Videosorveglianza in 16 comuni del Varesotto: i progetti approvati dalla Prefettura
I progetti approvati dal Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica saranno ora valutati per il finanziamento da parte del Ministero dell'Interno

Giovedì 17 luglio 2025, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha dato parere favorevole ai progetti di videosorveglianza urbana presentati da 16 Comuni della provincia di Varese. L’iniziativa mira a rafforzare la sicurezza nelle aree urbane e a prevenire i crimini, mediante l’installazione di sistemi di videosorveglianza avanzati. I Comuni coinvolti sono: Besozzo, Busto Arsizio, Cairate, Cassano Magnago, Castellanza, Gallarate, Gavirate, Comerio, Luvinate, Gornate Olona, Leggiuno, Marchirolo, Marnate, Oggiona con Santo Stefano, Sesto Calende, Taino, Valganna e Varese.
I progetti erano già stati preliminarmente sottoscritti dai Sindaci dei Comuni e dal Prefetto, attraverso i “Patti per l’attuazione della Sicurezza Urbana”. Successivamente, è stato acquisito il nulla osta tecnico da parte dell’Ufficio di Polizia di Stato “Zona Telecomunicazioni Lombardia” di Milano, che ha certificato la conformità dei progetti ai parametri previsti dalla normativa vigente.
L’approvazione è stata ufficializzata durante una riunione del Comitato Provinciale, presieduta dal Prefetto Salvatore Pasquariello, e a cui hanno partecipato anche i Vertici delle Forze dell’Ordine territoriali, il Presidente della Provincia di Varese e il Sindaco di Varese. Il Prefetto ha espresso soddisfazione per l’iniziativa, sottolineando l’importanza della videosorveglianza come strumento per migliorare la sicurezza nelle comunità locali.
I progetti approvati sono stati giudicati positivamente non solo per la loro attuabilità, ma anche per la loro capacità di rispondere a una reale esigenza di sicurezza. Le nuove telecamere di sorveglianza, infatti, non solo contribuiranno a monitorare il territorio, ma svolgeranno anche una funzione deterrente nei confronti dei fenomeni criminosi. Inoltre, i progetti si inseriscono in un contesto di sicurezza partecipata e integrata, coinvolgendo le comunità locali in un’azione comune di prevenzione.
A questo punto, i progetti saranno inviati al Ministero dell’Interno, che ne valuterà la finanziabilità e procederà con la formazione della graduatoria nazionale per l’assegnazione dei fondi tramite una Commissione centrale.
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