Nella serata di sabato 21 giugno i giallo verdi si sono riuniti di fronte al maniero di Via Madonna delle Grazie per la tanto attesa cena della vittoria. Circa 500 i contradaioli che hanno preso parte ai festeggiamenti per la settima vittoria, rinviata di un’ora a causa della pioggia.

Durante la festa le emozioni non sono mancate: tante le lacrime di gioia da parte della reggenza e dei presenti nel rivivere non solo i momenti della finale ma anche di tutto l’anno paliesco. Un ringraziamento sentito da parte della reggenza ai contradaioli di Sant’Ambrogio per la passione e l’amore che quotidianamente dimostrano per la contrada e il Palio. «Credo che una reggenza unita sia lo specchio di una contrada unita – ha detto il capitano Mattia Landi – e questo fa sì che si vada oltre ogni tipo di difficoltà facendo un grande anno paliesco, una grande sfilata e un grande Palio».

Al tavolo d’onore la reggenza al completo insieme al fantino Giuseppe Zedde che ha condotto la contrada alla settima vittoria. Invitate alla cena anche le autorità del mondo del Palio. «La magica settima vittoria è arrivata – ha detto la castellana Giulia Restelli – e l’abbiamo ottenuta in un modo speciale: con i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri gesti, per cui meritiamo di goderci questo momento speciale dal primo all’ultimo istante senza “se” e senza “ma” se non quelli nella parola “settima”».

Sant’Ambrogio e Giuseppe Zedde

«Io – ha detto il capitano Mattia Landi rivolgendosi al fantino – il sabato prima del Palio durante la cena propiziatoria ti avevo chiesto di trasformarti in Gingillo e così è stato, ci hai fatto vivere un sogno. Giuseppe però ha fatto anche un’altra magia: Gingillo ha sempre lasciato spazio a Giuseppe nel rapporto umano con Mattia, e questo per me è molto importante. E’ vero che Gingillo e il capitano hanno alzato rispettivamente il nerbo e la Croce al cielo, ma sono convinto che siano stati Giuseppe, Mattia insieme a tutta la contrada a vincere questo Palio. Credetemi, i valori umani anche nel Palio fanno la differenza».

Tra i canti dei contradaioli festanti di Sant’Ambrogio cala il sipario sul Palio 2025. Una cosa però è certa: l’anno prossimo rivedremo Giuseppe Zedde al canapo con i colori di Sant’Ambrogio. «Questo era un sogno che ci tenevo si realizzasse, – ha detto il fantino – non ci fermiamo qui. Ora abbiamo la serenità di lavorare per il prossimo anno».