Cento posti di lavoro a rischio alla NMS di Nerviano, inizia lo stato di agitazione. I sindacati: “Sconfitta alla lotta ai tumori”
I lavoratori, in camice bianco, si sono radunati silenziosamente davanti ai cancelli all'ora di pranzo, mentre i sindacati appendevano le bandiere all'ingresso della NMS
I lavoratori arrivano alla spicciolata davanti ai cancelli della sede centrale di Nerviano della NMS, il camice bianco sulle spalle, qualcuno lo tiene sottobraccio. Le facce sono scure, qualcuno scoppia in lacrime mentre i sindacalisti appendono le bandiere davanti ai cancelli. I nervi sono tesi, è inevitabile per chi dall’oggi al domani si è ritrovato a fare i conti con il rischio di perdere il posto di lavoro e pure con pochissimo preavviso. Sigle sindacali, RSU e dipendenti, però, sono pronti a dare battaglia: inizia lo stato di agitazione. È la prima risposta alla decisione dell’azionista di maggioranza di NMS, Fondo PAG, ha comunicato la volontà di staccare la spina alle attività di ricerca del gruppo, licenziando di conseguenza i ricercatori dei reparti Chemistry e Biology.
Galleria fotografica
Il fondo cinese PAG annuncia la chiusura di NMS a Nerviano: a rischio un centinaio di ricercatori
Anche perché il sospetto è che si sia solo all’inizio dello smantellamento delle attività di NMS, che ad oggi è l’unico centro italiano che segue lo sviluppo dei farmaci antitumorali dalla ricerca fino alla produzione. «Il centro di Nerviano è un’eccellenza per la ricerca oncologica, un patrimonio che non può essere disperso o chiuso a fronte della sua storicità e degli obiettivi che sono stati raggiunti in tutti questi anni – sottolinea Giandonato Di Pierro, funzionario della UILTEC UIL Milano -. In un momento storico particolare come questo, dove stiamo vivendo un periodo di transizione energetica, digitale ed ecologica, dove su tutti i tavoli si ribadisce che per essere protagonisti e governare il cambiamento è fondamentale investire nella ricerca, crediamo che questa scelta scellerata segni una netta contraddizione proprio per la volontà di cessare la ricerca, soprattutto dal punto di vista oncologico: è una sconfitta alla lotta contro i tumori, serve responsabilizzare e sensibilizzare la proprietà al valore etico fondamentale che ha questo centro nei confronti della sanità e della popolazione italiana e non solo».

«La doccia fredda, anzi gelata, che abbiamo ricevuto in Assolombarda, dove avevamo programmato un incontro per valutare la situazione di bilancio dell’azienda, è arrivata come un colpo basso – aggiunge Luciano Pellizzaro, funzionario della FILCTEM CGIL -. Lì ci è stato detto che buona parte dei lavoratori, abbiamo stimato circa un centinaio, perderanno il posto di lavoro: non è assolutamente accettabile. Abbiamo informato i lavoratori e anche loro sono basiti. In un momento così delicato, evitare la chiusura di un centro come questo è fondamentale. L’amministratore delegato per rassicurare i dipendenti ha dichiarato che comunque l’attività di ricerca andrà avanti: il problema vero è con chi. Con altre società? Non possiamo accettarlo, anche perché altre società potrebbero non essere in Italia».
«La decisione di dismettere la ricerca in quanto non più redditizia risponde ad una logica chiaramente economica e finanziaria, laddove si parla invece di ricerca per farmaci antitumorali – conclude Daniele Calcaterra, funzionario della FEMCA CISL -. Mantenere questo sito è fondamentale per la sua storicità, per l’importanza che ricopre nel territorio e per la professionalità dei dipendenti e dei ricercatori che da anni lavorano in questo centro. Chiediamo fortemente l’intervento di tutti i livelli istituzionali: abbiamo la necessità di aprire tavoli per provare a salvare i ricercatori, la ricerca e il centro di Nerviano».

Tavoli ai quali il sindacato troverà sponda nell’amministrazione comunale. «C’era aria di crisi, ma non ci aspettavamo una situazione di questa portata con questa velocità – spiega la sindaca Daniela Colombo, che si è unita ai dipendenti davanti ai cancelli della NMS -: soltanto due anni fa, in piena crisi Teva, avevamo avuto diversi contatti con l’amministratore delegato di NMS e si ipotizzava ancora uno sviluppo per questo sito, nonostante la consapevolezza della situazione economica complessa. Ora bisognerà vedere se si tratta di un’accelerazione che apre ad una trattativa, o se non c’è un punto di ritorno. Già un mese fa avevo contattato Regione Lombardia per avviare un tavolo equivalente a quello avviato per Teva, senza riscontro. In mattinata l’ho fatto nuovamente e contatterò ancora i vertici regionali e gli assessorati competenti. Bisognerà valutare anche la presenza di eventuali acquirenti all’orizzonte. Da parte nostra ci sarà ovviamente massimo sostegno».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.