La scuola di via Diaz a Nerviano resterà chiusa per almeno due anni
Comune e istituto comprensivo stanno vagliando due diverse opzioni per l'organizzazione del prossimo anno scolastico, che comporteranno spostamenti temporanei anche per gli studenti della scuola primaria

Rimarrà inagibile per almeno due anni la scuola di via Diaz a Nerviano, chiusa in via precauzionale nei mesi scorsi dopo i risultati delle indagini strutturali effettuate in vista della ristrutturazione, che avevano fatto emergere problemi di sicurezza. L’intervento di riqualificazione del plesso scolastico comporterà non solo lo spostamento temporaneo degli studenti della scuola secondaria di primo grado, ma anche di quelli della primaria.
Sono due attualmente le ipotesi al vaglio di amministrazione comunale e dirigenza scolastica per il prossimo anno scolastico, entrambe finalizzate «a mantenere quanto più possibile la coesione degli attuali plessi e la continuità educativa», come spiegano la sindaca Daniela Colombo e la dirigente scolastica Maria Pia Siciliano. La prima opzione prevede il trasferimento della scuola secondaria di primo grado nel plesso di via Roma, quello della primaria di Sant’Ilario a Garbatola e quello della primaria di via Roma a Sant’Ilario, con un’interclasse in via Di Vittorio. La seconda strada al vaglio di scuola e comune, invece, prevede la distribuzione delle classi delle medie tra i plessi di Sant’Ilario e Garbatola, il trasferimento della primaria di Sant’Ilario in via Roma e quello della primaria di Garbatola in via Di Vittorio.
«È importante sottolineare che, nonostante il necessario trasferimento temporaneo, la scuola secondaria di primo grado rimarrà a tutti gli effetti presente e attiva nel territorio di Nerviano – sottolineano Colombo e Siciliano -: nessuna esternalizzazione né soppressione è prevista, ma solo una riorganizzazione logistica legata alla messa in sicurezza dell’attuale sede. Attualmente il comune, in sinergia con l’istituto comprensivo, è in attesa di conferme da parte di soggetti esterni circa la fattibilità di ciascuna ipotesi, con particolare attenzione alla capienza/affollamento degli edifici, alla conformazione degli spazi necessari e alla compatibilità con i servizi integrativi».
«Ogni decisione, inevitabilmente, comporterà sacrifici e adattamenti – aggiungono prima cittadina a dirigente scolastica -. Tuttavia la priorità condivisa è garantire un’organizzazione efficiente, sicura e sostenibile, che tuteli il più possibile il percorso degli alunni e il lavoro degli insegnanti, anche in un contesto straordinario come quello attuale. Tutti i dettagli organizzativi e la scelta finale saranno illustrati durante l’assemblea pubblica prevista per lunedì 30 giugno. Sarà l’occasione per approfondire ogni aspetto e chiarire eventuali dubbi nel segno della trasparenza e della collaborazione».
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