Carabinieri Forestali di Magenta nel Parco del Ticino: multe per oltre 26.000 euro
I carabinieri hanno elevato sanzioni per deposito illecito di letame e trasformazione abusiva di bosco

Nelle ultime settimane i Carabinieri Forestali di Magenta hanno effettuato controlli amministrativi nel territorio del Parco regionale della Valle del Ticino e nei comuni limitrofi per verificare l’applicazione del regolamento regionale sulla protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati di origine agricola. L’attività ispettiva si è concentrata sul rispetto delle disposizioni che disciplinano la gestione degli effluenti zootecnici e il corretto deposito del letame. Sei aziende agricole, distribuite in diverse aree del Parco del Ticino e dei comuni confinanti, sono state sanzionate per un totale di 6.000 euro. I controlli hanno portato alla constatazione di depositi non conformi di cumuli di letame derivanti dall’allevamento, con la presenza di ristagni di liquami sul terreno in prossimità degli accumuli.
Le verifiche hanno anche evidenziato che il deposito avveniva da anni sempre nello stesso sito, in violazione della normativa regionale che vieta l’accumulo temporaneo del letame nello stesso luogo per più volte sia nella stessa annata agraria che in quella successiva. I Carabinieri Forestali hanno sottolineato come l’attenzione verso gli effetti negativi delle attività umane sull’ambiente richieda un puntuale rispetto delle regole. Le linee guida regionali per la protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati derivano dall’applicazione di una direttiva europea e stabiliscono precise modalità di gestione degli effluenti di allevamento.
Secondo le regole, questi “scarti” di produzione agricola possono essere riutilizzati come concime a patto che vengano rispettate le prescrizioni per evitare un carico eccessivo di azoto. In caso contrario, l’azoto presente nel letame si trasforma in nitrati e nitriti che, in concentrazioni elevate, possono inquinare le acque e danneggiare la salute umana. Le aziende sanzionate dovranno provvedere alla rimozione del letame accumulato, procedendo allo spandimento sui terreni coltivati entro la fine della stagione produttiva. Nel corso degli stessi controlli, i Carabinieri Forestali hanno accertato anche la trasformazione non autorizzata di un’area boscata in terreno coltivato per una superficie di circa 1.500 metri quadrati. Il cambio di destinazione è avvenuto senza la necessaria autorizzazione paesaggistica, obbligatoria ai sensi della normativa regionale sulle foreste. Per questa violazione è stata comminata un’ulteriore sanzione amministrativa al titolare dell’azienda agricola proprietaria e utilizzatrice del terreno, pari a oltre 20.000 euro.
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