le presenze istituzionali e associative: Alfonso Airaghi di ANPI Rho, Fabrizio Grezzan di EMERGENCY con una mostra e un banchetto per la popolazione di Gaza, oltre al presidente del Consiglio comunale Calogero Mancarella, l’assessore Emiliana Brognoli e le consigliere Yasmine Bale e Clelia La Palomenta. In rappresentanza di ANED Milano era presente Carmen Meloni.
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