“Con Pedemontana 45 milioni di ore annue risparmiate”, Fontana: “Eliminerà il Milano-centrismo”
Presentato a Palazzo Lombardia l’Osservatorio e i dati sull’impatto economico, sociale e percettivo dell’infrastruttura. Salvini: "Un piccolo grande miracolo"

Superare il “milano-centrismo” e rafforzare la competitività del territorio nel suo insieme. Così Attilio Fontana ha riassunto l’obiettivo dell’autostrada Pedemontana Lombarda, descritta come un’infrastruttura strategica che risponde a un’attesa lunga decenni.
Il governatore di Regione Lombardia si è espresso nella mattina di lunedì 14 luglio, nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia, dove si è svolto l’incontro Autostrada Pedemontana Lombarda, l’opera e il territorio alla presenza dei vertici istituzionali e tecnici coinvolti nel progetto.
FONTANA: “UN ASSE DA OVEST AD EST DELLA LOMBARDIA”
In apertura dell’incontro, moderato dal vicedirettore del Sole 24 Ore ed ex direttore de La Prealpina Daniele Bellasio, il presidente della Regione Attilio Fontana ha sottolineato il valore strategico della Pedemontana (A36) come asse della viabilità, da ovest ad est della regione, alternativo al sistema radiale su Milano: «Superiamo un modello che ha condizionato per decenni lo sviluppo infrastrutturale». Fontana ha poi indicato il collegamento con la Brianza produttiva e con l’aeroporto di Malpensa come elementi cruciali, «intorno ai quali gravitano interessi economici, culturali e accademici fondamentali per il futuro del territorio e del Paese».
“45 MILIONI DI ORE RISPARMIATE PER UN VALORE ECONOMICO DI 7 MILIONI DI EURO”
Al centro della conferenza la presentazione dell’Osservatorio di Autostrada Pedemontana Lombarda, uno strumento di monitoraggio del territorio e delle ricadute dell’opera. «I progetti complessi hanno bisogno di una lettura umana, non solo tecnica» ha spiegato Sabatino Fusco. L’Osservatorio è infatti nato da un percorso triennale di ascolto e dialogo con amministratori, imprese e cittadini lungo il tracciato della A36. «Abbiamo sentito persone, amministratori, aziende del territorio che hanno un impatto forte sul territorio, forte come l’impatto di un’infrastruttura autostradale: ne è venuto fuori un quadro molto interessante – commenta -. Abbiamo modificato anche alcune scelte progettuali in base a criticità incontrate sul territorio. Vogliamo costruire una user-experience, d’altro canto con il sistema free flow, senza caselli, è venuta meno l’interazione classica, quella tra gestore e automobilista».
Insieme a Fusco, sono intervenuti anche l’assessora regionale Claudia Maria Terzi, il ricercatore Simone Bertolino del Consorzio AASTER e Alessandro Recla di Analytics Arts, che ha presentato i risultati di un’indagine condotta nel 2024 su oltre duemila utenti. «La Pedemontana – sottolinea Terzi – attraversa la Lombardia da est a ovest e permette di superare i nodi critici della mobilità. Significa più tempo per le persone e meno carburante sprecato: 45 milioni di ore risparmiate ogni anno e un valore economico stimato in 7 milioni di euro». Un’infrastruttura europea, ha detto sempre l’assessora, che «segna la storia della regione e la sua capacità di mantenere la cima delle classifiche».
“PERCEZIONE MIGLIORATA, GRADIMENTO SALITO DAL 51.1% AL 64,4%”
L’indagine condotta da Analytics Arts ha previsto tre fasi: una prima analisi desk sui dati socio-economici (2018–2023), una serie di interviste qualitative a stakeholder locali, e infine un’indagine quantitativa, utilizzando la tecnologia CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing), su oltre 2mila utenti della A36. I dati mostrano una reputazione in crescita per la Pedemontana, valutata meglio rispetto ad altre autostrade per scorrevolezza, innovazione e sicurezza. Tra i punti di forza percepiti figurano la riduzione del traffico locale, il risparmio di tempo e il sistema di pagamento digitale. Tra le criticità, invece, il costo del pedaggio e il bisogno di maggiore chiarezza nella segnaletica.
IL REPORT E I COMMENTI
«La percezione è migliorata sensibilmente dopo la sua realizzazione – si legge nel report -. Nelle tratte A (Cassano Magnago- Lomazzo, ndr.) e B1, le valutazioni positive (7-9) sono passate dal 51,1% al 64,4%, con il 32% di valutazione “neutronegative” (media 4-6) e il 2,8% molto negative (1-3). L’80% degli utenti ha migliorato la propria opinione grazie alla riduzione del traffico locale e alla maggiore accessibilità. I residenti lungo e tratte in esercizio apprezzano i collegamenti con Malpensa, mentre quelli lungo le tratte in fase di realizzazione ne riconoscono il potenziale per lo sviluppo economico. Le critiche, espresse dal 20% del campione, si concentrano sui costi del pedaggio e sullo scetticismo verso l’utilità dell’opera, soprattutto tra coloro che la utilizzano molto raramente».

L’uso della Pedemontana è più frequente tra le generazioni adulte (Boomers e Gen X), ma è in crescita anche tra Millennials e Gen Z, con il 34,4% dei Millennial che la percorre almeno una volta a settimana. La valutazione migliora con l’esperienza d’uso.
Nella seconda parte dell’incontro hanno preso la parola i protagonisti dell’opera. Luigi Roth, presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda, ha definito l’iniziativa, riferendosi alle tratte B e C, come «una sfida ripresa tre anni fa per restituire a quest’opera identità, dignità, storia. In un’epoca di trasformazioni globali, è fondamentale investire in ciò che dà sicurezza e connette persone e territori».
Gianantonio Arnoldi, amministratore delegato di Concessioni Autostradali Lombarde, ha evidenziato che la Pedemontana è uno dei pochi casi di autostrada realizzata con project financing in Italia, con un apporto pubblico inferiore al 30%, mentre Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, ha ricordato il valore storico della visione infrastrutturale in Italia: «Siamo un Paese che si è sollevato con le opere pubbliche. Oggi serve ritrovare la capacità di costruire». Nel mirino dell’intervento di Salini l’opposizione pregiudiziale: «C’è differenza tra opposizione e critica costruttiva: c’è chi ha lottato per fermare questo paese e questo paese ha vinto. Un esempio sono le centrali nucleari, che ancora costano ma non producono più. Siamo riusciti a fare dei miracoli negativi negli ultimi anni a causa delle persone del no, che non cambiano opinioni neanche quando le cose sono fatte».
SALVINI: “UN PICCOLO GRANDE MIRACOLO”
A concludere l’incontro è stato l’intervento Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro delle infrastrutture ha definito la Pedemontana «un piccolo grande miracolo» accostando il progetto alla sorella veneta e criticando i vincoli burocratici dell’Unione Europea, «dazi che strangolano le nostre imprese», più di qualsiasi attore internazionale «come Trump né da Putin, da Zelensky o da Xi Jinping».
«Come Governo – conclude il vicepremier – abbiamo messo in campo 26 miliardi di euro in Lombardia per cantieri aperti o di prossima apertura. Mai si è verificato un investimento così rilevante. La Pedemontana si inserisce in questo contesto di rinascimento infrastrutturale lombardo e farà risparmiare tempo, denaro e code, riducendo l’inquinamento».

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